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Inchiesta sanità, il presidente di Anac al governo: "Fare chiarezza sui medici 'a gettone', necessario porre dei limiti. Le Asl e gli ospedali sono totalmente nel caos"

TRENTO. Fare chiarezza sulla questione dei medici a gettone. A chiederlo questa volta è l'Autorità nazionale anticorruzione che ha deciso di sollecitare il Ministero della Sanità e il Mef per elaborare un decreto ministeriale per regolare la questione dei "gettonisti", e per dare dei criteri di congruità dei prezzi.

"Nell’ambito dell’attività di vigilanza di Anac - dichiara il presidente Giuseppe Busia -, l’Autorità ha rilevato molteplici difficoltà operative che interessano, sempre più di frequente, le Aziende sanitarie nel reperimento di personale medico, circostanza che si renderebbe necessaria e urgente a causa dei numerosissimi pensionamenti e dimissioni volontarie riscontrati negli ultimi anni, soprattutto dopo la pandemia".

Un problema quello dei medici "a gettone" che da giorni sta approfondendo il Dolomiti e sul quale in questo periodo si è mossa anche l'Anac. E se in Trentino infatti si può parlare ancora di liberi professionisti, in altre regioni d'Italia si stanno affermando sempre di più le cooperative, che reclutano personale medico, mettendolo a disposizione all'interno dei reparti in base alle esigenze. Il pubblico però avrebbe un controllo limitato su di loro, come abbiamo riportato nella testimonianza (Qui).

Tra le diverse criticità riscontrate anche quelle della turnistica "senza limiti" e del lauto compenso. Così anche ad Anac, nelle ultime settimane (se non mesi) sono giunte varie richieste di parere sulla congruità dei prezzi per "forniture di servizi medico-sanitari disposti in somma urgenza", o richieste di indicazioni su come procedere al riguardo, visto l'attuale assenza di riferimenti normativi o gestionali. In sostanza aziende sanitarie e ospedali, specie in reparti "sensibili" come Pronto Soccorso e Anestesia, si trovano in grande difficoltà operativa per mancanza di medici. Molti di questi si licenziano, per tornare allo stesso posto assunti da cooperative private, con costi orari e a giornata moltiplicati.

Alcuni dei casi sollevati
"L'Azienda speciale provinciale di Reggio Calabria - riporta il presidente di Anac-. A luglio ha stanziato un importo di 628.000 euro per 'forniture di somma urgenza di servizi medico-sanitari per poter acquisire personale medico indispensabile'. Si tratta di contratti di uno-due mesi al fine di garantire il funzionamento dell’assistenza sanitaria. I preventivi inviati alla Asl calabrese sono di prestazioni "a gettone", con importo medio orario che varia per i turni di servizio da 135 a 150 euro l’ora".

Anche a Jesi, nelle Marche, dove "a ottobre sono stati impiegati medici di cooperative private presso il pronto soccorso dell’ospedale Carlo Urbani in particolare nei turni di notte. Situazione che si è protratta anche nel mese di novembre". Situazioni che si sono riscontrate anche al Nord come in Veneto, dove "l’Ulss 2 Marca Trevigiana ha ingaggiato gettonisti per 96 servizi di guardia anestesiologica negli ospedali di Vittorio Veneto e Oderzo, al costo di 1.392 euro a turno di 12 ore".

Ospedali nel caos: mancanza di un quadro normativo certo

"Le Asl e gli ospedali sono totalmente nel caos - prosegue Busia -. Devono rivolgersi alle cooperative private perché non hanno più medici". Ma, come più volte confermato, "non c’è nessun quadro normativo certo che possa indicare come, con quali limiti, entro quali prezzi, con quale durata". Anac si è trovata impossibilitata a dare indicazioni perché non c’è alcun provvedimento del ministero che ponga dei limiti, né alcuna legge o decreto che disciplini quanto sta avvenendo. "E’ il totale far west". 

La problematica è di grande rilevanza sociale, "in quanto riguarda servizi fondamentali, improcrastinabili ed indispensabili per l’intera comunità, oltre che di grande impatto economico sulla spesa pubblica, in considerazione degli elevati costi sostenuti dalle Aziende sanitarie per remunerare il personale medico reperito per turni spesso insostenibili". Anche in Trentino il consigliere di Futura Paolo Zanella ha chiesto tramite un'interrogazione all'assessora competente che sia delineato un quadro della situazione a livello locale (Qui l'articolo).

"In disparte - aggiunge - i casi in cui i singoli affidamenti ricadano nell’ambito della somministrazione della manodopera sembra, infatti che, per sopperire all’attuale carenza di medici ormai diffusa in numerosi comparti ospedalieri, le Aziende sanitarie siano indotte ad aggiudicare appalti, spesso mediante procedura negoziata, alla quale parteciperebbero un numero ridotto di operatori economici, in particolare per assicurare alcuni servizi quale quello di Guardia Medica presso il Pronto Soccorso, nonché a corrispondere compensi particolarmente elevati per ciascun turno, anche prevedendo, come criterio di scelta del contraente, quello del prezzo più basso".

L’intervento di Anac

Di qui la decisione dell’Autorità di intervenire, chiamando in causa direttamente il Ministro. "Anzi i ministri, visto che i profili coinvolti riguardano sia il Ministro alla Sanità, che il Mef, oltre che le Regioni".

Ci sono infatti, più profili in gioco: l’elevato costo dei servizi, l’inadeguatezza del servizio offerto; la scarsa affidabilità del servizio (pensiamo alla lucidità di un medico dopo 36 ore filate di servizio, come assegnato dalle cooperative); il "far west dei contratti, di durata breve e elusione di qualsiasi norma di programmazione, concorrenza.

"Da una prima analisi degli affidamenti esaminati - dice il presidente -, l’elevato costo dei servizi e la non sempre adeguata qualità degli stessi apparirebbero riconducibili anche ad una generalizzata carenza di idonea programmazione degli affidamenti, con il rischio di un artificioso frazionamento degli stessi e la conseguente elusione dell’obbligo di evidenza pubblica. Emergerebbero, inoltre, una stima non trasparente della base d’asta, con il rischio di sostenere costi elevati per la prestazione ricevuta; una non corretta individuazione dei fabbisogni, che può portare a selezionare personale non adeguatamente qualificato per lo svolgimento di un servizio funzionale alla tutela di un interesse costituzionalmente garantito quale è la salute dei cittadini, rischio che potrebbe essere ridotto con l’utilizzo del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa".

Per questo l’Autorità chiede un urgente intervento del governo sui medici a gettone

Anac dichiara di essere a disposizione a supporto delle Asl e degli ospedali nello stabilire la congruità delle tariffe che vengono proposte dalle varie cooperative, che sono sbocciate nelle ultime settimane. "Ma serve un minimo di quadro normativo di riferimento. Ci vogliono criteri fissati con Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Ministero della Salute".

Di qui l’iniziativa di Anac e la pressione sul governo. "L’Autorità si rende fin d’ora disponibile ad offrire il proprio supporto alle Amministrazioni coinvolte nella redazione della documentazione inerente gli affidamenti - dichiara Anac -, anche con riferimento alla tempestiva e corretta programmazione dei fabbisogni ed all’individuazione di importi a base di gara congrui".

Come già fatto per i dispositivi medici e altri servizi sanitari, "l’Autorità potrà provvedere alla individuazione dei prezzi di riferimento, ove siano forniti i dati necessari in relazione ai servizi oggetto di attenzione, secondo criteri fissati con un decreto".

Le proposte di Anac

Anac si mette a disposizione per "contribuire ad individuare ‑eventualmente nell’ambito di un Tavolo Tecnico con le Amministrazioni a vario titolo coinvolte‑ le azioni più efficaci che possano perseguire il contenimento della spesa pubblica ed il miglioramento della qualità dei servizi offerti". Inoltre l'Autorità fa presente che: "Molte delle criticità - conclude - riscontrate potrebbero venire meno ove e stazioni appaltanti, uniformandosi al Codice, previa adeguata programmazione, provvedessero alla predisposizione delle specifiche tecniche del servizio; alla determinazione dell’importo a base di gara ed alla predisposizione dei documenti di gara o di affidamento, tenendo conto delle figure professionali richieste; alla selezione dell’operatore economico con l’offerta economicamente più vantaggiosa, trattandosi di appalti con alta intensità di manodopera; nonché alla corretta verifica del servizio espletato".