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Governo dopo le elezioni, Salvini e Berlusconi incontro ad Arcore. Tajani: "Salvini può fare ciò che vuole, poi decide il premier"

Continuano le grandi manovre per la formazione del nuovo governo a guida FdI. Belusconi e Salvini si sono incontrati ad Arcore: "Serve un esecutivo compatto",dicono. Antonio Tajani avverte: "Salvini può fare ciò che vuole, poi decide il premier". Il leghista fa comunque sfoggio d'unità: "Con Giorgia e Silvio clima ottimo". Giorgia Meloni precisa: "Ci vuole incarico per formarlo". Occhi puntati sull'atteso Consiglio europeo sull'energia. Il cancelliere Olaf Scholz, interpellato sull'Italia, rassicura: "Non è esplosivo per Ue, rispetterà le regole".

Entra nel vivo il dibattito nel Pd. Enrico Letta invia una lettera agli iscritti: "Abbiamo perso ma siamo vivi, congresso costituente in 4 fasi con primarie". Duro intervento della ex presidente dem Rosy Bindi: "Pd si sciolga e ci risparmi il congresso, è accanimento terapeutico".  Appello trasversale per il campo largo. In Lombardia nuove fibrillazioni tra la vicepresidente Letizia Moratti e il Carroccio. La vicegovernatrice ha messo in campo una rete civica per le Regionali 2023, il leghista Fontana ne ha chiesto le dimissioni.

Il capo staff di Zelensky: "Grazie Meloni per la tua posizione chiara"

"Grazie a Giorgia Meloni per la sua posizione chiara e la dura condanna delle politiche neo-imperialiste russe. Con l'aiuto delle nazioni libere, la terra ucraina si libererà degli invasori russi". Lo ha scritto su Twitter Andriy Yermak, capo dello staff del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Alessio D'Amato: "'Rula Jebreal ha sbagliato, le colpe dei padri non ricadono sui figli"

 "Dalla giornalista Rula Jebreal una brutta caduta di stile sul padre della Meloni che non si giustifica in alcun modo. Credo abbia sbagliato, in nessun caso le colpe dei padri devono ricadere sui figli". Lo dichiara l'Assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato.
 

Conte: "Nessuna assunzione per gli ex. M5S non è mai stato un ufficio di collocamento"

"Il M5S non è mai stato e mai diventerà un ufficio di collocamento. Non è da escludere che potremo avvalerci della collaborazione formale di qualche figura il cui apporto potrebbe rivelarsi utile per il prosieguo della nostra attività". Ma la questione è che "non c'è nessuna previsione di assunzione di ex parlamentari" per il solo fatto che il "loro incarico elettivo si sia esaurito con il secondo mandato". Lo puntualizza all'Adnkronos il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, circa i rumors di possibili assunzioni di ex parlamentari nel M5S.
 

Occhetto: "Pd a rischio? Può essere, se dibattito si ferma la nme e alle nomenclature"

"Il Pd a rischio sopravvivenza? Può esserlo, se la discussione parte dai nomi e dalle vecchie nomenclature oppure se deve stare con Conte o con Calenda. Se l'inizio del dibattito è su queste due questioni, il Pd potrebbe anche sciogliersi". Lo dice Achille Occhetto all'Adnkronos. "Ritengo, però -precisa- che abbia anche un'altra possibilità: se c'è un sussulto di consapevolezza collettiva, una discussione strategica fatta con serenità, non mettendo prima il nome e le nomenclature e le correnti ma le idee... Sarebbe importante che da un dibattito serio emergesse una ridefinizione complessiva dell'identità".

Salvini: "Chi attacca non l'avversario, ma mamma, papà, figli, mogli o mariti, è un piccolo uomo. O una piccola donna.

"Chi fa battaglia politica attaccando non l'avversario, ma mamma, papà, figli, mogli o mariti, è un piccolo uomo. O una piccola donna. Abbiamo vinto democraticamente le elezioni, fatevene una ragione". Così su twitter matteo salvini, che posta una foto insieme a giorgia meloni.
 

Giorgia Meloni domani a Milano, non è escluso incontri Berlusconi

Domani Giorgia Meloni sarà a Milano per intervenire a mezzogiorno al villaggio della Coldiretti organizzato al Castello Sforzesco. E non è escluso che la leader di via della Scrofa possa avere un colloquio con il Cav a Villa San Martino. Ignazio La Russa, interpellato in proposito, non conferma né smentisce: "Non so se Meloni domani andrà ad Arcore. E anche se lo sapessi, non ve lo direi...". Dallo staff dell'ex premier non trapela nulla, tutto dipenderà dall'incrocio delle rispettive agende della presidente del Consiglio in pectore e del presidente di Fi.
 

Rula Jebreal risponde a Meloni: "Non mi faccio intimidire, se vuole mi citi in giudizio"

"Il nuovo premier italiano Meloni sta minacciando di citarmi in giudizio per il mio tweet sulle sue cospirazioni 'sostitutive', che sono in video e ampiamente coperte dai media internazionali". Lo scrive su Twitter Rula Jebreal, spiegando che "tutti gli autocrati usano tali minacce per intimidire e mettere a tacere coloro che li richiamano e li espongono". "Sig.ra Meloni: Non mi faccio intimidire!", conclude nel suo tweet in lingua inglese.

Jebreal Rula
Jebreal Rula
Jebreal Rula  (ansa)

Meloni: "L' obiettivo al governo sarà quello di rappresentare e difendere gli interessi e i diritti di tutti i cittadini"

"La propaganda di demonizzazione contro di noi - perdurata nel corso di tutta la campagna elettorale - ha inasprito gli animi e diviso gli italiani. Noi lavoreremo per unirli, perché questo non è il tempo di polemiche strumentali o di divisioni, ma quello della responsabilità. Il nostro obiettivo al governo sarà quello di rappresentare e difendere gli interessi e i diritti di tutti i cittadini". Lo afferma in un post su Facebook la presidente di Fdi, Giorgia Meloni.
 

Boschi (IV): "Trovo incivile attaccare una persona per quello che ha fatto il padre"

"Trovo incivile attaccare una persona impegnata in politica per ciò che ha fatto o non ha fatto sua padre.
Lo pensavo ieri, lo penso oggi. Noi giudicheremo i fatti senza aggredire le famiglie, noi faremo così". Lo scrive su Twitter la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi.
 

Festa ad Arcore per gli 86 anni di Berlusconi: "Grazie a tutte le persone che amo"

 "Ieri sera mi sono commosso al caldo abbraccio delle persone che amo. Grazie a loro e a tutti per gli auguri". Così il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che posta sui social un video della festa di ieri sera nella residenza di Arcore per i suoi 86 anni. Il Cavaliere siede al centro della lunga tavolata imbandita, con fiori bianchi e azzurri e candele accese lungo l'asse centrale, con alla destra la figlia Marina e alla sinistra la compagna Marta Fascina. Presenti, tra gli altri, Gianni Letta, Adriano Galliani, Licia Ronzulli, Alberto Barachini, gli altri figli e i nipoti. Berlusconi spegne a un certo punto le candeline della torta a quattro piani, il più basso con i colori del Milan e del Monza, il secondo con la bandiere di Forza Italia e il terzo azzurro con i loghi di Mediaset e Mondadori, sormontato poi da un mappamondo accanto ad una statuetta con le sembianze del leader azzurro in giacca e cravatta. Alcuni palloncini rossi a forma di cuore sono stati fatti cadere sul tavolo dall'alto al momento del taglio della torta.
 

Incontro tra Salvini e Berlusconi: "Comunità d'intenti con Meloni"

"Si è svolto un cordiale incontro tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi ad Arcore. Al centro del colloquio il fitto calendario di appuntamenti istituzionali previsto per le prossime settimane e le priorità che dovranno essere affrontate dal futuro governo. Su questo tema è stata ribadita la massima comunità d'intenti con Giorgia Meloni: è necessario dare presto all'Italia un esecutivo compatto, di alto livello, capace di affrontare sfide complicate a partire proprio dall'emergenza originata dai prezzi record dell'energia". Così una nota della Lega e di Forza Italia.

(agf)

Meloni: "Ora tempo di responsabilità"

"La propaganda di demonizzazione contro di noi - perdurata nel corso di tutta la campagna elettorale - ha inasprito gli animi e diviso gli italiani. Noi lavoreremo per unirli, perché questo non è il tempo di polemiche strumentali o di divisioni, ma quello della responsabilità". Lo scrive la leader di FdI, Giorgia Meloni, su Facebook. "Il nostro obiettivo al governo - aggiunge - sarà quello di rappresentare e difendere gli interessi e i diritti di tutti i cittadini".

Jebreal: "Volevo evidenziare la propaganda di Meloni"

La giornalista torna sul suo contestato tweet e spiega: "Anche la stampa anglosassone ha dato notizia dei reati del padre e del nonno di Trump. Ripeto, le responsabilità penali non ricadono mai su terzi. Ciò che evidenzio è che la propaganda politica della Meloni e Trump molto spesso, criminalizza una intera categoria e fomenta odio".

Sala: "No al congresso Pd a ridosso delle regionali"

"Le elezioni regionali sono dietro l'angolo. E' chiaro che il centrosinistra dovrà impegnarsi in tempi brevi e devo ancora capire quanto questi tempi siano compatibili con gli annunci che sta facendo Letta sul percorso verso la segreteria". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine del suo intervento al Villaggio Coldiretti.

"Mi pare - ha aggiunto Sala - che stamattina Letta abbia tracciato un percorso che attraverso varie fasi poi arriva alle primarie a due. Non ho capito i tempi e la preoccupazione forse è che questo percorso arrivi a una conclusione troppo a ridosso delle elezioni regionali.
Non penso solamente alla Lombardia che forse è quella più delicata, ma anche il Lazio che è una regione importantissima".

Infine, il sindaco ha ribadito "che è abbastanza evidente che il Pd vada riformato, ma che è altrettanto evidente che il Pd sia centrale. Quindi vorrei capire anche dai vertici del Pd, al di là dai singoli, cosa hanno in testa".

Meloni: annessione russa non ha valore, Putin è una minaccia

"La dichiarazione di annessione alla Federazione Russa di quattro regioni ucraine dopo i referendum farsa svoltisi sotto violenta occupazione militare non hanno alcun valore giuridico o politico. Putin dimostra ancora una volta la sua visione neo imperialista di stampo sovietico che minaccia la sicurezza dell'intero continente europeo. Questa ulteriore violazione delle regole di convivenza tra Nazioni da parte della Russia conferma la necessità di compattezza e unità delle democrazie occidentali". Lo dichiara in una nota la leader di FdI Giorgia Meloni.

Per Salvini obiettivo resta Viminale: "Non mi interessano altri posti"

Resta quello del ritorno al Viminale l'obiettivo di Matteo Salvini. Il leader della Lega, a quanto apprende AdnKronos, anche ieri, nella blindatissima riunione con i parlamentari eletti domenica scorsa dal partito - con tanto di cellulari 'sequestrati' ai partecipanti all'ingresso della Sala Umberto - ha chiarito il suo pensiero sul suo posto al governo: "Io credo sia giusto che torni a fare il ministro dell'Interno - avrebbe detto in sintesi nel suo intervento - . Credo che è un lavoro che so svolgere, che mi interessa fare, per cui sono finito pure a processo". Un appello che i suoi eletti, tra applausi e inni avrebbero fatto proprio, chiedendo da parte loro che il leader sia scelto per succedere alla Lamorgerse. Una sorta di mandato dei neo-eletti che il partito potrà far pesare nelle trattative in corso con la premier in pectore Giorgia Meloni, e gli alleati di Fi.

Quelle di Salvini "sono state parole di chiarezza, dirette" spiega uno dei partecipanti al meeting. Una richiesta su cui anche il capogruppo alla Camera, Riccardo Molinari si è speso: "Ha saputo fare quel lavoro, lo ha dimostrato ed è giusto ci torni". Poi Salvini avrebbe chiarito che non esistono subordinate: "Non mi interessano altri incarichi, in altri ministeri". Ma la discussione sul nuovo governo, sulle caselle, che è appena iniziata, si dovrà muovere (anche) sulle ipotesi alternative. Nello specifico pesano i possibili interventi del Colle a lista dei ministri presentata e le vicende giudiziarie che riguardano Salvini, il processo Open Arms in corso a Palermo.

Qualcuno ricorda il monito dell'avvocato Giulia Bongiorno, che all'inizio della stagione dei processi per Salvini, alla fine del governo giallorosso, quasi tre anni fa, non nascose il timore per le conseguenze politiche ("i processi sono come brutte malattie", disse). Di fronte a questi problemi oggettivi il leader della Lega si impunta e prova a fare muro, spalleggiato dai suoi. Un modo per alzare la posta, in vista di altre soluzioni su cui potrebbe convergere, nella dialettica tra alleati che andranno insieme alla guida del prossimo governo.

Serracchiani (Pd): "Serve nuovo inizio, bene Letta"

"Ci serve un nuovo inizio per tornare a incontrare e rappresentare quella parte della società che aveva visto nel pd una speranza ed una forza di cambiamento sulla strada dei diritti e della giustizia sociale. Ha ragione letta nell'indicare un percorso per il congresso costituente che sia capace di rimettere tutto in discussione come premessa per recuperare capacità espansiva nella società. Dobbiamo saper coinvolgere tutti quelli che hanno a cuore questo processo. Tutto ciò senza dimenticare che siamo il secondo partito e ci spetta il compito di organizzare un'opposizione dura e intransigente alle destre". Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.

Scholz: "Italia non è esplosivo per Ue, rispetterà regole"

(ansa)
"Non vedo alcun esplosivo. Il mio consiglio è contare sul fatto che anche il futuro governo italiano si atterrà alle regole europee, che ci siamo dati insieme". E' quanto ha sottolineato il cancelliere tedesco Olaf Sholz in un'intervista al Neue Osnabruecker Zeitug, citata dal portavoce del governo di Berlino, Steffen Hebestreit, per rispondere in conferenza stampa ad una domanda sui timori in Europa sul futuro governo italiano.

"Il cancelliere ha detto che le italiane e gli italiani sono chiaramente europeisti, e il presidente anche", ha aggiunto Hebestreit.

Meloni: "Nuovo governo? Ci vuole incarico per formarlo"

"Come va la formazione del governo? Ci vuole un incarico per formarlo", così Giorgia Meloni, arrivando a Montecitorio.

La presidente FdI è alla Camera, negli uffici del gruppo parlamentare.

Salvini rivendica Agricoltura: per Lega è priorità

"La Lega in passato si è occupata di Agricoltura e pesca. Fra le priorità della Lega continuerà a esserci tutela agricoltura e pesca". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo questa mattina al villaggio della Coldiretti a Milano.

E sulla proposta della Coldiretti di cambiare nome al ministero dell'Agricoltura, trasformandolo in 'ministero della Sovranità alimentare, Salvini risponde: "Il nome non mi dispiace perché sovranità agroalimentare è indipendenza".

Salvini: non stiamo discutendo ancora nomi e ruoli nel governo

"Io stamattina leggendo i giornali ero incaricato di avare nove ministeri diversi, non stiamo ancora discutendo di ruoli e nomi. Faremo in fretta". Lo ha detto il leader della Lega Mattei Salvini parlando dal palco del Villaggio Coldiretti.

"Con gli alleati la quadra la troveremo in un quarto d'ora", ha concluso.

Letta: rimettere tutto in discussione, dopo sarebbe troppo tardi

"In questa campagna scandita da insidie e veleni, si sono manifestati evidenti i limiti della nostra proposta ed è emersa una mancanza molto grave di capacità espansiva nella società italiana". Lo scrive Enrico Letta in una lettera agli iscritti e alle iscritte del Pd. "Sono limiti - aggiunge - che ci obbligano a un confronto serissimo e sincero tra di noi. Perché il Pd, per sua stessa natura, deve essere un partito espansivo e largo. Se manca questa aspirazione entra in crisi la sua ragione d'essere. Per questo dobbiamo essere pronti a rimettere tutto in discussione. Ora possiamo farlo, dopo potrebbe essere troppo tardi".

Letta: "Serve un vero congresso Costituente del Nuovo Pd"

"Abbiamo bisogno di un vero Congresso Costituente. Per questo vi chiedo di partecipare con passione e impegno, accanto ad altri che spero vorranno raggiungerci per fare insieme un percorso che, come proporrò alla Direzione convocata per la prossima settimana, dovrebbe essere articolato in quattro fasi". Lo scrive il segretario Enrico Letta in una lettera agli iscritti dal titolo 'sul Congresso Costituente del Nuovo Pd. "Apertura, opposizione, nuova vita."'.

Pd: Letta agli iscritti, il Congresso non sia un casting

"Contenuti forti e volti nuovi sono entrambi necessari. Gli uni senza gli altri rischiano di trasformare il Congresso in un casting e in una messa in scena staccata dalla realtà e lontana dalle persone. Se non li bilanciamo con attenzione, ci trasformiamo definitivamente nelle maschere pirandelliane che evocai nel mio ormai lontano discorso del 14 marzo 2021". È quanto scrive il segretario Enrico Letta agli iscritti sul "Congresso Costituente del Nuovo Pd. 'Apertura, opposizione, nuova vita'".

Letta a iscritti Pd: "Abbiamo perso ma siamo vivi, organizzare opposizione"

"Abbiamo perso. Ne usciamo con un risultato insufficiente, ma ne usciamo vivi. E sulle nostre spalle c'è oggi la  responsabilità di organizzare un'opposizione seria alla destra". Lo scrive Enrico Letta in una lettera agli iscritti e alle iscritte sul Congresso Costituente del Nuovo Pd.

Calenda: "Dalla Jebreal una bassezza, padre Meloni non c'entra con lei"

"Rula questa è una bassezza. Non si fa politica così e tanto meno giornalismo. Quello che ha fatto il padre della Meloni non c'entra nulla con lei. Cancella questo tweet che tra l'altro ha l'unico effetto di portare ancora più gente a sostenere Fdi". Lo scrive su Twitter Carlo Calenda replicando al post di Rula Jebreal sulla vicenda del padre di Giorgia Meloni.

Appello "campo progressista", ora discontinuità in Pd ed M5s

"Siamo elettrici ed elettori che - nella differenza delle proprie culture, storie politiche e civili - di fronte al risultato elettorale, sentono l'urgenza di incoraggiare un confronto aperto tra tutte le forze di sinistra e di progresso del Paese". Si apre così la l'appello delle "personalità di campo progressista", firmato, tra gli altri, da Rosy Bindi, Gad Lerner e Tomaso Montanari.  "La sonora sconfitta delle forze democratiche - prosegue - ci accomuna tutti, compreso chi fosse tentato di consolarsi con il buon risultato della propria lista". Nel comunicato si chiede una "radicale discontinuità" sia al Pd che al M5s.

L'appello delle "personalità del campo progressista" comincia con una riflessione sul recente risultato elettorale. "È una sconfitta che ci impone di ascoltare le ragioni di quel terzo abbondante del Paese che non vota più e di interrogarci sulle ragioni dei tanti che non hanno votato la destra, ma neppure si sono riconosciuti nella proposta delle forze progressiste". "Anche una pesante sconfitta  - si aggiunge - può infatti risolversi in una opportunità, se non si reagisce negandone la portata o con meri aggiustamenti tattici".

Per una "radicale discontinuità" si fa appello al "confronto comune" a partire da "alcuni punti qualificanti". Si comincia dal "riconoscere che è stato un errore presentarsi divisi di fronte a una destra unita", al chiedere "al PD di risparmiare a sé stesso e al campo progressista il rituale di un'inconcludente resa dei conti interna". L'inivto, però, è rivolto anche al M5s, a cui si domanda "di dimostrare che l'approdo a posizioni progressiste non è meramente tattico, ma l'epilogo di un definitivo chiarimento identitario". L'urgenza dei firmatari è quella di aprire un "cantiere a tutti gli effetti nuovo" per "rompere gli odierni steccati inutilmente divisivi".

Lombardia, Pd: Moratti certifica liti centrodestra per il poter

Lo scontro fra la Lega, con il governatore Attilio Fontana e Letizia Moratti per chi sarà il candidato presidente alle prossime elezioni è "solo l'ultimo episodio della lunga lotta per la conquista del potere da parte dei partiti della coalizione di centrodestra", secondo il segretario lombardo del Pd Vinicio Peluffo.
"Dopo il voto di domenica si va delineando sempre più la spaccatura profonda che divide il centrodestra lombardo. La battaglia politica interna al centrodestra che vede contrapposte la Moratti e la Lega, con la sopravvivenza stessa di Fontana e della leadership di Salvini - ha osservato - , non ha nulla di nobile. Le dichiarazioni della Moratti, che peraltro certificano quello che abbiamo sempre detto, ovvero la conclamata incapacità della Giunta Fontana di gestire la pandemia, è solo l'ultimo episodio".

E' "evidente che il centrodestra - ha aggiunto l'esponente dem - è ormai un campo governato esclusivamente dalle liti e dalle ambizioni personali, da una rincorsa a chi decide. E' una coalizione strutturata sulla spartizione delle poltrone e del potere, che oggi vede al tavolo anche Fratelli d'Italia. La Lombardia dopo tanti anni ha davvero bisogno di un cambio di amministrazione". E per questo "il PD è pronto già da oggi, con tutti quanti credono in questo cambiamento, nella costruzione di una proposta credibile per il futuro di questa regione".

Salvini, con Giorgia e Silvio clima ottimo, determinati
 

"Sento o vedo tutti i giorni gli amici Giorgia e Silvio: il clima è ottimo, abbiamo la determinazione necessaria per affrontare le emergenze del Paese a partire dal caro bollette. La sinistra e i suoi giornali si rassegnino: il centrodestra ha vinto le elezioni e in tempi velocissimi nascerà un esecutivo all'altezza delle aspettative degli elettori che porterà anni di buon governo. La Lega ha le idee chiare su cosa fare e sulla futura squadra, donne e uomini che daranno il massimo". Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.

(ansa)

A Bologna rivolta dem contro Santori: "Ci sputa addosso, ora basta"

L'ennesimo affondo di Mattia Santori sul Pd manda su tutte le furie i dem bolognesi. Ad uscire allo scoperto è il vicesegretario della federazione, Matteo Meogrossi, raccogliendo diversi consensi su facebook con un duro commento all'intervista rilasciata oggi al 'Resto del Carlino' dal fondatore delle Sardine, ora consigliere comunale del gruppo Pd e delegato del sindaco Matteo Lepore.

Santori, che in passato aveva bollato come "tossico" il marchio Pd, ora definisce "gravemente malato" il partito guidato dal segretario uscente Enrico Letta. Per Meogrossi la misura è colma. "Un giorno tossici. Oggi malati. Un partito dal quale secondo Santori devono uscire alcune persone altrimenti lui non si iscrive e un'altra serie di teorie interessanti. Ma dire basta a chi eletto con il Pd passa il suo tempo a sputare addosso al Pd no?", scrive il vice della segretaria Federica Mazzoni, stretto collaboratore di Andrea De Maria nella campagna elettorale che lo ha confermato parlamentare. "Più che altro - aggiunge Meogrossi - lo dobbiamo a quelle migliaia di militanti, volontari e volontarie che si fanno in quattro per questo partito da sempre, senza chiedere nulla".

Posizione, quella di Meogrossi, che non sembra isolata, visto che il post riceve i 'like' di diversi dirigenti e amministratori del Pd bolognese. Ma tra i commenti c'è anche quello del sindaco di Molinella, Dario Mantovani, che rappresenta la minoranza locale avendo corso per la segreteria contro Mazzoni: "Ben svegliati. Per non mandare in consiglio comunale questa roba qui, bastava non candidarla però".

Tajani: Salvini può fare ciò che vuole, poi deciderà il premier

 "La sinistra cerca di seminare zizzania sulle nomine dei ministri. Hanno perso le elezioni e ovviamente cercano di screditare chi ha vinto. Salvini? per quanto ci riguarda Salvini può fare quello che preferisce, poi deciderà il futuro presidente del Consiglio". Così il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, ospite a 'The breakfast club' su Radio Capital.

"Io ministro? non è obbligatorio diventare ministro, se sarò utile Berlusconi deciderà cosa dovrò fare altrimenti per me è già un onore essere parlamentare. Biden preoccupato per l'Italia? l'Italia è un paese democratico e i cittadini scelgono liberamente a chi affidare la maggioranza in parlamento. Non capisco la preoccupazione, l'Italia ha sempre dimostrato di essere un paese libero e democratico. Siamo una garanzia di europeismo e serietà. Ci dicono che il governo durerà poco? È una previsione un pò iettatoria, all'Italia interessa la stabilità. Qualche iettatore c'è sempre".

Patuanelli: con abolizione Reddito di cittadinanza molti sotto la soglia di povertà

Fratelli d'Italia "aveva annunciato" di voler abolire il reddito di cittadinanza e il Superbonus: ma senza il reddito, "una parte ampia del Paese scivolerà sotto soglia di povertà". Così alla Stampa Stefano Patuanelli, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali e capodelegazione nel governo Draghi del Movimento 5 stelle. La possibilità che Giorgia Meloni lasci alle opposizioni la presidenza della Camera, per Patuanelli, non aiuterà la pacificazione: "Ho l'impressione che voglia solo tenere buone le opposizioni, in vista di riforme costituzionali che temo vorranno fare. Il centrodestra ha fatto promesse importanti e irrealizzabili in campagna elettorale, ora sono maggioranza: inizino a pedalare senza trucchi. Noi non faremo sconti".

Per come stanno oggi le cose, "non vedo alcun percorso comune con il Pd, nemmeno all'opposizione - sottolinea -. Quello che ha combinato Letta è troppo grave: ha provato a distruggerci, alleandosi con le nostre scissioni interne e con praticamente tutto l'arco parlamentare. Per ricostruire il fronte con il Pd deve cambiare tutto". Patuanelli non vede "un campo progressista, ma un solo partito che ha parlato al mondo progressista, il Movimento 5 stelle. E Conte ne è il leader". Il campo "si può allargare ad altre forze" ma il Pd "ha preteso sempre di avere l'egemonia, anche dei rapporti interni a questo campo. Deve capire che non è più così. Se aderisce alla nostra proposta per il Paese, bene, anche se oggi non nutro grandi speranze in questo senso".

Bonino: strappo Azione ha favorito centrodestra

Emma Bonino è entrata in Parlamento nel 1976 e "non avevo mai visto nulla di simile in precedenza. Non ricordo casi così eclatanti". Così Emma Bonino commentando gli errori del Viminale sull'attribuzione dei seggi.

(ansa)
"Vediamo che succede adesso - aggiunge -. Non dobbiamo dimenticare che per legge non è il Viminale che attribuisce i seggi, questa è una responsabilità in capo alle Corti d'Appello e alla Cassazione". Nel suo collegio a Roma "la candidata di centrodestra Lavinia Mennuni ha vinto grazie al fatto che Calenda ha rotto il patto con il Pd ed è andato come polo autonomo alle elezioni. E il mio non è un caso isolato". Il leader di Azione "aveva sottoscritto un accordo poi disdetto dopo pochi giorni. Se fosse rimasto fedele a quell'accordo la maggioranza di destra al Senato sarebbe stata in forse e comunque risicatissima".  Lo dicono "le analisi dei flussi elettorali che dimostrano che quello di Azione è stato un voto progressista".

Stando ai dati ufficiosi del Viminale "la soglia raggiunta da +Europa al Senato - dove io sono candidata - è del 2,94%. Vuol dire che all'appello (per entrare in Parlamento) mancherebbero circa 16 mila schede. Un'inezia". Ora "aspettiamo i conteggi ufficiali delle Corti d'Appello. Poi ci sono centinaia di migliaia di schede nulle", si parlava "di oltre 800 mila".

Bindi: "Congresso è accanimento terapeutico, Pd va sciolto"

Per risanare il Pd e farne il motore di un'alleanza progressista occorre "essere tutti pronti a mettersi a disposizione, fino allo scioglimento dell'esistente, per costruire un campo progressista coinvolgendo quelle realtà sociali che già interpretano il cambiamento e non trovano rappresentanza politica". Così alla Stampa l'ex presidente dem, Rosy Bindi, che puntando alla rifondazione, non esclude lo scioglimento del partito. Ci sta pensando? "Sì - risponde - e ci risparmi la resa dei conti interna, perché la ritualità del congresso è ormai accanimento terapeutico".

C'è già chi si è fatto avanti per la segretaria... "Ci evitino questo spettacolo. Quando Letta divenne segretario, mi permisi di dargli un consiglio: il Pd sostenga con lealtà il governo Draghi, ma non si dica al Paese che questo è il nostro governo. Il Pd non doveva identificarsi con l'agenda Draghi, ammesso che sia mai esistita, perché si trattava di un governo di larghe intese. Bisognava garantire lealtà, sì, ma guardando al futuro. Come sulla guerra: non doveva esserci nessun dubbio da che parte stare, ma come starci forse sì, per esempio rivendicando l'autonomia dell'Europa nell'Alleanza atlantica.
Se ti appiattisci sul governo Draghi, è naturale che non puoi fare alleanze con chi lo fa cadere".

"Errori ne sono stati fatti un pò da tutti, ma forse il partito principale ha qualche responsabilità in più. Dopodiché è vero anche che Conte e il M5s non erano portati a fare un accordo, perché troppo interessati alle sorti del proprio partito".

Calenda: "Esecutivo rassicuri mercati e Ue. Piano del protezione del Paese in cinque punti"

La campagna elettorale è finita, "ora occupiamoci dello tsunami che sta arrivando. I tassi stanno schizzando in alto, i costi dell'energia rimarranno alti per molto tempo e richiederanno interventi in deficit. L'inflazione sta colpendo i salari e le pensioni e dal prossimo anno saremo in recessione. Abbiamo davanti la congiuntura peggiore dal dopoguerra".  Così il leader di Azione Carlo Calenda al Corriere, parlando delle elezioni e delle prospettive del futuro governo.

"Se fosse al posto di Giorgia Meloni, Calenda farebbe "un piano di protezione del Paese in cinque punti", partendo da "rassicurare i mercati cancellando le promesse folli di Salvini e Berlusconi sulle pensioni, sulla flat tax e sul raddoppio del reddito di cittadinanza". Per l'ex ministro "dobbiamo chiarire subito all'Ue che andremo avanti con le riforme, senza rinegoziazioni. Bisogna intervenire sulle bollette, disaccoppiando rinnovabili e gas, realizzando subito il rigassificatore di Piombino e le altre opere strategiche. Poi salario minimo a 9 euro, formazione e collocamento dei percettori del reddito e dare la possibilità di pagare una mensilità in più ai lavoratori, detassata e recuperata al 50% con credito d'imposta". Su questi punti "siamo disposti a dialogare con il governo".

Calenda assicura inoltre che lui e Renzi non andrebbero in soccorso di un governo Meloni, in caso di bisogno: "Salvini farà campagna elettorale dentro il governo contro Meloni. E Berlusconi farà il putiniano di complemento. Sarà un esecutivo fragile e conflittuale".  Mentre il Pd "è destinato all'abbraccio col M5S. Ci saranno tre poli in Italia. La destra sovranista, la sinistra populista e noi, il centro, che daremo rappresentanza ai liberali, ai riformisti e ai popolari".

Azione farà "una federazione con Italia viva e apriremo un processo costituente per arrivare a un partito unico entro le Europee. A +Europa e a Cottarelli dico: "Venite subito a lavorare con noi".

Delrio (Pd): "Viviamo l'opposizione come ha fatto Giorgia Meloni"

Torna a parlare l'ex ministro ed ex capogruppo Pd Graziano Delrio, intervistato da Avvenire. "Dobbiamo farci compenetrare dalla società, come accaduto in alcuni territori, come fanno i nostri sindaci, i nostri governatori, che riescono a essere interpreti delle angosce e delle speranze. La parola 'vicinanza', come dice il Papa, e la parola 'attenzione' sono le cose che ci vogliono insieme ad un forte sistema di valori. Bisogna fare una riflessione seria e profonda ma non buttare via il cammino del Partito democratico, non tormentarsi sulle alleanze, né sul nome più adatto a guidarlo in questo momento. Siamo il secondo partito del Paese quindi c'è un patrimonio da cui ripartire. Non possiamo tradire quelli che hanno avuto fiducia in noi e che sperano nel rilancio del partito".

Per Calenda il governo avrà sei mesi di vita; per Delrio? "Sarebbe un disastro, perché vorrebbe dire che il Paese si sta avvitando in una crisi economica e sociale enorme e io non tifo mai per il male del mio Paese. Spero che dimostrino di saper governare e gli italiani giudicheranno se sono stati o meno in grado di risolvere i problemi, mantenendo le loro promesse, dai mille euro alla flat tax a tutto il resto". E sulle alleanze coi 5 Stelle: "Intanto dobbiamo riappropriarci dei nostri principi e dei nostri valori: un Paese più giusto con la parità uomo/donna e l'ascensore sociale per i giovani, per esempio. Quello che ha fatto Meloni in questi cinque anni è stato semplicissimo: ha fatto l'opposizione perfino ai suoi alleati, prima alla Lega, poi anche a FI, e ha fatto la sua strada. Il metodo deve essere per noi lo stesso, dobbiamo vivere l'opposizione come la rigenerazione della nostra proposta".