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Iran, Hadis Najafi, uccisa con sei proiettili mentre manifestava per Mahsa Amini

Un gesto che per il resto del mondo è quotidiano in Iran diventa rivoluzionario: legarsi i capelli. Hadis Najafi, la ragazza che si legava i capelli in un video diventato simbolo delle proteste in Iran, è stata uccusa con sei proiettili. La ventenne si era unita alle manifestazioni per Mahsa Amini, la donna curda morta dopo l'arresto per aver portato il velo in modo non corretto. 

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La sua famiglia ha diffuso un filmato dei funerali della giovane a Karaj, città a 40 chilometri da Teheran. La sorella ha detto che aveva «il cuore spezzato per Mahsa». Sempre secondo la ricostruzione della famiglia è stata colpita da «sei proiettili al petto, al collo e al cuore».

Sono migliaia le donne scese in piazza nelle notti e nelle giornate iraniane per protestare contro il governo e le regole imposte alle donne. Bruciano il velo e si tagliano i capelli.

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Intervengono anche gli intellettuali. Il regista premio Oscar Asghar Farhadi ha parlato attraverso i social: «Le ho viste da vicino in queste notti. La maggior parte di loro è molto giovane: diciassette, vent’anni. Ho visto indignazione e speranza nei loro volti e nel modo in cui marciavano per le strade. Rispetto profondamente la loro lotta per la libertà e il diritto di scegliere il proprio destino nonostante tutta la brutalità a cui sono soggette».

La repressione di quella che appare come la più grande protesta in Iran contro il regime degli ayatollah è durissima. Gli agenti, in tenuta anti sommossa, strattonano e colpiscono le donne in piazza facendole cadere e picchiandole. Ci sono manifestazioni in oltre 50 città.

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