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Frena l'economia del Trentino, giudizio negativo sul futuro da parte degli imprenditori. Nelle piccole imprese occupazione giù del 2,3%

Le imprese che temono un peggioramento della propria situazione economica sono il 29,6%, 

TRENTO. Un fatturato in crescita ma lo sguardo verso il futuro da parte degli imprenditori trentini non sembra per nulla positivo. E' questa, in poche parole, la fotografia che viene restituita dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Trento in merito alla analisi dei dati del terzo trimestre 2022.

Un'indagine che mette in luce un sensibile rallentamento dell’economia locale rispetto ai primi sei mesi dell’anno. Le variazioni tendenziali del fatturato sono ancora positive per quasi tutti i settori economici e le classi dimensionali, ma, a livello complessivo, la crescita è dimezzata rispetto al periodo precedente. La variazione su base annua dei fatturati delle imprese sia prossima allo zero o, comunque, presenti un tasso di aumento molto contenuto.

Dal punto di vista del fatturato, abbiamo una crescita dell’8,8% rispetto all’analogo trimestre del 2021. Una variazione che, rispetto le precedenti, è dimezzata e a influenzare la situazione è la forte componente inflazionistica.

La domanda locale mostra una variazione in aumento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente pari a +8,7%, mentre la domanda nazionale fa registrare una crescita molto simile e pari a +8,5%. Le esportazioni continuano a evidenziare una dinamica leggermente più intensa, con una crescita su base annua del +10,0%.

Tutti i settori si caratterizzano per una variazione positiva del fatturato su base tendenziale, con i trasporti che si distinguono per la dinamica più sostenuta (+13,5%), mentre i servizi alle imprese presentano una crescita più modesta (+2,4%).

L'OCCUPAZIONE

Per quanto riguarda l'occupazione, si registra una lieve crescita del 0,9%  ma meno sostenuta rispetto ai trimestri precedenti (+2,1% nel 2° trimestre). Le variazioni positive più marcate si rilevano nei settori del manifatturiero e dei trasporti. Si riducono, invece, gli addetti del commercio e delle costruzioni.

L’andamento occupazionale nelle unità di più piccola dimensione (fino a 10 addetti) è negativo (-2,3%), mentre risulta in crescita tra le medie (11-50 addetti) e le grandi imprese (oltre 50), con aumenti rispettivamente pari a +2,4% e a +2,8%.

I GIUDIZI DEGLI IMPRENDITORI
I giudizi degli imprenditori in termini prospettici lasciano oramai intravvedere come molto probabile una fase recessiva nell’ultima parte dell’anno e nei primi mesi del 2023, sulla cui intensità e durata è però difficile fare  previsioni. Molto dipenderà certamente dall’evoluzione dello scenario geopolitico internazionale nel breve- medio termine.

Le imprese che temono un peggioramento della propria situazione economica sono il 29,6% (erano il 23,3% nei precedenti tre mesi), mentre il 12,5% prevede un miglioramento. L’unico settore che ancora denota una leggera prevalenza di giudizi favorevoli circa le prospettive future è quello dei servizi alle imprese (+6,5%), mentre gli altri comparti evidenziano una preponderanza di valutazioni negative . In termini dimensionali, le imprese più piccole (1-10 addetti) evidenziano un saldo negativo molto marcato (-22,1%), che si fa più contenuto tra le medie (-13,2%) e, soprattutto, tra le grandi imprese (-2,5%).