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Kristen Stewart sarà il Presidente di giuria al prossimo Festival di Berlino

Lo stesso titolo è stato ricoperto da personalità del calibro di Frank Capra e Gina Lollobrigida, Meryl Streep e Jeremy Irons, Tilda Swinton e Juliette Binoche. E ora è il turno di Kristen Stewart: la 32enne californiana di Twilight si è aggiudicato l’onore di diventare il Presidente della giuria internazionale del 73° Festival di Berlino, che si svolgerà nella capitale tedesca dal 16 al 26 febbraio 2023. L’attrice frequenta la Berlinale fin dal 2010, dove ha portato in anteprima la pellicola indie Welcome to the Rileys con James Gandolfini.

Si preannuncia un’edizione del festival molto hollywoodiana, contrariamente alla virata indie degli ultimi anni, anche perché Steven Spielberg riceverà l’Orso d’oro alla carriera. Il regista sarà al cinema con la rivisitazione della sua infanzia in The Fabelmans dal 22 dicembre. 

«Siamo davvero elettrizzati – hanno commentato i direttori artistici dell’evento Mariette Rissenbeek e Carlo Chatrian – che Kristen Stewart si sia presa quest’onere prestigioso. È uno dei talenti più spiccati della sua generazione. Da Bella Swan alla Principessa del Galles ha dato vita a personaggi davvero potenti. Giovane, brillante eppure con una carriera incredibile alle spalle, Kristen Stewart è il ponte perfetto tra Stati Uniti ed Europa».

Kristen Stewart ha portato quest’anno al Festival di Cannes il dramma futurista Crimes of the future con Viggo Mortensen dopo aver dato vita al biopic Spencer su Lady Diana (che le ha fatto guadagnare una nomination ai Premi Oscar come miglior attrice protagonista) e ora ha in cantiere due nuovi progetti per il grande schermo, commedie dal respiro molto diverso tra loro. In Love me divide la scena con Steven Yeun (Minari) mentre Love lies bleeding con Dave Franco. Nel frattempo sta scrivendo una serie tv con la fidanzata sceneggiatrice Dylan Meyer (con cui fa coppia dal 2019) e sta lavorando come produttrice di una storia su un gruppo di acchiappafantasmi all’interno della comunità LGBT+. 

Inoltre debutterà dietro la macchina da presa nel film The Chronology of water con Imogen Poots (The Father), tratto dall’omonimo memoir della scrittrice statunitense Lidia Yuknavitch, dopo aver diretto il corto Come Swin, di cui ha anche curato la sceneggiatura. La storia del lungometraggio racconta la vicenda di una donna con una situazione familiare disastrosa: nonostante un padre violento e una madre con istinti suicidi, la giovane prova a barcamenarsi tra problemi di ogni genere alla ricerca dell’autoaffermazione e della felicità.

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