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Il murale di Marge Simpson con la testa tagliata di Khamenei in mano coperto di nero: vandalizzata l'opera davanti al consolato dell'Iran

Vandalizzata dopo soli due giorni "The Final Cut", l'opera dello street artist aleXsandro Palombo collocata fuori dal Consolato generale della Repubblica islamica dell'Iran a Milano: il murale - che raffigurava Marge Simpson con una scimitarra insanguinata in una mano e la testa del leader supremo dell'Iran Ali Khamenei nell'altra - è stato deturpato con della vernice nera. "La censura talebana è arrivata puntuale ancora una volta nel centro di Milano - commenta l'artista tramite i propri canali social - Questa è la dimostrazione di quanto la dittatura di Teheran sia spaventata dal potere dell'arte contro un regime che imbavaglia il popolo e distorce la realtà".

Non è la prima volta che un'opera realizzata da aleXsandro Palombo a sostegno dei manifestanti iraniani viene censurata: lo scorso ottobre era stato rimosso nell'arco di 24 ore "The Cut 1", il murale che vedeva come protagonista mamma Simpson con la sua caratteristica chioma blu recisa in segno di protesta contro il regime di Teheran per la morte di Mahsa Amini e i successivi arresti delle persone scese in piazza. In quell'occasione lo street artist era prontamente corso ai ripari collocando nella stessa posizione, fuori dal Consolato, la nuova opera "The Cut 2", in cui il personaggio dei cartoon mostrava il dito medio alzato oltre ai propri capelli tagliati.

E anche questa volta non ha nessuna intenzione di rimanere in silenzio: "La loro vernice nera non oscurerà il cammino verso la libertà - ha scritto Palombo su Instagram, postando la foto del murale vandalizzato - Continueremo a usare il colore per mettere in luce la coraggiosa resistenza delle donne iraniane e il diritto alla libertà". Intanto l'opera "The Final Cut" è diventata virale: ne hanno parlato il canale Iran Int Tv e anche il canale nazionale della tv indiana NDTV New Delhi Televison e migliaia di iraniani la stanno condividendo sui loro profili social.

(ansa)

"L'arma più forte di Khamenei è la censura perché è l'unico modo che ha per togliere voce al popolo e distorcere la realtà, per commettere i suoi crimini e continuare a imporre il suo controllo - prosegue aleXsandro Palombo - Per questo l'arte diventa un megafono indispensabile contro la censura, per dar voce alla gente e scardinare quell'aura di sacralità che il dittatore si è cucito addosso". La trilogia di murales realizzata dallo street artist contro la dittatura teocratica iraniana - dedicata proprio ai Simpson perché sono vietati in Iran dal 2012 - è diventata un simbolo internazionale della lotta per la libertà, tant'è vero che anche Wikipedia in lingua inglese e farsi l'ha inserita nella pagina che spiega il significato del "Taglio dei capelli delle donne iraniane".