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Eni assegna i premi per le ricerche più innovative nella sostenibilità alla presenza del presidente Mattarella

Il futuro del nostro pianeta dipenderà da quanto seriamente prenderemo in considerazione le innovazioni tecnologiche in grado di condurci verso modelli di produzione sostenibile.

L’importanza posta nella ricerca scientifica e l’innovazione sono perciò il requisito fondamentale per una efficace  transizione ecologica in grado di limitare l’impatto ambientale degli idrocarburi, ancora largamente utilizzati in tutto il globo. 

Giunto alla sua quattordicesima edizione, l’Eni Award, conosciuto anche come il “Nobel dell’Energia”, è considerato un punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca nei campi dell’energia e dell’ambiente. Un riconoscimento che apre la strada a molte innovazioni che faranno da perno nello sviluppo eco-sostenibile della nostra società. 

La cerimonia di premiazione si è svolta oggi al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della Presidente di Eni Lucia Calvosa e dell’Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi. 

Dalla sua istituzione nel 2008 le candidature al premio sono state più di diecimila. La Commissione Scientifica, che ha valutato le ricerche presentate, è composta da scienziati che appartengono ai più avanzati istituti di ricerca a livello mondiale e negli anni ha visto la partecipazione di 6 Premi Nobel. Nell’edizione di quest’anno erano previste tre categorie principali: Transizione Energetica, Frontiere dell’Energia e Soluzioni Ambientali Avanzate.

Per la Transizione Energetica il premio è stato assegnato a Naomi Halas e Peter Nordlander della Rice University (Houston, Texas). I due ricercatori hanno sviluppato nuovi sistemi catalitici e dispositivi in grado di sfruttare l’energia della luce per condurre importanti processi chimici, tra cui la produzione di idrogeno. 

Nella sezione Frontiere dell’Energia, il premio è stato assegnato a Jens Nørskov e Ib Chorkendorff della Technical University of Denmark per il loro lavoro sulla produzione sostenibile di carburanti e prodotti chimici. 

Infine, in ambito Soluzioni Ambientali Avanzate – dedicato a ricerche sulla tutela di aria, acqua e terra e sulla bonifica di siti industriali – il premio è stato assegnato a Geoffrey Coates della Cornell University (Ithaca, New York) per la sua ricerca relativa allo sviluppo di nuove architetture macromolecolari per risolvere i problemi di fine vita delle materie plastiche.

Grande merito di Eni è quello di incoraggiare la ricerca globale anche nei paesi in cui non è adeguatamente finanziata. La Sezione Giovani Talenti dall’Africa, istituita nel 2017 in occasione del decennale di Eni Award è dedicata ai giovani talenti del Continente Africano, che hanno saputo rispondere alle sfide del presente con idee innovative. I premiati riceveranno una borsa di studio che permetterà loro di frequentare i corsi di Dottorato di Ricerca presso il Politecnico di Torino e l’Università “Federico II” di Napoli. Tra le idee più interessanti vi sono: l’utilizzo di microalghe per la gestione sostenibile delle acque reflue e un approccio predittivo avanzato per la stima della generazione di energia da installazioni solari. 

Premiate nella categoria Giovane Ricercatore dell’Anno: Isabella Fiorello e Giulia Fredi. La prima per aver sviluppato mini-robot ispirati alle piante rampicanti che aprono la strada verso nuove strategie sostenibili applicabili all’agricoltura di precisione, la seconda per i suoi studi innovativi nell’ambito dell’accumulo di energia termica.

Un altra sezione del premio, il Riconoscimento all’Innovazione Eni, ha eletto i progetti più innovativi sviluppati da ricercatori ed esperti tecnici Eni, tra cui si ha il premio conferito ai ricercatori Eni per aver brevettato celle fotovoltaiche semi-trasparenti a base peroskite ed il procedimento per produrle.

È stata inoltre assegnata anche la Menzione speciale “Eni Joule for Entrepreneurship” a tre startup che si sono particolarmente distinte per l’innovatività e la sostenibilità dei progetti imprenditoriali proposti. AraBat, che sviluppa processi innovativi per il riciclo di batterie al litio esauste; SinergyFlow, che propone una batteria innovativa per l’accumulo energetico stazionario di media e larga scala. E infine Ricehouse Startup di Milano che trasforma gli scarti derivanti dalla lavorazione del riso in materiali naturali per la bioedilizia e la bioarchitettura.