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Firenze, rider Galassi morto: centinaia in piazza per protestare contro il lavoro a cottimo

In Piazza sant'Ambrogio

FIRENZE – “Basta col cottimo, basta col morire per una consegna”: anche con questo slogan si sono fermati oggi tanti rider a Firenze per lo sciopero indetto dalla Cgil per protesta per la morte di uno di loro, Sebastian Galassi, 26 anni, travolto a un incrocio stradale nell’impatto con un’auto mentre andava a far una consegna.  Lavoratori, sindacalisti, politici, esponenti delle istituzioni, cittadini, tanta gente e tanti rider al presidio indetto da Cgil e le sue categorie Filcams, Filt e Nidil, nella centrale piazza Sant’Ambrogio.

Molti rider delle società aderenti ad Assodelivery (Glovo, Deliveroo, Uber) ma anche quelli inquadrati come dipendenti nel comparto logistica (Just Eat e Runner Pizza), hanno spento i motorini e fermato le biciclette con i colleghi. Per tutti, l’esigenza di richiamare l’attenzione alla salute e sicurezza in un settore molto esposto ai rischi.
In occasione della manifestazione di oggi a Firenze, sono partite iniziative di protesta e sensibilizzazione anche in altre città come Milano, Torino, Perugia, Roma. Il presidio di Firenze si è svolto in modo ordinato, unico momento di agitazione c’è stato quando una mezza dozzina di antagonisti hanno brevemente contestato prima il presidente della Toscana Eugenio Giani e poi il sindacato sulle politiche del lavoro.
L’episodio è rientrato nel giro di minuti. Poi la piazza ha applaudito i fattorini che nella piazza hanno esposto striscioni e scritte tipo “La mia vita vale più di un panino”.
“C’era bisogno di un momento di lutto e cordoglio, quanto successo è inaccettabile – ha detto la Cgil con le sue categorie Filcams, Filt e Nidil -: Ringraziamo i tanti rider che hanno scioperato rischiando in proprio. Da Firenze il messaggio che parte oggi è forte: basta cottimo, basta morire per una consegna. Non si può andare avanti così”

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