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L’addio allo storico giornalista e scrittore Tullio Ferro: “È stato il cantore della cultura gardesana di questi ultimi cinquant’anni”

DESENZANO DEL GARDA. Si è spento ieri (25 novembre) all’età di 93 anni Tullio Ferro una delle voci più importanti del lago di Garda. Nato nel Polesine nel 1929 dagli anni ‘60 si era trasferito nella zona del Garda dove aveva lavorato come giornalista pubblicando anche diversi libri e dedicandosi a varie attività artistiche nell’ultima parte della sua vita.

“È stato punto di riferimento per la nostra Città – scrive in una nota l’amministrazione di Desenzano del Garda – professionista e artista ineccepibile, ha saputo raccontare le parti più belle di Desenzano e del Garda, che tanto amava. Una memoria storica e un patrimonio umano del nostro territorio che mancherà tanto a tutta la cittadinanza”.

Responsabile dell’Ufficio Stampa della Comunità del Garda dalla fine degli anni ’70 e fino ai primi anni ’90 del secolo scorso, ha raccontato e divulgato i grandi progetti del territorio: la depurazione del lago, e le opere di collettazione, compresa l’apertura del depuratore di Peschiera del Garda, le missioni internazionali della Comunità e, in particolare, in tempo di “guerra fredda” il gemellaggio tra il Garda e il lago Balaton ungherese, il bicentenario del viaggio di Goethe in Italia (1986), le giornate internazionali de “Il Garda nella cultura europea” (1982), e tanto altro.

Dalla Comunità del Garda ricordano come Ferro abbia accompagnato e interpretato il boom economico gardesano, quando, pochi anni dopo la Seconda guerra mondiale, i contadini e i pescatori benacensi si sono progressivamente trasformati in imprenditori turistici, ponendo le basi di quella che è poi diventata una delle aree con la più alta vocazione turistica d’Europa.

Attento cronista prima – ricordano dalla Comunità del Garda – critico e saggista poi, poeta, pittore e scultore per passione e sensibilità, Tullio Ferro rappresenta il cantore della storia e della cultura gardesana di questi ultimi cinquant’anni, durante i quali non ha mai fatto mancare consigli e ammonimenti per un lago migliore, a misura d’uomo, ancorato alle tradizioni e, nel contempo, proiettato verso il futuro”.

“Con la scultura Nume Benàco, Tullio Ferro ha ben rappresentato tutti questi ideali, così che la Comunità del Garda dal 2018 l’ha adottata quale simbologia dell’intero Lago di Garda, al di là di ogni confine”, dichiarano Mariastella Gelmini e Pierlucio Ceresa rispettivamente presidente e il segretario della Comunità del Garda.