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Elly Schlein annuncia la candidatura alla Segreteria del Pd e attacca Giorgia Meloni: «Non tutte le leader femminili sono leadership femministe»

Elly Schlein ha annunciato ufficialmente la sua candidatura alla Segreteria del Partito democratico, con una diretta dal Monk di Roma, dove si è svolto l’evento Parte da noi, insieme al gruppo che sostiene la deputata in vista del congresso e delle primarie.

Elly Schlein si è ufficialmente candidata alla Segreteria del PD ©Getty Images.

Elly Schlein si è ufficialmente candidata alla Segreteria del PD ©Getty Images.

SOPA Images/Getty Images

«Facciamolo insieme, io insieme a voi voglio diventare la Segretaria del nuovo Partito democratico», ha detto la Schlein, mentre i presenti hanno intonato Bella Ciao. «A questo scopo, anche se il percorso approvato dall'Assemblea nazionale non lo richiede subito, io prenderò questa settimana la tessera del Partito democratico, non per iscrivermi a un partito, né a una partita, ma per rispetto a questa comunità, per entrare in ascolto e in punta di piedi, per gettare il cuore oltre l'ostacolo e partecipare insieme a voi a uno sguardo sul futuro, che guardi non all'hashtag quotidiano ma alle prossime generazioni. A loro mi rivolgo, non chiedete mai il permesso, innovation without permission, non vergognatevi per quello che avete da dire perché la coerenza paga. Io sono disposta ad accettare qualsiasi esito del congresso». 

La Schlein ha poi inviato un «abbraccio» a Stefano Bonaccini, di cui è stata vice in Regione Emilia Romagna, e ha ringraziato Enrico Letta «per il lavoro di questo anno e mezzo». Parole di fuoco, invece, per Matteo Renzi. Elly Schlein ha affermato di non essere entrata in Parlamento grazie all'allora ex Segretario, ma solo per le preferenze raccolte. Al leader di Italia Viva, il demerito di aver compiuto «scelte scellerate», con un «atteggiamento arrogante», e «dopo avere umiliato chiunque avesse un’idea diversa». A lui,  la colpa di averla spinta fuori dal Partito. 

Della possibilità di una candidatura della deputata si vociferava già da qualche giorno, ma solo oggi lei ha rotto gli indugi e spiegato il perché di scendere in campo. «In queste settimane me lo avete proposto in tante e tante, c'è una voglia condivisa di ricostruire la comunità e questo è un valore aggiunto che vogliamo portare a prescindere dall'esito. Mi sembra una buona energia e un buon vento, in questi anni di impegno sono sempre stata tanto coerente da sembrare monotona per costruire un campo progressista, femminista, ecologista, che ci faccia sentire insieme». Si augura un cambiamento concreto, Elly Schelin, e ci crede fortemente: «Il cambiamento parte da noi, un noi che non è escludente: chi arriva oggi arriva alla pari, si aggiungeranno tanti altri».

Poi, l'attacco alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Non tutte le leader femminili sono leadership femministe. Non ce ne facciamo nulla di una leader donna che non aiuta le altre donne e non ne difende i diritti, a prescindere da quelli sul proprio corpo. E fa cassa su opzione donna discriminando chi non ha figli», ha dichiarato. 

Una dichiarazione di intenti risoluta, che di certo non rimarrà isolata di qui al 12 marzo 2023, data del Congresso che porterà all'elezione del nuovo Segretario. Il 19 febbraio, invece, sarà tempo di Primarie. Oltre alla Schlein, sono certe le candidature di Stefano Bonaccini e quella di Paola De Micheli, forse la persona di cui si parla meno, sebbene ugualmente agguerrita: «Non temo nessuno», ha dichiarato. 

Staremo a vedere chi la spunterà. 

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