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Il M5s ha due facce: débâcle al Nord, primo partito al Sud

L'analisi

Il Movimento dilaga nella circoscrizione Campania 1 e raccoglie risultati ragguardevoli in tutte il Meridione, mentre in Lombardia e Veneto è ormai è una forza marginale

Rispetto alle politiche del 2018 il Movimento 5 Stelle ha più che dimezzato la propria percentuale di voti attestandosi poco sopra il 15% laddove quattro anni e mezzo fa raccolse la preferenza di un italiano su tre. Poco male perché per Giuseppe Conte il bicchiere è comunque mezzo pieno dal momento che non più di un mese fa il M5s veniva accreditato del 10-11% di consensi. Il rischio di diventare un partito irrilevante e sprofondare dietro Calenda e Berlusconi era alto, ma alla fine i 5 Stelle hanno tenuto e il risultato è stato tutto sommato al di sopra delle attese.

Com'è andato il M5s alle elezioni del 25 settembre 2022

Che Conte stesse recuperando terreno era evidente anche dagli ultimi sondaggi a due settimane dal voto, un trend confermato dai dati che arrivano dal Viminale. Il M5s si conferma forte soprattutto al Sud dove in alcuni collegi riesce a dilagare come aveva già fatto nel 2018. Conte convince meno gli elettori delle Regioni del Centro dove il dato è complessivamente più basso di quello nazionale, mentre nel Nord cede quasi dovunque il passo al Terzo Polo di Calenda raccogliendo risultati molto modesti compresi tra il 5 e il 10%. Il risultato più eclatante è quello della circoscrizione Campania 1 di Napoli dove i 5 Stelle volano oltre il 40%. In Campania il M5s risulta vittorioso in ben 11 collegi uninominali, 7 alla Camera e 4 al Senato, a partire dal collegio Napoli-Fuorigrotta alla Camera, dove il candidato pentastellato Sergio Costa (ex ministro dell'Ambiente nei Governi Conte 1 e 2) batte il candidato del centrosinistra Luigi Di Maio, ex M5S oggi leader di Impegno Civico, Mariarosaria Rossi per il centrodestra e Mara Carfagna per Azione-Italia Viva. 

Pieno di voti al Sud, percentuali modeste al Nord

Conte fa il pieno di voti anche in Puglia, Calabria e Sicilia, arrivando a sfiorare il 30% o comunque raccogliendo percentuali non molto inferiori. Buon risultato anche in Sardegna (sopra al 20%) e Abruzzo (di poco sotto), mentre nel resto d’Italia le percentuali scendono e diventano preoccupanti soprattutto in Lombardia e Veneto dove il M5s è ormai una forza ampiamente marginale attestandosi tra il 5 e il 7%. Insomma, il quadro è chiaro: Conte sbanca nelle regioni meridionali dove spesso e volentieri i 5 Stelle restano il primo partito, ma raccoglie percentuali modeste o deludenti nel resto d’Italia. Se al Nord prevale il centrodestra (ma questa volta a fare bottino pieno è Fdi e non la Lega), al Sud a farla da padrone è ancora una volta il M5s che vede il proprio bacino elettorale concentrato proprio sempre di più nelle regioni meridionali.  

Il commento di Giuseppe Conte

"Tutti ci davano in picchiata, invece siamo la terza forza politica e quindi abbiamo una grande responsabilità" ha detto il capo politico Giuseppe Conte commentando i dati delle elezioni. "Il centrodestra non è la maggioranza del Paese. Sarà maggioranza nel parlamento, ma non nel Paese". Dagli elettori, ha proseguito "è arrivata un'indicazione chiara, il Movimento 5 Stelle è il primo partito al Sud. Questo è un dato molto importante. Di fatto i cittadini stanno dimostrando, soprattutto al sud, che il voto per contrastare il centrodestra è il voto per il M5S". Per questo, ha continuato, "difenderemo tutte le nostre battaglie e le nostre conquiste. Non permetteremo a nessuno di smantellarle, lo dico chiaramente".