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Fisco, Italia maglia nera per Iva non riscossa. Ue propone riforma, più digitale e contro frodi

ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùNuove regole per le criptovalute

La Commissione Ue propone nuove regole di trasparenza fiscale per tutti i fornitori di servizi che facilitano le transazioni in cripto-asset per i clienti residenti nell’Unione europea

8 dicembre 2022

(Epa)

La Commissione europea ha proposto oggi una serie di misure per modernizzare e migliorare il funzionamento del sistema dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) dell’UE per le imprese e renderlo più resistente alle frodi abbracciando e promuovendo la digitalizzazione. La proposta odierna mira anche ad affrontare le sfide nel settore dell’IVA sollevate dallo sviluppo dell’economia delle piattaforme.

Italia prima in Ue per Iva non riscossa, 26,2 mld nel 2020

Gli Stati membri hanno perso 93 miliardi di euro di gettito Iva nel 2020 secondo gli ultimi dati sul divario dell’IVA pubblicati anch’essi oggi - scrive la Commissione -. Stime prudenti suggeriscono che un quarto delle entrate mancanti può essere attribuito direttamente alla frode IVA legata al commercio intra-UE. Queste perdite sono chiaramente dannose per le finanze pubbliche complessive in un momento in cui gli Stati membri stanno adeguando i bilanci per far fronte agli effetti sociali ed economici dei recenti picchi dei prezzi dell’energia e della guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina. Inoltre, il regime IVA nell’UE può essere ancora gravoso per le imprese, in particolare per le PMI, e per altre società che operano o stanno cercando di espandersi a livello transfrontaliero.

Più trasparenza su cripto-asset

La Commissione Ue propone nuove regole di trasparenza fiscale per tutti i fornitori di servizi che facilitano le transazioni in cripto-asset per i clienti residenti nell’Unione europea. Si tratta di integrare il regolamento sui mercati delle criptovalute (MiCA) e le norme antiriciclaggio. Attualmente le autorità fiscali non dispongono delle informazioni necessarie per monitorare i proventi ottenuti utilizzando cripto-asset, che possono essere facilmente scambiati oltre confine. Ciò limita fortemente la loro capacità di garantire che le tasse siano effettivamente pagate. Bruxelles prefigura una stretta in nome della trasparenza: tutti i fornitori di servizi di cripto-asset (in sostanza cripto-valute), indipendentemente dalle loro dimensioni o ubicazione, dovranno segnalare le transazioni dei clienti residenti nella Ue. La direttiva mira inoltre a stabilire un livello minimo comune di sanzioni per situazioni di grave non conformità, come la completa assenza di segnalazioni nonostante i solleciti amministrativi. Inoltre, la Commissione vuole estendere sia gli obblighi di segnalazione degli istituti finanziari alla moneta elettronica e alle valute digitali, sia l’ambito dello scambio automatico di informazioni per anticipare i ruling transfrontalieri utilizzati da persone facoltose.

Gentiloni, priorità è contrasto evasione

La priorità è il contrasto dell'evasione fiscale e “certamente bisogna continuare nella direzione dell'incoraggiamento a far funzionare al meglio la fatturazione elettronica anche nei singoli paesi”. Lo ha indicato il commissario all'economia Paolo Gentiloni interrogato sul caso italiano relativamente alle misure previste nel progetto di legge di bilancio 2023 sull'uso del contante. Gentiloni non ha voluto rispondere nel merito dell'uso del Pos indicando che il giudizio di Bruxelles sulla manovra italiana sarà dato “la prossima settimana”.