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Juve, si dimette tutto il Cda. Lascia anche Andrea Agnelli

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A pesare sulla decisione il coinvolgimento nell’indagine Prisma, aperta dalla Procura di Torino con l'accusa di falso in bilancio, e le ultime contestazioni della Consob

28 novembre 2022

Il Consiglio di amministrazione della Juventus si è dimesso in blocco, lascia anche il presidente Andrea Agnelli.

A rassegnare le proprie dimissioni in serata, in un consiglio straordinario che si è tenuto alla Continassa, sono stati oltre ad Agnelli, il suo vice Pavel Nedved, l'amministratore delegato Maurizio Arrivabene e i membri Laurence Debroux, Massimo Della Ragione, Katryn Fink, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio, Giorgio Tacchia e Suzanne Keywood. Lo rende noto il club bianconero in una nota.

Le inchieste pendenti

A pesare sulla decisione il coinvolgimento nell’indagine Prisma, aperta dalla Procura di Torino con l'accusa di falso in bilancio, e le ultime contestazioni della Consob, che hanno spinto a rivedere il progetto di bilancio da approvare e far slittare per due volte l’assemblea degli azionisti, fissata al momento per il 27 dicembre.

«I membri del Consiglio di Amministrazione - si legge in un comunicato - considerata la centralità e rilevanza delle questioni legali e tecnico-contabili pendenti, hanno ritenuto conforme al miglior interesse sociale raccomandare che Juventus si doti di un nuovo Consiglio di Amministrazione che affronti questi temi».

Cda cessato

«Su proposta del Presidente Andrea Agnelli- prosegue la nota della società uscita in serrata - e onde consentire che la decisione sul rinnovo del Consiglio sia rimessa nel più breve tempo possibile all'Assemblea degli Azionisti, tutti i componenti delConsiglio di Amministrazione presenti alla riunione hanno dichiarato di rinunciare all'incarico. Per le stesse ragioni, ciascuno dei tre amministratori titolari di deleghe (il Presidente Andrea Agnelli, il Vicepresidente Pavel Nedved e l'Amministratore Delegato Maurizio Arrivabene) ha ritenuto opportuno rimettere al Consiglio le deleghe agli stessi conferite. Il Consiglio ha, tuttavia, richiesto a Maurizio Arrivabene di mantenere la carica di Amministratore Delegato.In ragione di quanto precede, è venuta meno la maggioranza degli Amministratori in carica e, pertanto, ai sensi di legge e di statuto, il Consiglio di Amministrazione deve intendersi cessato».