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In Puglia il Pd vota come FdI e boccia la proposta di legge sul fine vita: “Un capolinea politico”

Politica

Asia Buconi|6 Ottobre 2022

fine vita puglia

Sembra incredibile, ma in Puglia la maggioranza a trazione Pd che sostiene il governatore Michele Emiliano ha bocciato la legge regionale sul fine vita. All’interno del consiglio regionale, infatti, un pezzo dei dem si è dimenticato della propria appartenenza e si è unito al voto contrario di Fratelli d’Italia e del Centrodestra sulla proposta di legge a primo firmatario Fabio Amati, consigliere del Pd appunto. Nello specifico, l’Aula ha votato contro il primo articolo del testo, facendo così decadere tutta la proposta. Immediato il commento del tesoriere dell’Associazione “Luca Coscioni” Marco Cappato, che ha tuonato: “La legge regionale per l’aiuto a morire è stata bocciata. In una regione in mano alla destra? No, in Puglia”.

In Puglia il consiglio regionale boccia la pdl sul fine vita, Amati (Pd): “Un capolinea politico e programmatico”

Non si è fatto attendere il duro commento del primo firmatario della proposta di legge sul fine vita Fabio Amati, che ha affermato con rassegnazione a L’Espresso: “È un capolinea politico e programmatico, c’è una sentenza della Corte costituzionale che va eseguita, tra l’altro con note del ministero della Salute che dicono di eseguirla, e noi che facciamo? Bocciamo la norma, nonostante il fine vita sia al primo punto nei programmi nazionali del Pd e della sinistra. Invece qualche mio collega di partito ha votato con Fratelli d’Italia su questo tema ed Emiliano non ha detto nulla se non che ‘questo punto non era nel programma del suo governo'”. Cappato ha subito replicato alla motivazione addotta dal governatore della Puglia sottolineando come “il pretesto del programma elettorale è offensivo nei confronti del buon senso ma anche dell’autonomia dei conisglieri regionali”.

Il testo della proposta di legge, già approvato dalla commissione Sanità regionale, prevedeva che “la strutture sanitarie pubbliche della Regione Puglia assicurino l’assistenza per aiutare alla morte serena e indolore le persone malate in stato terminale o cronico, la cui condizione clinica è compatibile con il diritto al rifiuto del mantenimento artificiale in vita ai sensi dell’articolo 32, comma 2, della Costituzione. L’assistenza sanitaria, consistente in prestazioni e trattamenti clinicamente adeguati, è assicurata a persone che siano capaci di assumere decisioni libere, consapevoli e abbiano espresso autonomamente e liberamente la volontà di accedere alle prestazioni e ai trattamenti, con le modalità e gli strumenti più consoni alle condizioni cliniche; siano affette da patologie irreversibili; siano tenute in vita con trattamenti di sostegno vitale; si trovino in condizione di sofferenze fisiche e psicologiche assolutamente intollerabili”.