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Jannacci, 10 anni fa la morte del cantautore: libro, show, disco e docufilm

Un libro, un vinile con inediti, uno spettacolo teatrale e un docufilm: sono tante le iniziative volute per ricordare Enzo Jannacci, nel decennale della morte, avvenuta il 29 marzo 2013.

Il 9 marzo scorso, al Cinema Teatro Kennedy di Fasano (Brindisi), c'è stata l'anteprima nazionale del concerto-racconto 'Ecco tutto qui' di Paolo Jannacci ed Enzo Gentile, autori dell'omonimo libro edito da Hoepli.

Già nel 2011, il figlio Paolo aveva pubblicato la biografia 'Aspettando al semaforo: L'unica biografia di Enzo Jannacci che racconti qualcosa di vero (Ingrandimenti)'.

Ma "quello era un libro che voleva spiegare il reale del papà, che ho fatto parlare con le sue parole e storie, per i 10 anni dalla morte, invece - racconta il musicista - Hoepli mi ha proposto di celebrare papà, una cosa che non avrei fatto senza Enzo Gentile, che è un grande conoscitore di mio padre, che ha frequentato a lungo. Insieme abbiamo dato una veste più organizzata e chiara alla storia di papà in un libro diviso per decadi, con tante interviste".

Diviso per decenni, dai primi coraggiosi esperimenti degli anni Cinquanta, fino al passo d'addio del 2013, il testo ritrae Jannacci come testimone del suo tempo, capace di dividersi tra musica e medicina, tra concerti, dischi e produzioni, tra teatro e televisione, pubblicità, regie e arti marziali, cinema e cabaret, sempre seguendo una traiettoria di umorismo, nonsense e amare riflessioni sui più sfortunati, sui derelitti, sui dimenticati dalla società.

Una parabola raccontata da amici e colleghi come Renzo Arbore, Massimo Boldi, Sergio Castellitto, Romano Frassa, Dalia Gaberscik, Ricky Gianco, Gino e Michele, Gino Paoli, Gianni Rivera, Paolo Rossi, Vasco Rossi.

Oltre al libro, che porta il titolo di una canzone contenuta in Foto Ricordo, album del 1979, è prevista anche l'uscita di un vinile con alcuni inediti, dopo quelli regalati da un ignoto al giornale di strada 'Scarp de' tenis'. "Sapevo da due anni di quegli inediti, i nastri non sono miei ma di Rca e finché non si definiscono bene le cose - chiarisce Paolo - devono rimanere nel cassetto, poi vedremo cosa farne". Ci sono invece "altri inediti di papà che usciranno prossimamente e sono di mia proprietà, fatti da lui e trovati negli archivi. Stiamo curando un'uscita come si deve. Stiamo valutando i pezzi, faremo un vinile, un disco di documenti, di primi provini degli anni Sessanta, le primissime cose".

A settembre, poi, uscirà anche un docufilm di Giorgio Verdelli "un bellissimo film con tante testimonianze e interviste", cui ha collaborato lo stesso Paolo, che il 3 giugno salirà sul palco degli Arcimboldi di Milano per "Jannacciami", uno spettacolo "dove ho chiamato amici, colleghi musicisti e un'orchestra d'archi per celebrare al meglio il compleanno di papà". A Enzo Jannacci Milano ha già intitolato una casa d'accoglienza, ma per il decennale "l'assessore alla cultura di Milano Tommaso Sacchi mi ha contattato per organizzare qualcosa. Chiunque è contento di poter aver conosciuto o sentito mio padre, c'è un'attenzione bella e il desiderio di ricordarlo e sono attento a farlo anche io: mi ha insegnato a lavorare in un certo modo ed è una cosa che mi tengo stretta, mi coccola pensare di poter interpretare o creare brani con un linguaggio che conoscevamo solo noi due".