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Italiani malinconici: covid, guerra, inflazione, speravano in Giorgia Meloni ma non riesce a sollevarli

Italiani malinconici: covid, guerra, inflazione, speravano in Giorgia Meloni ma non riesce a sollevarli, troppe liti nella coalizione

Italiani malinconici: covid, guerra, inflazione, speravano in Giorgia Meloni ma non riesce a sollevarli
Italiani malinconici: covid, guerra, inflazione, speravano in Giorgia Meloni ma non riesce a sollevarli

Italiani malinconici: covid, guerra, inflazione, speravano in Giorgia Meloni ma non riesce a sollevarli

È vero che gli italiani sono diventati più  malinconici? Lo sostiene un rapporto del Censis (l’istituto di ricerca socio-economica) secondo cui tanta, troppa gente ha perso l’umore e la spensieratezza di un tempo.

Il bel Paese, nonostante il sole e il mare, non è più quello che noi protagonisti conoscevamo. Potremmo essere altrimenti? L’indagine avrebbe potuto dire che negli ultimi anni non è successo niente per cui questo d’animo non lo si comprende? Suvvia non scherziamo: uno dopo l’altro ecco le disgrazie che abbiamo dovuto sopportare.

La pandemia  cioè il Covid. La guerra tra Russia e Ucraina, ad un passo da noi. L’inflazione che ha superato il dieci per cento rendendo problematico anche il carrello della spesa giornaliera. Il prezzo alle stelle di elettricità e gas che ha fatto abbassare le saracinesche a diverse piccole e medie industrie, non esclusi i commercianti ed i proprietari di negozi al dettaglio.

Insomma, un lungo elenco che ha mandato al tappeto centinaia di migliaia di persone che spesso non sanno come mettere insieme il pranzo con la cena. Non sono quindi uno scherzo i guai che abbiamo patito e che continuiamo a patire. Ricordate le ristrettezze di quella misteriosa malattia che spesso non ci ha permesso nemmeno di uscire di casa se non per buttare l’immondizia nei cassonetti. O per andare a fare la spesa con un’autocertificazione che non ammetteva sbagli?

Le scuole chiuse, le lezioni on line, lo smart working, le mascherine obbligatorie pure all’aperto. Il tutto unito alle informazioni che ci arrivavano dall’Europa e non solo. In definitiva, lo smarrimento e la grande preoccupazione di tanti. Poi, l’invasione della Russia in Ucraina, i bombardamenti, la disperazione e la morte, vale a dire episodi che non avremmo più voluto vedere dopo l’esperienza del secondo conflitto mondiale. Ecco allora, le consegunze immediate: il rincaro della vita, l’inflazione, le bollette. Ed in più una crisi di governo inaspettata che ha mandato anzitempo in crisi il governo Draghi.

“Ci consoleremo con la politica dopo le elezioni del 25 settembre” ripeteva qualcuno.  L’Italia voltava pagina e consegnava a Giorgia Meloni ed al suo partito il compito di salvare il salvabile. Senonchè, è cronaca di oggi, non corre buon sangue tra gli alleati che guidano il Paese. Battibeccano un giorno si ed un altro pure con liti che l’opinione pubblica non comprende. E la Meloni che cerca di mettere toppe per evitare che il Paese debba tornare a recarsi alle urne. 

Soddisfazioni di altro genere? Poche, quasi nessuna. Prendiamo ad esempio il calcio, lo sport più popolare pergli italiani. In Qatar sono in corso i mondiali, ma l’Italia non c’è, è rimasta a casa tra lo sconforto degli appassionati e dei tifosi. Se poi si aggiunge ad una tale delusione quello che sta accadendo nella Juve, la squadra più blasonata d’Italia, il quadro è completo. Indagini, rinvii a giudizio, probabilmente un processo, protagonisti personaggi di primo piano.

C’e da essere malinconici? Magari fosse solo questo lo stato d’animo degli italiani. Per molti infatti, la pesante situazione economica ha voluto significare la difficoltà di arrivare con il bilancio alla fine del mese. Se si guadagnano mille euro a gennaio e febbraio fino a dicembre ed hai una famiglia con moglie e figli puoi andare avanti? Certamente no. Il lavoro manca, i disoccupati protestano e manifestano in piazza.

Il pericolo è dietro l’angolo. Così il Cencis ha potuto toccare con mano le peripezie che stanno travolgendo il nostro Paese. Siamo diventati più malinconici, afferma l’istituto di ricerca. Se non fosse così saremmo degli sconsiderati. Lo debbono capire i Palazzi che contano, si quelli della politica, e cercare in ogni modo di farci tornare a sorridere smentendo il Censis.