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Il film biografico stasera in TV: “Fernanda” martedì 31 gennaio 2023

Il film biografico stasera in TV: “Fernanda” martedì 31 gennaio 2023 alle 21.25 su Rai 1 Fernanda è un film per la televisione italiano del 2023 diretto da Maurizio Zaccaro che ripercorre la vita di Fernanda Wittgens, prima donna direttrice della Pinacoteca di Brera di Milano e tra le prime donne europee a ricoprire un ruolo così prestigioso, e che è stata nominata nel 2014 Giusta tra le nazioni per aver contribuito a salvare la vita di molti ebrei perseguitati dal regime nazifascista[1][2][3].

La storia di Fernanda Wittgens, prima direttrice della pinacoteca di Brera e artefice, durante la guerra, del salvataggio di moltissime opere d’arte e di molti ebrei destinati alla deportazione.

Regia di Maurizio Zaccaro

Con Matilde Gioli, Eduardo Valdarnini, Maurizio Marchetti e Valeria Cavalli

Fonte: WIKIPEDIA

Foto interna ed esterna; https://www.raiplay.it/programmi/fernanda

Fernanda Wittgens, prima direttrice della Pinacoteca di Brera e tra le prime donne in Europa a ricoprire un ruolo così prestigioso: le dà voce e volto Matilde Gioli nel film tv di Maurizio Zaccaro “Fernanda”, una coproduzione Rai Fiction – Red Film, prodotta da Mario Rossini, in onda martedì 31 gennaio alle 21.25 in prima tv su Rai 1. Nel cast, anche Eduardo Valdarnini, Maurizio Marchetti, Valeria Cavalli, Francesca Beggio e Lavinia Guglielman. A Fernanda e al suo coraggio si deve la sopravvivenza dei capolavori ospitati nella galleria milanese, del Cenacolo Vinciano e, soprattutto, la salvezza di molti ebrei e perseguitati dal regime nazifascista.
Fernanda Wittgens non è stata solo una donna “diversa” e come tale osteggiata dal clima sociale e politico dell’epoca – tra gli anni ‘20 e ‘30 del secolo scorso – ma anche una donna che ha dovuto prendere decisioni coraggiose e rischiose, che l’hanno trasformata, suo malgrado, in un’eroina. Durante gli anni della guerra, la Wittgens si è prodigata ininterrottamente per aiutare amici e conoscenti ebrei a trovare un rifugio oltre confine per sfuggire alle persecuzioni razziali e – rischiando la vita – ha messo in salvo anche i “capolavorissimi”, come lei li chiamava, ossia quei dipinti che al di là della esperienza estetica custodivano la forza delle radici culturali di un paese.
“Sarebbe troppo bello essere intellettuali in tempi pacifici, e diventare codardi, o anche semplicemente neutri, quando c’è un pericolo”, scrive la stessa Fernanda in una lettera accorata dal carcere alla madre, rivelando la sua scelta etica. Una scelta condivisa con altri cittadini impavidi che, nell’Italia oppressa da una guerra devastante, avvertirono il dovere di partecipare alla Storia, forzandone il corso che pareva consegnare la civiltà alla barbarie. Dal 2014 Fernanda Wittgens è una Giusta tra le Nazioni e il film tv, attraverso il racconto della sua vita esemplare, offre ancora una volta l’occasione di ricordare la Resistenza, il coraggio dell’impegno civile, il difficile cammino dell’affermazione femminile e di come l’arte e la bellezza parlino al cuore delle persone e custodiscano un valore salvifico, in un capitolo della nostra memoria collettiva ancora inedito.

 

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