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#ilNotiziario Mondiale, Claudio Colombo e l’elogio dell’antiestetica

Il Mondiale di calcio in Qatar raccontato dai più prestigiosi osservatori nazionali.
Claudio Colombo ha lavorato al “Corriere d’Informazione”, alla “Gazzetta dello Sport” e, per oltre 30 anni, al “Corriere della Sera”, dove è stato responsabile della redazione sportiva e della redazione cronache lombarde. E’ stato inoltre per tre anni direttore del “Cittadino di Monza e Brianza”. Ha scritto “Niente è stato vano. Il romanzo di Geza Kertész, lo Schindler del calcio” (Meravigli edizioni) e due volumi sul pugilato: “Cronache da bordo ring” e “Giganti del ring. Storie e leggende di 50 pesi massimi”, entrambi pubblicati da Edizioni InContropiede.

Claudio Colombo

Alla vigilia dei quarti di finale, il Mondiale ha già trovato un vincitore morale, il Marocco di Hakimi, Amrabat, Cheddira e del semisconosciuto ma già smaliziato c.t. Walid Regragui. Come sempre accade in questi casi, la sorpresa ha scatenato le simpatie del mondo, eccezion fatta – immaginiamo – per belgi e spagnoli, vittime eccellenti dei valorosi combattenti nordafricani. L’eccezionalità dell’impresa sta anche nel modo in cui è arrivata, giocando cioè un calcio speculativo che ha fatto storcere il naso ai filosofi contemporanei del pallone.

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Mondiali, Spagna inconsistente nella propria superbia

La Spagna nulla ha potuto contro il castello difensivo presidiato dal formidabile portiere Bono: inconsistenti nella loro superbia, gli uomini di Luis Enrique si sono intrecciati in oltre 1000 passaggi quasi sempre approdati nel nulla. In realtà, la vecchia formula dei tempi andati utilizzata da Regragui (difesa e contropiede, scuola italiana anni ’60) ha certificato una verità che il “partito” degli esteti non riesce a digerire: si può giocare una buona partita anche facendo giocare male gli altri. Nessun scandalo: basta essere onesti nella premessa e, come si è visto, i risultati arrivano lo stesso…

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Colombo e i biglietti da visita di Portogallo-Marocco e Francia-Inghilterra

Nei quarti il Marocco affronterà il Portogallo (sabato 10 alle 16), uno scoglio che – parere personale – appare troppo alto per autorizzare ulteriori aspirazioni. Il c.t. Fernando Santos, triste e solitario come un fado di Coimbra, ha azzeccato la “mossa del cavallo”: escluso dalla formazione Cristiano Ronaldo, troppo preso da se stesso, e sbucato dal cappello magico il giovane Gonzalo Ramos, ora scende in campo una squadra che, dopo un inizio a fari spenti, potrebbe illuminarsi all’improvviso.
Sul filo del rasoio gli altri quarti di finale. Francia-Inghilterra (sabato 10 alle 20) è un classico d’Europa: “bleus” favoriti se non altro perché da Marte è arrivato Mbappé. Gli inglesi, sin qui, sono andati a strappi: aspettando Kane, finora apprezzabile più come rifinitore che finalizzatore, si sono trovati un Bellingham sontuoso: è l’uomo-ovunque del centrocampo che ogni squadra sogna di avere.

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Colombo su Olanda-Argentina e Croazia-Brasile

Olanda-Argentina (venerdì 9 alle 20) sarà una battaglia da colpi proibiti: fino a oggi, delle otto squadre qualificate, sono state le meno convincenti, ma sono entrambe in crescita. Decisivo il fattore-Messi: se la “pulce” è in serata, anche Van Gaal, con il suo gioco simil-Marocco che sta scandalizzando l’opinione pubblica olandese, dovrà inchinarsi al Migliore degli ultimi 10 anni.
Croazia-Brasile (venerdì 9 alle 16) sembra il quarto di finale meno equilibrato: gli slavi, vicecampioni quattro anni fa in Russia, dipendono troppo dalla vena di Modric e Perisic (l’ex interista è in palla, l’altro molto meno). I brasiliani hanno pian piano guadagnato la massima considerazione: ma più che il bel gioco, sono premianti le invenzioni e i funambolismi dei giocatori d’attacco (non solo Neymar). Appaiono comunque fortissimi perché anche il resto, difesa e centrocampo, è a posto: persino Paquetà, con Casemiro al suo fianco, riesce a fare bella figura. In soldoni: Brasile in pole-position, Francia a un’incollatura, gli altri a seguire. Con un occhio curioso al Portogallo d.C. e un saluto affettuoso al simpatico Marocco.

Claudio Colombo

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