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Il fumo può essere causa di 56 malattie: la scoperta di uno studio

Danni del fumo

Che fumare faccia male è noto da anni, ma ora una nuova ricerca ha scoperto che chi fa un uso continuativo di tabacco ha il 10% di probabilità in più di sviluppare qualche malattia

Il fumo ha causato circa 100 milioni di morti in tutto il mondo nel 20° secolo, e si prevede che ne causerà 1 miliardo  in questo secolo. In Italia si stima che oltre 93.000 morti (il 20,6% del totale di tutte le morti tra gli uomini e il 7,9% del totale di tutte le morti tra le donne) siano attribuibili al fumo. Secondo l’OMS un consumo continuativo di tabacco sotto forma di sigarette, sigari e pipa può essere causa di almeno 27 malattie, tra cui cardiopatie e alcuni tipi di cancro, in primis quello ai polmoni. Questo perchè in una singola sigaretta sono contenute circa 4000 sostanze, tra cui molteplici tossiche e irritanti per l’organismo e, almeno 40, con potere cancerogeno. Sostanze che possono essere fortemente dannose anche per chi le inala passivamente: quasi la metà di tutti i bambini respira fumo passivo e 65.000 muoiono ogni anno nel mondo a causa di malattie legate a questo.

Che il fumo faccia male è dunque noto da anni, ma pochissimi studi hanno valutato sistematicamente il suo impatto del fumo su una vasta gamma di malattie all'interno della stessa popolazione. Ora una nuova ricerca, condotta in Cina (dove il fumo è causa di oltre 1 milione di persone ogni anno) ha confrontato fumatori e non fumatori, e scoperto che i primi hanno un maggior rischio di sviluppare ben 56 diverse malattie, tra cui diversi tipi di cancro, ma anche altri tipi di patologie che colpiscono il cervello, il fegato, il pancreas, e persino gli occhi. I risultati dello studio, condotto dai ricercatori dell'Oxford Population Health (Regno Unito), dell'Università di Pechino e dell'Accademia cinese delle Scienze mediche, sono stati pubblicato su The Lancet Public Health.

Lo studio

Il 40% dei fumatori a livello mondiale è concentrato in Cina, dove il principale aumento del consumo di sigarette confezionate si è verificato dopo il 1980 ed è continuato fino al 2010, molti decenni dopo rispetto ai Paesi ad alto reddito in Europa e Nord America. Per valutare in modo completo gli effetti sulla salute del fumo di tabacco sulla morte e il ricovero in ospedale per una serie di malattie, ed esaminare i benefici della cessazione del fumo, i ricercatori hanno utilizzato i dati della China Kadoorie Biobank relativi a oltre 512.000 adulti cinesi reclutati nel periodo 2004-2008. Ai partecipanti è stato sottoposto un questionario sullo stile di vita e sui fattori comportamentali, comprese informazioni dettagliate sul fumo, come l'età in cui hanno iniziato a fumare e il tipo di prodotto del tabacco che hanno usato.

Di tutti i partecipanti, il 32,4% fumava regolarmente, di cui il 74% di uomini e il 3% di donne. I partecipanti sono stati seguiti per un periodo di 11 anni, durante i quali sono morti più di 48.800 partecipanti e si sono verificati circa 1,14 milioni di nuovi eventi di malattia. Le analisi sono state aggiustate per altri fattori come l'età, l'istruzione e il consumo di alcol.

Il fumo è associato a 56 diverse malattie

I risultati chiave dello studio sono stati i seguenti:

  • Di quasi 85 cause di morte e 480 malattie studiate, il fumo è associato a un'aumentata incidenza di 56 malattie specifice (50 per gli uomini e 24 per le donne) - in particolare 10 malattie cardiovascolari, 14 respiratorie, 14 tumorali, 5 digestive e 13 altre malattie -, e a un maggiore rischio di morte per 22 cause specifiche (17 per gli uomini e 9 per le donne);
  • Rispetto ai non fumatori, i fumatori regolari hanno circa il 10% in più di rischio di sviluppare qualsiasi malattia, che va dal 6% in più di rischio di diabete al 216% in più di rischio di cancro alla laringe;
  • I fumatori abituali che vivono in aree urbane tendono a iniziare a fumare in giovane età, fumano una quantità maggiore rispetto a quelli nelle aree rurali, e sono a più alto rischio di morte;
  • Il 19,6% dei decessi degli uomoni (24,3% di quelli residenti in contesti urbani e il 16,2% di quelli residenti in contesti rurali) e il 2,8% dei decessi femminili sono stati attribuiti al fumo regolare;
  • E' stato riscontrato che le persone che hanno smesso di fumare volontariamente (cioè prima di sviluppare malattie gravi) hanno livelli di rischio simili a quelli di persone che non hanno mai fumato, 10 anni dopo aver smesso;
  • Nonostante la minore prevalenza e intensità del fumo nelle donne fumatrici, queste hanno maggiori rischi di sviluppare malattie respiratorie, mostrando una particolare vulnerabilità ai danni del tabacco rispetto agli uomini;
  • I ricercatori stimano che i fumatori di entrambi i sessi muoiano 3,5 anni prima, e sostengono che questo divario di sopravvivenza tra fumatori e non fumatori aumenti significativamente nei decenni futuri.

Prospettive future di ricerca

I risultati dello studio confermano dunque le gravi conseguenze che ha il fumo sulla salute di uomini e donne, ed evidenziano quali benefici l’organismo può trarre dallo smettere definitivamente di fumare, prima che si sviluppi una malattia grave. "Anche se alcune associazioni sono più deboli di quelle osservate nelle popolazioni ad alto reddito - ha affermato Ka Hung Chan, autore principale dell'articolo -, è probabile che queste siano spiegate dalla più recente diffusione del fumo in Cina".

Lo studio ha inoltre previsto che i rischi correlati al consumo del tabacco saranno maggiori per gli uomini nati dopo gli anni '70, la maggior parte dei quali inizierà a fumare prima dei 20 anni. "A tal proposito - hanno affermato i ricercatori - la ricerca futura dovrebbe continuare a monitorare l'onere crescente del fumo in Cina e in altri Paesi a medio e basso reddito che affrontano simili epidemie di tabacco".

Cosa accade all’organismo quando si smette di fumare

Come sottolinea anche l'Organizzazione Mondiale della Sanità, smettere di fumare comporta all'organismo una serie di immediati e a lungo termine per tutti i fumatori:

  • entro 20 minuti rallenta il battito cardiaco e cala la pressione del sangue;
  • dopo 12 ore il livello di monossido di carbonio nel sangue torna alla normalità;
  • dalle 2 alle 12 settimane la circolazione migliora e aumenta la funzionalità polmonare;
  • da 1 a 9 mesi dopo avere smesso, migliorano tosse e respiro corto;
  • dopo 1 anno il rischio di malattia coronarica è dimezzato rispetto a quello di un fumatore;
  • da 5 a 15 anni dopo avere smesso, il rischio di ictus si riduce al pari di quello di un non fumatore;
  • dopo 10 anni il rischio di tumore al polmone diventa la metà di quello di un fumatore e diminuiscono i rischi di tumori della bocca, della gola, dell'esofago, della vescica, della cervice uterina e del pancreas;
  • dopo 15 anni il rischio di cardiopatia coronarica è simile a quello di chi non ha mai fumato.

Vale sempre la pena smettere, a qualsiasi età

A qualunque età si può beneficiare dello smettere di fumare. Rispetto a coloro che continuano a fumare:

  • a 30 anni si guadagnano circa 10 anni di aspettativa di vita;
  • a 40 anni, 9 anni di aspettativa di vita in più;
  • a 50 anni, 6 anni di vita in più;
  • a 60 anni, 3 anni di aspettativa di vita in più;
  • chi ha avuto un attacco di cuore e smette di fumare riduce del 50% le possibilità di avere un secondo infarto.

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