Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Il contratto non sarà rinnovato: chiude per sempre il cinema Centrale

contratto in scadenza / Centro / Via Poscolle, 8

Il 6 settembre scadrà il contratto di affitto del cinema Centrale e il Centro espressioni cinematografiche dovrà chiudere le due sale. La proprietà, l'immobiliare Iusa: «A volte si devono prendere delle decisioni»

Dal 6 settembre Udine perderà le sue due ultime storiche sale cinematografiche del centro: la società Immobiliare Udinese Srl Iusa ha, infatti, comunicato al Centro espressioni cinematografiche la risoluzione del contratto d'affitto del cinema Centrale. «Un'autentica doccia fredda»: queste le parole usate dalla presidente del Cec Sabrina Baracetti nell'apprendere la notizia. La comunicazione è avvenuta ormai diverse settimane fa, in occasione di una riunione con i soci dell'immobiliare. 

«A volte si devono prendere delle decisioni», è stata la lapidaria dichiarazione di Malignani, della società proprietà dell'immobile. «Ci sono moltissime idee in merito a quel che vogliamo fare, ma non vogliamo rilasciare dichiarazioni», ha proseguito aggiungendo soltanto che con il Centro espressioni cinematografiche non c'è stato nessun problema e che, rispetto all'altro storico cinema cittadino appena venduto al Comune, l'Odeon, la società non ha «più interesse rispetto a quel che diventerà, non essendo più proprietaria».

La risoluzione del contratto

Dopo la riunione in cui è emersa la volontà della proprietà di non rinnovare il contratto di affitto, lo scorso 27 febbraio è giunta al Cec anche la lettera formale con la risoluzione dello stesso. A settembre sarebbero stati 18 anni di apertura del Centrale che, invece, vedrà chiudere definitivamente le sue porte. «Avevamo già cominciato a pensare alla festa dei 20 anni che avremmo fatto nel 2025, ora invece abbiamo paura che rimarrà chiuso per anni», ci conferma Baracetti. Le motivazioni? Non è dato sapere cosa abbia spinto la proprietà a voler risolvere il contratto. «In questi ultimi tempi avevamo chiesto di ridurre l'affitto (3750 euro al mese, ndr) che anche in periodo covid è sempre stato pagato». A parte ciò, i rapporti tra le parti sono sempre stati distesi. L'impressione, però, è che la decisione di non rinnovare il contratto avrà delle ripercussioni sulla struttura lavorativa del Centro espressioni cinematografiche. Oltre alle tre cassiere, per il Centrale sono tre anche i proiezionisti assunti. 

Perdita culturale

«In questo modo chiuderà l'unica sala storica della città e sarà una perdita per tutta la comunità di Udine. Noi ci abbiamo sempre creduto, in questo cinema, facendo nel tempo investimenti e progetti: abbiamo sempre pensato a un sistema di proposta a 360° perché volevamo un'offerta organica delle sette sale udinesi, in modo da garantire a Udine il cinema che si merita. Questa città è una piazza importantissima e noi sappiamo di avere un obbligo verso gli spettatori, sia del cinema d'essai che di massa. Anche l'ente pubblico dovrà riflettere su quanto sta succedendo, perché questa sarà una gravissima perdita culturale», conclude Baracetti. 

Il Comune

Dispiaciuto e basito anche l'assessore comunale alla Cultura, Fabrizio Cigolot. «Questo è un servizio importante che offre la città e tutti siamo affezionati a quelle sale, frequentate da molte persone, anche anziane, perché sono molto accessibili essendo in pieno centro. Assieme al sindaco faremo un approfondimento per considerare la valenza sociale e culturale del Centrale: qualsiasi cosa la proprietà vorrà fare poi, ci sarà un percorso da avviare», dichiara. Raggiunto durante gli ultimi giorni di campagna elettorale, questa notizia è una vera e propria "tegola" per chi in cinque anni si è occupato della cultura cittadina. «Da assessore alla cultura penso che questi luoghi vadano protetti e anzi ampliati. Abbiamo fatto la scelta dell'Odeon in quest'ottica e ora spero che ci possano essere margini perché sia mantenuta la destinazione di queste sale a cui siamo tutti affezionati», conclude Cigolot. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti