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Il Decalogo della Sostenibilità

Ormai è chiaro: il futuro della Terra dipende dalle nostre scelte quotidiane. «Se la popolazione mondiale continuerà a crescere come previsto, raggiungendo i 9,6 miliardi entro il 2050, avremmo bisogno dell’equivalente di quasi tre pianeti per fornire le risorse naturali necessarie a sostenere gli attuali stili di vita», evidenzia Bruno Pozzi, deputy director Ecosystems Division del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP).

La grande sfida? «Cambiare mentalità. Comprendiamo che il nostro benessere e la nostra salute sono legati a quelli del pianeta e che tutte le nostre azioni e decisioni hanno delle conseguenze». Insieme ad Asvis, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Legambiente e WWF Italia abbiamo individuato dieci comportamenti che aumentano l’eco-sostenibilità.

1. CAMBIARE DIETA

«Tutto il sistema agro-alimentare ha un fortissimo impatto sulla diversità globale», sottolinea Eva Alessi, responsabile Sostenibilità di WWF Italia. «La soluzione è adottare una dieta basata su sei parole chiave: “locale” (prodotti di stagione a km 0 e valorizzazione delle eccellenze del comparto agricolo italiano), “biologica” (alimenti ottenuti senza l’impiego di pesticidi), “vegetale” (frutta e verdura fresche di stagione), “responsabile” (ridotto consumo di carne e più pesce di specie adulte meno conosciute), “varia” (diversificazione dei cibi, evitando quelli troppo trasformati), “antispreco” (acquistare solo cibo che si consuma)».

2. FARE (BENE) LA RACCOLTA DIFFERENZIATA

Differenziare significa risparmiare sul prelievo di risorse in natura. «Possiamo ottenere nuove materie plastiche rigenerando quelle già utilizzate, senza impiegare ex novo petrolio, vetro e carta», spiega l’esperta di WWF Italia. «È bene tenere presente che, sul fronte della plastica, in Italia si riciclano soltanto gli imballaggi monomateriale. Un corretto riciclo delle bottiglie, inoltre, deve prevedere una pressione orizzontale della plastica e non dall’alto verso il basso, sempre con tappo avvitato». Per ridurre a monte la produzione di rifiuti, una buona pratica è acquistare tutte le volte in cui è possibile prodotti sfusi: «Per evitare le confezioni, frutta, verdura, carne, pesce possono essere scelti direttamente al banco di mercati e supermercati. Da prediligere anche i negozi cosiddetti di refill (ricarica), dove si comprano alimenti e prodotti sfusi, utilizzando i propri contenitori».

3. VESTIRSI IN MODO «RESPONSABILE»

«Compriamo quasi 13 chili di vestiti a testa e il 30 per cento degli abiti presenti nei nostri armadi non è stato usato nell’ultimo anno. In Italia abbiamo il record europeo di tonnellate di vestiti smaltiti: 7,2 kg eliminati ogni anno per persona, di cui soltanto un chilo e mezzo viene riciclato, il resto va in discarica o all’inceneritore», evidenzia Eva Alessi di WWF Italia. «È quindi importante evitare gli eccessi e comprare in maniera responsabile. Meglio acquistare meno capi ma di maggiore qualità, affinché durino nel tempo, sempre puntando su tessuti naturali, come cotone, lana, seta, preferibilmente di produzione biologica. Ci sono anche linee economiche con materiali bio, che ci garantiscono che la produzione del cotone non abbia avuto un impatto forte sull’ambiente».

4. INVESTIRE IN EFFICIENZA ENERGETICA

Una misura per la sostenibilità che al tempo stesso consente di risparmiare in bolletta: «Investire in efficienza energetica, avvalendosi nello specifico dello strumento Superbonus del 110 per cento attualmente a disposizione, aiuta in tre direzioni: ambientale, sociale ed economica», dice Katiuscia Eroe, responsabile Energia di Legambiente. «Consente di ridurre i consumi e di conseguenza di risparmiare sulla bolletta acquisendo una maggiore capacità di spesa nella vita quotidiana. In più, un minore consumo di energia vuol dire minore produzione di emissioni climalteranti e inquinanti atmosferici, un aiuto per la collettività in termini di salute. Infine, le case efficientate aumentano il loro valore di mercato del 10-15 per cento».

5. RIDURRE L’USO DI MICROPLASTICHE

Di microplastiche sono pieni i capi sintetici, che le rilasciano durante i lavaggi inquinando i mari. «Gli abiti scaricano ogni anno mezzo milione di tonnellate di microfibre negli oceani: l’equivalente di 50 miliardi di bottiglie di plastica», precisa l’eco-tossicologa di WWF Italia. Soluzione? «Limitare l’uso del sintetico solo ad ambiti necessari come i tessuti tecnici per lo sport». In Italia, dallo scorso anno, le microplastiche sono vietate nei detergenti per il corpo. «Persistono ancora, però, in parte della cosmesi non da risciacquo, per esempio nei trucchi e nelle creme con glitter, minuscole particelle plastificate appunto. Non bandiamoli del tutto dalla nostra vita, ma riduciamone drasticamente l’uso».

6. AUMENTARE LA MICROMOBILITÀ

«Per brevi spostamenti usiamo bici, pattini, monopattini, offriamo passaggi e facciamo car sharing con gli amici», dice Eva Alessi di WWF Italia. «Questi mezzi riducono le emissioni inquinanti e migliorano la qualità della vita dimezzando i tempi di spostamento e riducendo le spese», aggiunge Katiuscia Eroe, responsabile Energia di Legambiente.

7. LIMITARE L’USO DI SOSTANZE CHIMICHE

Tra detersivi e profumatori, le case odierne sono piene di prodotti chimici. «Recuperiamo i metodi di pulizia in uso nel passato: prevedevano l’impiego di sostanze a basso impatto come bicarbonato, aceto e limone», dice Eva Alessi di WWF Italia. E per profumare al meglio gli ambienti? «Optiamo per ingredienti naturali tipo le bucce di agrumi essiccate o spezie come la cannella».

8. COMBATTERE L’EVASIONE FISCALE

La sostenibilità si esprime anche sul fronte economico. «Un ritardo dell’Italia in termini di sostenibilità riguarda l’evasione fiscale: oltre 110 miliardi di euro ogni anno. Se si aggiunge il lavoro irregolare e lo sfruttamento di milioni di lavoratori, tutto ciò rende il nostro Paese fragile», evidenzia Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’Asvis. «Esiste una relazione tra evasione, bassa produttività e bassa crescita. Perché questi comportamenti fanno sì che le imprese, soprattutto le più piccole, contribuiscano meno alla produttività: la possibilità di evasione, infatti, non genera in loro la necessità di essere innovative e investire nello sviluppo e nelle persone».

9. CONSUMARE ENERGIA 100 PER RINNOVABILE

Una scelta improntata sulla sostenibilità riguarda anche la bolletta elettrica. «Una cosa che ciascuno di noi può fare per essere sostenibile a costo zero è optare per un gestore che fornisca energia rinnovabile al 100 per cento», suggerisce Katiuscia Eroe di Legambiente. «Oggi abbiamo sul mercato diversi operatori che la offrono, certificata e garantita, in genere con un costo ridotto in bolletta. Una scelta di questo genere significa smettere di alimentare i propri consumi a combustibili fossili».

10. VALORIZZARE LA BIODIVERSITÀ

Si può offrire il proprio contributo anche per valorizzare la biodiversità. «Basta allestire una sorta di B&B sul balcone di casa, creando piccoli rifugi per le api solitarie, una bat box per i pipistrelli (ogni pipistrello mangia 2.000 zanzare ogni sera!), un nido artificiale per cinciallegre, pettirossi, scriccioli», propone Eva Alessi di WWF Italia. «I rampicanti possono diventare rifugi per gechi e lucertole e le erbe aromatiche utili in cucina rappresentano anche un invito per farfalle e impollinatori». Attenzione però all’uso di prodotti chimici per le piante: «Se si ammalano con frequenza forse non sono adatte all’esposizione o al clima del luogo in cui viviamo; scegliamole con criterio, in modo da averle sane in maniera naturale».