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Grillo propone le "Brigate di cittadinanza" a difesa del reddito, polemiche. Salvini: folle irresponsabile

Beppe Grillo scende in campo a difesa del reddito di cittadinanza e anche questa volta lo fa a modo suo. Chiama a rapporto le Brigate di Cittadinanza, i "Brigatisti di Cittadinanza", quei 3 milioni di percettori dell'assegno che, dice, potrebbero offrire il loro operato "per aiutare la comunità in cui vivono, con lavori e opere di bene nel proprio quartiere o nel proprio paese" riparando una panchina, ripristinando  un giardino abbandonato o, ad esempio, costruendo giochi per i bimbi. Perché, dice, "servire la comunità è un dovere ma anche e soprattutto un diritto di ognuno" peccato che, denuncia il fondatore del Movimento, c'è qualcuno che glielo impedisce "creando ostacoli burocratici per renderlo irregolare, se non illegale, perché è più comodo usarli come carne da cannone per fare la guerra ai poveri".

Ma sulla proposta, e soprattutto sul richiamo alle "Brigate", non si sa se riferendosi a quelle partigiane o addirittura, come teme Maurizio Gasparri, evocando le Brigate rosse, scoppia il putiferio. "In questo momento drammatico per l'Italia, chiunque parli di Brigate è un folle e un irresponsabile" sussulta il leader della Lega Matteo Salvini. "Parole inaccettabili" dice anche Gasparri che condanna le espressioni "equivoche" che potrebbero "alimentare tensioni sociali. In un momento di gravi tensioni internazionali - aggiunge - parlare in questo modo vuol dire mettersi fuori dalla costituzione, dalla democrazia, dalla legalità repubblicana". E condanna l'appello di Grillo anche la deputata di Azione, Daniela Ruffino: "Utilizzare il termine 'brigate' evoca in un paese come il nostro, brutti ricordi legati al terrorismo", avverte.

Ad evocare tensione sociale arriva anche il senatore 5 stelle, Mauro Coltorti. "Se continuiamo così tra poco scoppierà la guerra civile. L'autunno caldo è arrivato. E' urgente un immediato intervento strutturale del governo" dice il parlamentare riferendosi, però al caro bollette. "Gli italiani hanno capito che le rivoluzioni dei giullari finiscono in tragicommedia come la parabola di governo pentastellata" ironizza invece il deputato di FdI, Andrea Delmastro ed anche il segretario e deputato della Lega, Andrea Crippa parla di "pagliacciata". "Siamo alla pazzia" aggiunge il deputato della Lega Luca Toccalini.

In rete intanto un gruppo di attivisti M5s sta lanciando la proposta di una raccolta di firme dei percettori di reddito per proporre una denuncia alla Corte Europea dei diritti dell'uomo, ritenendosi "offesi e diffamati oltre ogni limite di sopportazione!". L'idea è quella di lanciare l'iniziativa come percettori di reddito ma sulla pagina Fb in cui la proposta è partita sono tante gli attestati di solidarietà di chi dice di non percepire il reddito ma di essere pronto a condividere comunque la protesta sottoscrivendo la denuncia.

(Fonte Ansa)