di Emily Capozucca
Oggi l’80% delle aziende italiane della distribuzione adotta pratiche sostenibili, rispetto al 72% del 2014 e al 76% del 2016, segno incontestabile dell’aumento costante della loro attenzione verso la sostenibilità. È quanto emerge dal quarto Bilancio di Sostenibilità della Distribuzione Moderna (che ha raccolto le pratiche di sostenibilità delle aziende associate all’interno associate all’interno di 6 macro-aree: (filiera responsabile, al servizio delle comunità, impegno per l’ambiente, i dipendenti come risorsa, attenzione al cliente, comunicazione e trasparenza) elaborato da Federdistribuzione in collaborazione con Altis, (Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica di Milano), presentato durante un Forum «Ansa Incontra».
Tra gli alimentari sempre aperti, maggior spazio al Made in Italy negli assortimenti, per sostenere le filiere più colpite, donazioni a istituti sanitari, enti di ricerca, Protezione Civile e Croce Rossa, molte sono le iniziative realizzate dalle aziende del settore associate a Federdistribuzione per contrastare l’impatto negativo dell’emergenza sanitaria, ponendo o il focus sulla Responsabilità sociale. La risposta della filiera agroalimentare all’emergenza sanitaria «è stata eccezionale, pur con difficoltà veramente pesanti in un certo momento — ha affermato il presidente di Federdistribuzione, Claudio Gradara—. Tutta la filiera, dall’agricoltura all’industria alimentare a noi della distribuzione, ha stretto un patto di ferro mettendo da parte qualche incomprensione storica, consapevoli del ruolo di responsabilità che il momento gli assegnava».
Sul fronte della sostenibilità ambientale, invece, in particolare nel 2020, il 100% delle aziende associate a Federdistribuzione ha effettuato investimenti per la riduzione dei consumi energetici e per ottimizzare la gestione dei rifiuti, e l’88% ha implementato programmi di utilizzo di energia rinnovabile,sempre l’ 88% implementa azioni finalizzate a ottimizzare le percorrenze dei trasporti e il 69% utilizza mezzi più efficienti e a minor impatto ambientale (elettrici, a metano, ibridi, e altro). «Negli ultimi anni la sostenibilità sociale e ambientale da impegno etico è divenuta anche una leva strategica per il successo delle imprese», ha aggiunto Gradara.
Particolare attenzione viene posta anche sul cliente, sempre più informato e attento alle tematiche legate alla sostenibilità: «La sostenibilità passa anche dall’ascolto del cliente per comprenderne le esigenze in maniera sempre più puntuale» si legge in una nota. Per il 97% dei rispondenti al questionario adotta iniziative per favorire l’ascolto dei consumatori, l’88% si muove per tutelarlo e l’80% offre dei servizi specifici per rispondere alle esigenze dei clienti. È in rialzo (+18%)amche l’attenzione verso i dipendenti perché il loro benessere « non può prescindere dal creare condizioni di lavoro sicure per tutti e che promuovano opportunità di crescita e di sviluppo economico». Su questo aspetto il 100% delle aziende rispondenti ha posto in essere corsi di formazione per lo sviluppo delle competenze professionali e percorsi formativi per la crescita aziendale, attraverso un’iniziale valutazione delle competenze e la conseguente analisi dei bisogni.
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