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Gedini l'Aristocratico, difensore di Berlusconi in Corte e Politica

La notizia sta nascendo. all'improvviso. Tranne coloro che gli erano vicini e avevano fiducia in lui. Niccolò Gedini non rinunciò mai alla sua nobiltà. Anche se contava su grandi legami e amicizie. Non solo Berlusconi. Ma anche Giulia Bongiorno. Dall'amministrazione Berlusconi si sono seduti fianco a fianco sul divano della camera. E pochi sapevano che la malattia lo stava prosciugando, che lo stava combattendo da tempo. Ha anche provato un trapianto. E fu ricoverato al San Raffaelle di Milano. Anche se il programma giustizia di Forza Italia era ancora nelle sue mani. "Nicolo mi ha detto di scrivere così..." Più di quanto promesso ieri dai membri di Forza Italia. Pochi minuti dopo, questo è il saluto di Silvio Berlusconi. Per molti anni Gedini non è stato solo il suo avvocato ma anche suo amico ed era con lui ogni lunedì all'Alcoa.  Sono pronto a difenderlo contro ogni accusa, e ho escogitato non solo tribunali, ma ogni sorta di legge possibile per salvarlo. Anche a costo di te stesso. Berlusconi ora lo saluta con: Ci sembra impossibile, ma purtroppo è possibile. Il nostro dolore è così grande e incommensurabile. Incredibile. Tre giorni fa abbiamo lavorato di nuovo insieme. cosa puoi dire di lui? Un grande e caro amico, un professionista eccezionale, colto, intelligentissimo e di sconfinata generosità.

E infatti, riavvolgendo i film di storia giudiziaria e politica di Berlusconi, il legame tra i due rimane impresso ben oltre la comprensione degli esperti. Gedini, classe 1959, era figlio di un artista, sorella di un avvocato civilista e figlio a lui molto legato che aveva una grande passione per i cani ei cavalli, che rendevano il rapporto e la difesa di Berlusconi una questione di vita. Attacca chiunque per contestare l'accusa del magistrato. Pronto a escogitare ogni possibile stratagemma legale per tirarlo fuori dai guai. La stagione del diritto ad persona lo tiene rilevante Dagli ostacoli giustificabili a Rod Alfano., da Cirami a Cirielli - l'hanno reso un eroe in parlamentare storia della giustizia da oltre un decennio. Le sue regole sulle intercettazioni sono rivoluzionarie. Durante tutto questo, ogni udienza in difesa dei cavalieri non è affatto un'occasione di confronto politico. E posso capire come Berlusconi ora possa chiedersi come farebbe senza di lui.