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Intervista a Lorenzo Bugli, Presidente dei Giovani Democratico Cristiani di San Marino, in occasione della conclusione del suo mandato

Con l'edizione 2022 dell'EDS Skills Training, svoltosi a San Marino dal 23 al 25 settembre, si è arrivati alla conclusione di un lungo percorso che l'ha vista ricoprire la guida del Movimento Giovanile della DC negli ultimi sei anni. Qual è il bilancio finale di questa esperienza? “Con l'EDS Skills Training, un grande momento formativo e una preziosa opportunità per i giovani del nostro territorio, si è concluso in maniera ufficiosa il mandato che mi ha visto per sei anni consecutivi ricoprire il ruolo di Presidente dei GDC di San Marino. Da questa settimana prende avvio la fase di lavori che ci condurrà nell'arco di sei mesi all'appuntamento congressuale della primavera e quindi al rinnovo delle cariche, dal Presidente ai componenti del direttivo, che saranno chiamati ad elaborare un documento di indirizzo politico per gli anni a venire. Ringrazio chi in questi anni ha voluto accordarmi la fiducia, consentendomi di rivestire una carica tanto importante e di dare concretezze ad idee e progetti e di lavorare al fianco di giovani motivati e intraprendenti insieme ai quali è stato possibile raggiungere traguardi sempre nuovi. Quello che ho ereditato nel mio primo anno da Presidente, nel 2017, era un Movimento Giovanile sfilacciato e provato dopo anni di forte crisi interna e di contrasti tra i suoi membri. Ci siamo dati da fare anzitutto per cercare di riavvicinare i giovani alla politica e di risvegliare in loro l'interesse per questioni legate all'economia, alla società, alla cultura, con un atteggiamento propositivo e inclusivo. Il segreto, credo, sia stato quello di essere riusciti a dare vita ad un gruppo affiatato di amici, accomunati da una passione comune e dalla comune voglia di incidere concretamente nella vita del loro Paese. Abbiamo abbandonato qualsiasi approccio verticistico o piramidale: basta con le decisioni centralizzate e maggiore spazio alla dialettica interna e al confronto. Tutti i giovani, all'interno dei GDC, hanno avuto in questi anni la possibilità di ritagliarsi uno spazio a seconda delle loro peculiarità e dei loro interessi, e di prendere parte ai processi decisionali. I risultati ci hanno dato ragione: in pochi anni i GDC hanno visto crescere in maniera esponenziale i loro iscritti, consolidandosi come principale movimento giovanile della Repubblica di San Marino e come polo attrattivo per tutti i giovani del territorio, ma anche come forza capace di impattare significativamente nella dinamiche del Paese, con proposte spesso approdate in Consiglio Grande Generale e interventi su temi di attualità, in ultima battuta quelli sulla crisi energetica e l'emergenza idrica”. Durante il suo mandato, ha sempre cercato di attribuire al Movimento Giovanile della Dc una vocazione internazionale, guardando soprattutto ai rapporti con l'Europa e con gli altri Paesi del mondo. Come si è realizzata questa vocazione? “Fin dal primo momento abbiamo avuto ben chiara la consapevolezza di quelle che sono le vere ricchezze e il vero potenziale della nostra Repubblica. San Marino non ha mai avuto a disposizione patrimoni immensi o risorse naturali ed economiche considerevoli. Per questo motivo, fin dall'antichità, la sua forza si è sempre manifestata attraverso i rapporti diplomatici ed internazionali, attraverso la sua capacità di saper dialogare e mettere in comunicazione nazioni distanti, al di là delle contrapposizioni ideologiche e politiche. Ci siamo attivati fin da subito per tessere relazioni nuove e per consolidare ancora di più quelle già esistenti. Ci siamo fatti portavoce della realtà sammarinese nei tavoli della politica internazionale, guardando con attenzione ai nostri vicini dell'Italia ma anche agli altri Paesi che fanno parte dell'Unione Europea, ampliando il nostro orizzonte e mettendo in campo progetti di scambio culturale e politico. Oggi siamo una forza riconosciuta grazie alla nostra adesione alle principali organizzazioni giovanili del mondo legate all'area di centrodestra: YEPP, EDS, YCDI. Inoltre abbiamo presentato un'application per aderire allo IYDU, International Young Democrat Union, che riunisce organizzazioni provenienti da 81 Paesi. All'interno di tutti questi enti non siamo dei semplici spettatori o comprimari, ma abbiamo un ruolo attivo e centrale: membri dei GDC hanno rivestito o rivestono cariche importanti, portando la voce del Movimento e con esso di tutta San Marino nei consessi internazionali più prestigiosi e dando una nuova visibilità al nostro Paese”. Altro concetto chiave su cui ha particolarmente insistito durante il suo mandato, è stato quello della formazione. In che modo? “Uno dei perni del mio mandato è stato senza dubbio la riattivazione della Scuola di formazione politica. L'idea che ci eravamo proposti era quella di creare un contenitore capace di fornire ai nostri giovani quegli strumenti pratici e teorici che sono alla base del corretto amministrare e di qualsiasi attività politica. Siamo partiti dalla convinzione che le sfide a cui oggi la politica è sottoposta necessitano di competenze e professionalità di altissimo livello. Studio e approfondimento sono la chiave di volta per comprendere le dinamiche e i meccanismi di un ondo sempre più connesso e per elaborare soluzioni alle problematiche che affliggono indistintamente la nostra piccola Repubblica e il resto del mondo. Volevamo che i nostri giovani uscissero dalla loro zona di 'comfort', che si mettessero in gioco e si misurassero in un contesto diverso, interfacciandosi direttamente con gli esperti. Ringraziamo per questo motivo le Fondazioni Adenauer e De Gasperi insieme alle quali abbiamo intrapreso un percorso e delle partnership destinate a durare nel tempo. L'obiettivo di lungo termine era quello di dotare la futura classe dirigente del nostro Paese, rappresentata dai nostri giovani, di tutte le skills indispensabili per ricoprire ruoli di responsabilità amministrativa e politica a tutti i livelli. Oggi, in tal senso, i GDC sono già presenti con tre membri all'interno del Consiglio Grande e Generale di San Marino e all'interno di tre delle Giunte dei Castelli più popolosi, proponendosi dunque come principale movimento giovanile – se non addirittura l'unico – del nostro Paese”. Quale consiglio si sente di dare al prossimo Presidente dei GDC e al futuro Direttivo? “Mi auguro che il Movimento Giovanile continui ad essere anzitutto un luogo di amicizia dove i nostri giovani possono incontrarsi e realizzare quelle che sono le loro ambizioni. Il Movimento dovrà sapere mettere al centro i due temi che hanno caratterizzato il nostro operato in questi anni, ovvero formazione e rapporti internazionali, non rinunciando però al confronto con il Partito e non risparmiando, quando necessarie, delle critiche”.

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