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Frana di Ischia, il neonato di 22 giorni, Nina che era diventa cittadina italiana, i tre fratellini: chi sono le vittime

Il primo corpo ritrovato è stato quello di Eleonora Sirabella, 31enne. Sono sette le vittime finora accertate (e cinque i dispersi) della frana di Ischia, a Casamicciola. Eleonora e il compagno Salvatore avevano ristrutturato un vecchio rudere, ma ci vivevano solo quando lui non era imbarcato. Poteva stare via anche sei mesi, e allora Eleonora si trasferiva dalla mamma a Lacco Ameno. Adesso erano entrambi a casa. 

Un’altra famiglia distrutta è quella di Francesco Monti di 11 anni e della sorella Maria Teresa, 6 anni appena compiuti: sono morti nella stanzetta in cui dormivano, devastata dalla frana. I soccorritori sono ancora alla ricerca dei genitori, Gianluca e Valentina, e di Michele, il primo figlio, di 15 anni, ufficialmente ancora dispersi. Gianluca aveva deciso di portare la sua famiglia a vivere lì per avere lo spazio per costruire una stalla dove sistemare due muli e un cavallo, la passione sua e dei bambini.

Ieri pomeriggio sono anche state recuperate le salme di Maurizio Scotto Di Minico, di 32 anni, della moglie Giovanna Mazzella di 30 anni e del loro figlio neonato Giovangiuseppe, che era venuto al mondo il 4 novembre, appena 22 giorni fa. Maurizio e Giovanna avevano perso la casa nel terremoto del 2017, e avevano deciso di ristrutturare quella che avevano al Cellario invece di recuperare quella distrutta, in piazza Maio.

Fra le macerie della frana di Ischia è stato ritrovato anche il corpo di Nikolinka Ganceva Blagova, 58enne di nazionalità bulgara. Tutti la chiamavano Nina: viveva a Berlino col suo compagno di origine ischitana, ma era tornata nella loro casa sul costone dell’Epomeo per ritirare l’attestato di cittadinanza italiana, che desiderava da tanti anni.

Per ora sono 230 (ma probabilmente aumenteranno) gli sfollati sgomberati dai carabinieri che hanno svolto controlli antisciacallaggio delle abitazioni abbandonate. Molti sfollati, che hanno trovato sistemazione negli alberghi della zona e in casa di amici e parenti, stanno chiedendo di poter accedere alle loro case per recuperare il necessario.