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Il 18enne che lancia un appello sui social: "Qualcuno vuole uscire con me? Sono solo"

dramma giovanile

Il giovane ha trovato il coraggio di un uomo maturo nell'ammettere di sentirsi solo, proprio sui social network dove spesso i più giovani nascondono le proprie fragilità per mostrarsi sempre forti e sorridenti

La solitudine è la compagna di vita dei giovani. È quanto di più triste si possa apprendere leggendo un post su TikTok del cantante Potes, della provincia di Bari, 18 anni appena. Il giovane ha trovato il coraggio di un uomo maturo nell'ammettere di sentirsi solo, proprio sui social network dove spesso i più giovani nascondono le proprie fragilità per mostrarsi sempre forti e sorridenti.

Jeans strappati sulle ginocchia, una grande cuffia sulle orecchie per ascoltare la musica mentre sprofonda nel sedile del treno, e il testo di un messaggio che suona come un appello: "Un giorno a settimana in cui esco, decido di andare a Bari e ci sto andando da solo perché non ho amici con cui uscire. Sentire mia madre che dice: 'posso venire io così non ci vai da solo' è un altro tipo di dolore", scrive il giovane sui social. E poi l'appello: "Qualcuno vuole uscire con me? Sono solo". Il giovane, che ha deiciso di affidare al web il suo grido di dolore, in breve tempo ha ottenuto la solidarietà di tanti suoi coetanei. Ma ha anche avuto la prova che tanti giovanissimi si trovano nella sua stessa condizione. Il suo messaggio in poco tempo fa il giro del web, supera 300mila visualizzazioni, 26mila 'mi piace' e 900 commenti.

Alcuni scrivono che "siamo tutti soli" e che "uscire con la mamma è bellissimo". Ma in tanti si dicono pronti a uscire con lui, "un ragazzo dolcissimo". E così Potes accetta l'offerta e posta un altro video in cui si prepara per uscire di casa accompagnato da un altro messaggio: "Ho notato che siamo tutti troppo soli, quindi ragazzi di Bari e dintorni scrivetemi su Instagram, così il prima possibile usciamo insieme, siamo una famiglia". 

L'appello del 18enne e le risposte dei suoi coetanei hanno forse inconsapevolmente aperto il dibattito sulla solitudine della Generazione Z, quella dei giovanissimi nati e cresciuti sui social. 

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