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In Bulgaria, ha vinto la destra ma Borisov non ha alleati

Le elezioni in Bulgaria hanno decretato la vittoria del centrodestra e di conseguenza dell’ex primo ministro Boyko Borisov. Non sarà semplice per lui riuscire a formare una coalizione con gli oppositori e questo apre lo scenario a possibili nuove elezioni.

Borisov
Boyko Borisov – Nanopress.it

Le elezioni parlamentari, tenutesi domenica, hanno decretato la vittoria del centrodestra e più precisamente del partito Cittadini per lo sviluppo europeo della Bulgaria. Il partito dell’ex primo ministro Borisov ha vinto ma sembra che sarà complicato,  per lui, arrivare a una maggioranza al governo.

Elezioni in Bulgaria

Le elezioni in Bulgaria hanno decretato la vittoria del partito GERB ovvero quello capitanato da Boyko Borisov, primo ministro dal 2014 al 2021. Il centrodestra ha ottenuto il 25,3 per cento dei voti contro il 20,2 per cento ottenuto dal partito progressista Noi continuiamo il cambiamento.

La vittoria consegnerà a Borisov il compito di formare il governo ma non sarà un’azione semplice per lui. Questo perché l’ex primo ministro non ha molti alleati e quindi si potrebbe andare incontro a nuove elezioni.

La Bulgaria proviene da un momento politico complicato e si sono tenute elezioni ripetute nei mesi di aprile, luglio e novembre 2021. Le elezioni di novembre sono state vinte dal partito liberale ed europeista Noi continuiamo il cambiamento, che si era formato soltanto pochi mesi prima. Il partito capitanato da Kiril Petkov, un economista laureato presso l’università di Harvard, che sperava di poter liberare il paese dalla corruzione che lo ha oppresso per molti anni.

Il primo ministro Petkov ha adottato una politica estremamente liberale e orientata verso l’occidente. Dopo l’inizio del conflitto in Ucraina ha deciso di opporsi al pagamento in rubli del gas e questo accadeva a Marzo 2022 poco prima di essere messo in discussione a causa di divergenze interne alla coalizione.

Il presidente Roman Radev ha deciso, a seguito delle divergenze emerse, di creare un nuovo governo ad interim. Ha nominato capo del governo Donev che è sempre stato contro le politiche europeiste, anche se ufficiosamente, ma è invece sempre stato molto vicino alla politica della Russia.

Borisov non ha alleati

Le elezioni in Bulgaria hanno avuto come esito la vittoria del centrodestra ma sembra che per Borisov non sarà semplice ottenere la maggioranza. Il paese si proietterà a nuove elezioni o a un intervento del presidente senza un accordo.

La storia politica dell’ex premier è costellata di accuse di corruzione e di manipolazione scorretta dei fondi pubblici europei destinati all’espansione economica bulgara. Il politico è stato accusato, dal popolo, di aver contribuito a trasformare la Bulgaria in uno dei paesi più corrotti dell’Europa e di aver collaborato con le forze di polizia ma anche con le potenti oligarchie portando il popolo alla povertà estrema.

I cittadini bulgari sono scesi in piazza in migliaia, e per diversi mesi, a manifestare contro Borisov e contro il procuratore capo Ivan Geshev. Le proteste hanno poi coinvolto anche le autorità politiche che hanno evidenziato assieme ai cittadini la corruzione oggettiva dell’allora premier.

Le proteste sono state violente e la repressione ha suscitato lo sdegno non solo del paese ma del mondo intero. Questo ha portato a scandali, malcontento e sfiducia nei confronti del politico bulgaro. Dopo svariati anni dove ha avuto un ruolo fondamentale nella politica bulgara ha piano piano perso la sua influenza e il 17 Marzo 2022 è stato arrestato per corruzione e appropriazione indebita.

Tornato alla guida del GERB ha ottenuto, come citato poc’anzi, la vittoria in queste elezioni presidenziali ma dopo tutte le vicende di cui è stato protagonista ha perso l’appoggio dei politici ed è improbabile che riesca a formare una coalizione.

Kiril Petkov
Kiril Petkov – Nanopress.it

Le elezioni in Bulgaria hanno rivelato il malcontento popolare e la prova è l’alto astensionismo che è emerso nelle elezioni di domenica, dove ha votato soltanto il 40% del popolo.