Mentre il ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir, uno dei membri del gabinetto più a destra, ha annunciato in un primo momento l'intenzione di dimettersi, ma ha assicurato che sosterrà l'esecutivo dall'esterno. Poi però "Potenza ebraica", il suo partito di estrema destra, ha detto di essere disponibile a rinviare la riforma fino alla ripresa della Knesset, dopo la Pasqua ebraica, a patto che il governo esamini subito la creazione di una 'Guardia nazionale' sotto la guida dello stesso Ben Gvir.
Invece Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze e leader di Sionismo religioso, non intende rinunciare alla riforma giudiziaria. "Non dobbiamo fermare per alcun motivo la riforma. Siamo la maggioranza - ha affermato su Twitter -, non dobbiamo arrenderci alla violenza, all'anarchia, agli scioperi selvaggi, alla disobbedienza. Non consentiremo che ci rubino i nostri voti e il nostro Stato".