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Impresa Inter col Barça, decide Calhanoglu. Lezione di calcio del Napoli ad Amsterdam, Ajax ko 6-1

E’ una notte magica per il calcio italiano perché Inter e Napoli centrano due vittorie, seppur profondamente diverse, d’importanza capitale. Di misura i nerazzurri a San Siro contro il Barcellona (1-0), a valanga gli azzurri in quel di Amsterdam contro l’Ajax. Almeno per una sera, l’Italia calcistica tanto vituperata in Europa può sorridere. Due successi diametralmente opposti, e che raccontano i momenti, - quasi agli antipodi prima di stasera -, di Inter e Napoli. Perché l’Inter, che in campionato ha perso quattro volte nelle prime otto gare e che arrivava dal ko interno contro la Roma, necessitava di un successo per poter dare una svolta ad una stagione sin qui ampiamente deludente.

E successo è stato. Senza il bel gioco che in tanti reclamano, ma con una praticità estrema. Per battere il Barcellona, lontano parente di quello dello scorso decennio, è bastata una rasoiata di Calhanoglu sui titoli di coda di una prima frazione in cui l’Inter ha reclamato per un calcio di rigore (ma c’era la posizione irregolare, anche se millimetrica, di Lautaro) per un fallo di mano di Garcia. Fallo di mano che invece, nel corso della ripresa, ha sorriso all’Inter, perché quello di Ansu Fati - che aveva toccato dopo la respinta di Onana – ha di fatto annullato (con l’ausilio del Var) la rete con cui Pedri (66’) aveva pareggiato i conti. E buon per i nerazzurri, che allo scoccare del 90’, Vincic si sia perso il fallo di mano di Dumfries (col Var che non lo ha richiamato a riguardare le immagini), col quale Lewandowski si sarebbe presentato sul dischetto del rigore. Per l’Inter una gioia da tre punti, che fanno 6 nel girone comandato dal Bayern, davanti a tutti a quota 9. Fondamentale, in chiave qualificazione, la prossima gara al Camp Nou: dovesse arrivare il colpo esterno, gli uomini di Inzaghi sarebbero già qualificati per gli ottavi di finale.

Decisamente più tranquilla la serata di un magnifico Napoli, che ad Amsterdam scherza con l’Ajax, vincendo 6-1 come fosse un match tennistico. Nel meraviglioso teatro della Johan Cruijff Arena (come aveva ricordato il club olandese, con un tweet in cui erano disegnati sia la leggenda olandese che Diego Armando Maradona, a cui è titolato invece l’impianto napoletano), il Napoli va subito sotto ma poi sotterra l’Ajax con ben sei reti (per un complessivo di tredici gol nelle prime 3 gare). Vantaggio di Kudus al 9’, unica nota stonata di una serata da mettere in cornice. La pareggia Raspadori, Di Lorenzo sigla il vantaggio e Zielinski (che sale a quota 5 reti in Champions, raggiungendo così Cavani e Hamsik, quarto nella storia azzurra dietro a Milik, Insigne e Mertens) cala il tris sul finire di tempo. Raspadori nella ripresa fa doppietta personale e poker, quindi Kvara e Simeone esaltano ulteriormente un Napoli che non conosce limiti. In testa in Serie A, e in testa anche al girone di Champions con 9 punti, a + 6 sull’Ajax, il discorso qualificazione agli ottavi è pressoché messo in cassaforte.