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Il Napoli travolge il Toro: doppietta di Osimhen, poi gol di Kvara e Ndombelé

Osimhen e il Napoli: spettacolo puro. Il Torino voleva provare l’effetto che faceva la squadra di Spalletti. E l’effetto è quello di un rullo compressore sui granata. Gli azzurri battono con semplicità disarmante il gruppo di Juric per 4-0 e adesso, in attesa del big match tra Inter e Juve e del derby di Roma, hanno 21 punti di vantaggio sulla seconda. Un dominio. Ma non può certo dirsi che i granata non ci abbiano provato: hanno anche colpito il palo (con Sanabria) quando il risultato era ancora in bilico, ma si è vista tutta la differenza in campo. Troppa anche per il tenace ma incerottato gruppo di Juric che, almeno nel primo tempo, ha provato a camuffarla mettendo in campo pressing e cuore, prima di venir travolto. Il Napoli è davvero di un altro pianeta. Imprendibile. Affascinante proprio per quel modo di leggere le partite, di giocare in modo veloce e spettacolare, rimarcando la differenza con tutte le altre. “Vinceremo il tricolore”, cantano all’inizio della ripresa i 15/18 mila sostenitori azzurri che trasformano il Grande Torino in un piccolo Maradona. E’ come se il Napoli giocasse in casa. E un divario così grande sulla seconda batte anche la sua proverbiale scaramanzia.

L’impatto è shock per il Torino che va sotto al primo tiro in porta del Napoli portato, neanche a dirlo, da Osimhen. Il capocannoniere del campionato colpisce indisturbato di testa il calcio d’angolo battuto da Zielinski e la piazza sul palo opposto da quello difeso da Milinkovic-Savic. Il Toro entra in partita solo aver rischiato il 2-0 da Kvaratskhelia (tiro alto), al 14’ Meret mette i pugni sul tiro potente di Vlasic, al 22’ il portiere del Napoli respinge come può un bolide da 25 metri di Ricci, sulla sua ribattuta si avventa per primo Sanabria che pressato da un avversario colpisce il palo. La risposta dei granata c'è, ma è tutta condensata lì. Il vero problema, per il Toro, è che quando gli azzurri attaccano capita sempre qualcosa. Alla mezzora la difesa salva su Lozano, poi però al 34’ l’arbitro Marchetti non può che fischiare il rigore per fallo di Linetty su Kvaratskhelia. La battuta del georgiano è centrale, ma buca Vanja. Il portiere del Toro subito dopo nega la doppietta al 77 del Napoli con un gran balzo.

Finita? Macché. Il Napoli è un cannibale, ne vuole sempre di più e così al 6’ della ripresa è ancora Osimhen a bucare i granata con la sua specialità, il colpo di testa. Kvara di tacco serve Olivera che ispira l’ennesimo stacco vincente del nigeriano, arrivato così a 21 gol. Poi al 23’ Ndombelé appena entrato sfrutta il solito gigante lavoro della coppia d’attacco per battere a porta vuota. Il Toro è annichilito, spazzato via. Se voleva vedere quanto mancasse dal diventare una squadra matura, pronta per l’Europa, questa partita gli ha dato una risposta inequivocabile. Per fortuna dei granata, però, di Napoli ce n’è uno solo. E domani è un altro giorno. Alla ripresa del campionato dopo la sosta c’è la trasferta a Reggio Emilia contro il Sassuolo.