di Alessandra Dal Monte
Il concorrente si aggiudica 100 mila euro e un libro di ricette da scrivere
I rumors lo davano per favorito, e alla fine è andata così: Francesco Aquila ha vinto MasterChef 10. Il concorrente 34enne, originario di Altamura, in Puglia, ma residente a Bellaria-Igea Marina (Rimini), ha convinto i tre giudici del talent dopo una finale durissima, in cui anche Irene e Antonio, i suoi avversari, hanno dato il massimo. «Una finestra sul mio futuro», così Aquila ha definito la vittoria.
L’opportunità che cercava per dare una svolta alla sua vita, aiutare i suoi genitori e la figlia Ludovica di quattro anni. «C’ho fame, per questo sono qui», ha sempre ripetuto durante le varie puntate. Maitre di professione, una vita passata a fare tanti lavori diversi, incluso «pelare patate nei ristoranti», si è distinto per resilienza, dato che in passato aveva già tentato le selezioni di MasterChef, senza successo, e che in una delle ultime puntate aveva rischiato l’espulsione per aver bruciato una cialda, beccandosi una strigliata da tutti e tre i giudici.
Però in finale Aquila ha saputo unire la tecnica alle emozioni con un menu personale che ha convinto il trio Cannavacciuolo-Barbieri-Locatelli. «My way», «a modo mio», il nome del percorso gastronomico. Antipasto: «Tavola pronta», una rivisitazione della tavola estiva dei nonni pugliesi. Primo: «Nina, Pinta, Santa Maria», dei gyoza che però gli escono a metà, non trova il tempo di affumicare le patate. Secondo: «Finestra sul sogno», carne wagyu con una purea di fave e vaniglia che forse è il colpo di genio, come l’hanno definito i giudici, che gli vale la vittoria. Dessert: «Scarcedda n’uovo», un biscotto rotto, un uovo dolce, un nido. «Da dove l’aquila prende il volo», spiega Francesco ai giudici.
E loro ricambiano: «Francesco, tu hai saputo rinvigorire un valore spesso poco considerato, l’amicizia. Qui dentro hai sorriso a tutti e aiutato tutti. Ci hai insegnato l’alleanza», gli dice Locatelli prima di proclamarlo vincitore, complimentandosi per la tecnica e la passione. Lui si commuove. E gli esce l’esclamazione che lo ha accompagnato per tutto il talent: «Zio Bricco!».