L’ex capo ufficio Lavori pubblici chiede di essere reintegrato dopo 6 anni Prima udienza l’11 febbraio. Da un anno il geometra non percepisce più stipendio
FINALE. Giulio Gerrini, ex capo ufficio Lavori pubblici del Comune, licenziato nel dicembre 2019, ha fatto causa al Comune. L’11 febbraio, infatti, è stata fissata la prima udienza di fronte al giudice del lavoro in cui si inizierà a discutere di “annullabilità/nullità del provvedimento di sospensione facoltativa dal servizio emesso in favore di un ex dipendente comunale, nonché contestuale dichiarazione di annullamento/nullità del successivo provvedimento di licenziamento per giusta causa”.
A rappresentare il Comune ci sarà l’avvocato Sandro Mainardi del Foro di Bologna per cui il municipio ha già messo a bilancio poco più di 7mila euro di parcella. Anche perché il processo rischia di essere particolarmente incerto vista la situazione di partenza. Gerrini fin dai tempi dell’arresto nell’operazione Aemilia venne sospeso dal suo incarico. La legge, non prevedendo il licenziamento immediato vista la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva, impone che il tecnico sospeso ricevesse il 50 per cento del proprio stipendio e la parte restante venisse accantonata. E così è puntualmente accaduto fino a quando la Cassazione non ha disposto la condanna definitiva a 2 anni e 4 mesi.
In quell’istante, con sentenza passata in giudicato, il Comune ha affidato le valutazioni su Gerrini a Sylvia Kranz del Servizio associato Interprovinciale per la prevenzione e risoluzione delle patologie del rapporto di lavoro. Kranz è un tecnico esterno e ha evidentemente ravvisato vi fossero le condizioni per procedere con il licenziamento anche se la condanna del geometra non fa menzione dell’interdizione dai pubblici uffizi. Ed è proprio questo dettaglio non secondario che lascia aperta ogni valutazione da parte del giudice del lavoro, che dovrà esprimersi sulla vertenza che l’ex capo ufficio ha avviato. Il Comune, visto il parere di Kranz, ha provveduto a licenziare Gerrini e a sospendere anche il pagamento dello stipendio. Ma in modo oculato, consapevole del fatto che sarebbe potuta essere aperta una causa lavorativa, ha continuato ad accantonare le somme in attesa della scadenza dei tempi per un eventuale ricorso.
Invece l’ex dipendente ha scelto di andare fino in fondo, ravvisando con i suoi legali gli estremi per chiedere un giudizio. E così la Giunta del sindaco Palazzi ha deciso di opporsi, deliberando l’incarico all’avvocato Mainardi per far valere le proprie ragioni. Fin qui la parte burocratica, a cui vanno poi aggiunge le valutazioni extra giudiziarie sull’opportunità di riavere Gerrini al lavoro in Comune. Ma questa è un’altra storia che nulla c’entra con le analisi che il tribunale del lavoro dovrà fare a partire dall’11 febbraio. —
F.D.
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