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Giornata contro la violenza sulle donne: perché si celebra il 25 novembre

È una delle giornate più significative di tutto l’anno, dal punto di vista umano e civile. Oggi ricorre la Giornata contro la violenza sulle donne: un fenomeno preoccupante, sempre in crescita che, purtroppo, in poche denunciano.

Violenza sulle donne
Violenza sulle donne – Nanopress.it

Non è facile denunciare di esser stata vittima di violenza, non solo fisica, ma anche psicologica. E i dati lo dimostrano.

Giornata contro la violenza sulle donne: perché oggi?

25 novembre: la data macchiata ma, allo stesso tempo, colorata di rosso. Una data simbolo per tutte le donne ma che anche e soprattutto gli uomini dovrebbero imparare a conoscere. La Giornata contro la violenza sulle donne: tante, troppe, ancora le donne che subiscono violenza fisica o psicologica. Poche, ancora, quelle che denunciano.

La paura per se stesse e per i propri bambini, il sentirsi additate da una società che potrebbe non proteggerle ancora: queste sono solo due delle tantissime motivazioni che frenano e impediscono, quasi, alle donne di denunciare quello che subiscono.

Ma non deve esser così. Per questo, ogni anno, l’Italia celebra questa giornata con manifestazioni in piazza, nei luoghi di aggregazione, nelle scuole. Scarpe rosse, panchine rosse: quel colore, quello del sangue, che diventa un simbolo triste, ma di ricordo di tutte quelle donne che hanno sacrificato la propria vita o che se la sono vista togliere per mani di uomini che, loro stesse, pensavano le amassero.

Il 17 dicembre del 1999, una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvava la nascita e l’istituzione della Giornata contro la violenza sulle donne. L’ONU, con questa giornata creata, intendeva (ed intende ancora oggi) portare avanti il concetto di rispetto nei confronti delle donne e dare supporto a tutte le vittime di qualsiasi tipo di violenza.

Ma perché proprio il 25 novembre? L’ONU ha scelto questa data in ricordo di un avvenimento particolare, avvenuto nel 1960: l’uccisione delle sorelle Mirabal che si opponevano alla dittatura del regime di Trujillo a Santo Domingo.

Il 25 novembre del 1981, in loro memoria, si riunì per la prima volta in assoluto, il primo incontro Internazionale Femminista delle donne latinoamericane e caraibiche. Da quel giorno, in tutto il mondo, il 25 novembre è divenuta la data per ricordare, denunciare e manifestare contro qualsiasi tipo di violenza ed abuso sulle donne.

Scarpette rosse
Scarpette rosse – Nanopress.it

La scelta caduta sul 25 novembre

Perché il colore rosso per questa giornata? In realtà, il 25 novembre è definito, anche, “Orange day”, colore scelto dalle Nazione Unite per l’uguaglianza di genere, ma anche come simbolo che, in un futuro, le donne saranno tutte libere da qualsiasi violenza degli uomini su di loro. Ma l’Italia ha fatto di più: ha scelto il colore rosso, segno e simbolo del sangue versato da tutte le donne che sono morte per amore.

Nel nostro Paese, in particolare, c’è un simbolo su tutti: quello delle scarpette rosse. In ogni piazza, ce ne è sempre un paio lasciato, a mò di monito, ricordo e segno che, comunque, la violenza sulle donne non è ancora sconfitta e rappresenta uno dei mali della nostra società. La scarpetta rossa fu un’installazione lanciata dall’artista messicana Elina Chauvet, proprio per denunciare i tantissimi femminicidi.

Da lì, ha fatto il giro di tutte le città d’Italia, ma anche d’Europa. Ed oggi, in questo 25 novembre, il pensiero vola alle tante donne che, fino a qualche giorno fa, sono state uccise per mano di uomini che dicevano di amarle. Perché questo non accada mai più.