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Giornata Mondiale contro l’Aids, pubblicati i dati sulla sorveglianza e il controllo delle infezioni nella Tuscia

VITERBO – In occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, domani, giovedì 1 dicembre, il personale medico e infermieristico dell’unità operativa di Malattie infettive – Centro di riferimento Aids della Asl di Viterbo, diretta da Luciano Caterini, in collaborazione con l’associazione L’Altro circolo, l’Unitus e il comitato viterbese di Croce rossa italiana, sarà presente presso l’ateneo della Tuscia con un camper appositamente attrezzato negli ambienti frequentati dai giovani universitari per offrire la possibilità, a chi lo desidera, di sottoporsi al test “rapido” anti-HIV gratuito.

Per accedere al test, gli orari e i luoghi individuati per l’iniziativa sono i seguenti: Santa Maria in Gradi, dalle ore 10 alle ore 12; ex Facoltà di Agraria, dalle ore 12,30 alle ore 14,30; Campus Riello, dalle ore 15 alle ore 16,30.

Come ogni anno, inoltre, in occasione della giornata mondiale, il Centro di riferimento Aids della provincia di Viterbo, rende pubblici i dati di attività relativi ai casi di cittadini assistiti per Hiv/Aids presso l’ospedale Belcolle. Lo studio sulla sorveglianza e il controllo delle infezioni nella Tuscia è stato realizzato dagli infettivologi Stefano Aviani Barbacci e Serena Dell’Isola e, nella versioni integrale, è consultabile nella sezione “Approfondimenti” del portale aziendale www.asl.vt.it.

“L’epidemia da Covid-19 – commenta Luciano Caterini – ha monopolizzato negli ultimi tre anni l’attenzione dell’opinione pubblica. Tuttavia, è importante ricordare come la nostra provincia conviva tuttora con un’infezione di cui ormai poco si parla, ma che non è scomparsa e che, fino all’epoca del primo lockdown, registrava una media di 16 nuovi casi per anno tra i soli residenti”.

I servizi preposti, infatti, seguono a Viterbo (con controlli periodici specialistici, dispensazione di terapie antiretrovirali) oltre 450 soggetti con infezione da Hiv, parte dei quali con diagnosi di Aids conclamato. Un numero che si è gradualmente incrementato nel corso degli anni, con un raddoppio netto del numero degli assistiti per Hiv/Aids tra il 2001 ed il 2022 e un conseguente maggiore impegno assistenziale richiesto nell’ambito infettivologico.

Il primo anno del Covid-19 – prosegue Caterini – (particolarmente nel corso dei lockdown) aveva di fatto ridotto l’acceso al test anti-Hiv con la conseguente riduzione delle nuove diagnosi di infezione (marcata nel 2020), ma nel contempo con un significativo aumento delle diagnosi già associate ai primi segni e sintomi della patologia di Aids conclamato (dal 26% al 54% dei casi giunti alla nostra osservazione tra il 2017 e il 2021). Ciò descrive, evidentemente, una situazione di ritardo nelle diagnosi”.

Come è ormai caratteristico dell’epidemiologia in un Paese di tipo “occidentale”, anche il dato italiano e quello locale viterbese, evidenziano una certa stabilizzazione del numero dei contagi negli ultimi 10 anni, ma con uno spostamento ormai marcato del contagio dall’ambito della tossicodipendenza da eroina a quello dei rapporti sessuali, con un elevato numero di contagi tra omosessuali maschi e una prevalente diffusione del virus Hiv nella popolazione maschile di età compresa tra i 30 e i 40 anni.

Nella sola popolazione residente – prosegue ancora il direttore delle Malattie infettive di Viterbo – 4 contagi su 5 sono ormai da ascriversi a carico della popolazione maschile. Non così nella popolazione recentemente immigrata accolta nella nostra provincia dove le donne rappresentano fino al 40/50% dei contagi. Nel corrente anno, non ancora concluso (2022), stiamo osservando una discreta crescita dei soggetti con sieropositività al test Anti-Hiv: 19 nuovi casi di sieropositività al momento, di cui il 67% maschi e il 26% femmine e per il 16% ascrivibili a popolazione straniera di recente immigrazione. Il 46% dei nuovi casi evidenziava un danno immunologico avanzato”.

La precocità della diagnosi riveste una grande importanza, non solo perché consente di intervenire sul decorso della patologia, prima ancora che si manifestino i danni immunologici più gravi, ma anche perché l’efficace controllo della replicazione virale (conseguita con l’utilizzo dei farmaci antiretrovirali) riduce marcatamente o annulla l’infettività del soggetto. La terapia precocemente assunta rappresenta dunque la più efficace risorsa per la riduzione del numero dei contagi.

Per tutto questo – conclude Luciano Caterini – resta prioritario l’accesso al test Anti-Hiv e dunque alla terapia (in grado di ridurre segnatamente la trasmissibilità del virus). Nessuna circostanza di rischio potenziale di contagio dovrebbe essere sottovalutata (particolarmente: rapporti sessuali occasionali, rapporti con partner di cui non è nota la condizione sierologica, più ancora se rapporti senza utilizzo di profilattico), ed è un grave errore attendere i primi sintomi che sono quasi sempre tardivi. Per questo motivo, il test anti-Hiv resta uno strumento centrale nella lotta all’Aids”

Il test è disponibile, in forma riservata e gratuita, presso gli ambulatori del Centro di riferimento di Malattie infettive dell’ospedale Belcolle di Viterbo (Blocco “D”, piano “0”), dove può essere richiesto direttamente, e senza prenotazione, dal lunedì al venerdì, dalle ore 11,30 alle 13,30, il martedì e il giovedì, dalle ore 15 alle 16,30.