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Francia, maxi-protesta contro la riforma delle pensioni. Scontri e incendi

ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa mobilitazione

23 marzo 2023

(Associated Press/LaPresse)

Partecipazione massiccia alla prima giornata di mobilitazione nazionale da quando Emmanuel Macron ha infiammato la rabbia dell’opinione pubblica, facendo passare l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni senza il voto del Parlamento, applicando l’articolo 49.3 della Costituzione. Centinaia di migliaia di persone si sono riversate per le strade di tutta la Francia in oltre 200 proteste, 800mila persone in corteo nella sola Parigi e 3.5 milioni in tutto il Paese, secondo il sindacato Cgt. Per le autorità, invece, i manifestanti sono stati poco più di un milione. Violenti scontri con la polizia sono scoppiati nella capitale, con la presenza secondo i media di circa un migliaio di black bloc. Al corteo parigino lanci di sampietrini e di fuochi d’artificio, anche contro gli agenti, mentre la polizia ha più volte caricato e usato lacrimogeni. Un poliziotto è stato ferito da una pietra che l’ha colpito alla testa. Una trentina i fermi nella sola Parigi, ma arresti sono stati effettuati anche in altre città, con scontri a Rennes e Nantes.

Emmanuel Macron ha “gettato una tanica di benzina sul fuoco”, ha accusato il sindacalista Philippe Martinez, segretario generale della Cgt, poco prima dell’inizio della marcia, mentre il presidente francese si trovava a Bruxelles per il Consiglio europeo. Il riferimento è all’intervista rilasciata da Macron mercoledì a Tf1 e France 2, che è stata seguita da 10 milioni di persone, in cui il presidente francese ha chiarito che sulla riforma delle pensioni non si torna indietro: “Non è un lusso ma una necessità”, e ora si attende il parere della Corte costituzionale, ma andrà applicata entro fine anno. Agli occhi dei manifestanti che protestano da settimane è apparso sordo alle richieste, sono dunque tornati in piazza numerosi.In una Parigi bloccata per la nuova giornata di scioperi, con anche la Torre Eiffel e il castello di Versailles chiusi, treni rallentati e blocchi stradali: i dimostranti hanno bloccato l’autostrada che porta all’aeroporto di Roissy e alcuni viaggiatori si sono incamminati a piedi verso lo scalo. In mattinata manifestanti hanno invaso i binari della Gare de Lyon a Parigi: “Andremo avanti fino al ritiro della riforma”, “Macron vattene”, gli slogan. E anche a Marsiglia il servizio ferroviario è stato sospeso perché i manifestanti si sono posizionati vicino ai binari. Il corteo parigino è partito alle 14 circa da place de la Bastille. All’altezza di Place de la République le prime tensioni, con lanci di larimogeni da parte di alcuni agenti che erano stati aggrediti. Poi gli scontri veri e propri, anche quando la testa del corteo è arrivata al punto di arrivo previsto, place de l’Opéra, con lanci di sassi e lacrimogeni, mentre i sindacati erano ancora molto indietro. In questo contesto di rivolta sociale si è diffusa anche indignazione per l’attesa visita a Parigi di re Carlo III e della moglie Camilla, il primo viaggio all’estero del sovrano britannico, in programma dal 26 al 29 marzo. Una visita che dovrebbe giungere mentre i rifiuti sono accatastati per le strade della capitale in conseguenza degli scioperi dei netturbini e con i lavoratori che si sono rifiutati di fornire i tappeti rossi per la visita.