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Elezione, Di Biase: 'Misoginia e maschilisti mi chiamano 'Lady Franceschini''

Conferenza stampa del gruppo PD capitolino

Michela Di Biase, Foto: 2018

Silenzio - lei I spiega sui social media - Sono una madre per mia figlia e l'esempio che voglio dare a lei e alle ragazze come lei è che nessuno dovrebbe insultarci o mancarci di rispetto o essere quello che siamo. , non posso permettermi di mettere in discussione o mettere in discussione il mio opera. o "Lady Franceschini". Perché non solo le considero altamente ingiuste, ma sono contrario a questo comportamento misogino e maschilista nelle istituzioni che fanno atti di sostegno alle donne, contro le discriminazioni nei confronti delle ragazze in tutti i settori, perché sono sempre stato contrario agli atteggiamenti. Lo scrive su Facebook Michela di Biase, assessore comunale e moglie dell'attuale ministro della Cultura Dario Franceschini. "Non posso tacere - spiega - sono la madre di mia figlia e l'esempio che voglio dare a lei e alle ragazze come lei è che nessuno ci insulta o ci manca di rispetto."

``Sì, sono quello che sono. è la moglie di un uomo che fa politica come - continua Di Biase - capita spesso a molte persone al lavoro. Quando avevo 26 anni, Non lo conoscevo ancora quando ho fatto domanda per il municipio per la prima volta per una combinazione di impegni politici, college e lavoro.Ho servito due mandati come consiglio comunale prima di essere eletta.Ero nel mio quartiere.Sono stata la prima capogruppo femminile, poi sono stato eletto al consiglio comunale di Roma, chiedendo sempre alla gente di mettere il mio nome nelle schede elettorali. , dopo essere stato presidente della Commissione Cultura, sono diventato il primo rappresentante eletto e dirigente del Partito Democratico al Congresso Capitolino quando Virginia Laghi è stata sindaco. ,è diventata la seconda deputata più votata. Nominata?No, ho votato.Ho sempre cercato la fiducia del pubblico.Anche in tali situazioni, circa 15.000 Di volte sul cartellino Biase per scrivendomi: 16 anni di rappresentanza del Pd sull'istituzione, 16 anni di incontri, dibattiti, lotte, gioia, condivisione di obiettivi comuni. , ma accanto a loro gli uomini (mariti, padri, fratelli). "Sia Roma che il Partito democratico locale hanno inserito il mio nella rosa dei candidati alle prossime elezioni politiche, di cui sono orgoglioso e grato. È sempre stata la mia comunità". Sono grato che le cose abbiano riconosciuto il mio lavoro e il mio impegno nel corso degli anni", conclude.

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