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L'allarme dei sindacati: ''Il posto pubblico negli enti locali non appare più appetibile: il Consorzio dei Comuni ostacola la trattativa per il rinnovo contrattuale''

TRENTO. "Restiamo in attesa di quanto già previsto negli accordi raggiunti in Apran alla fine del 2022 per l'accredito degli arretrati 2019/2021 per quanto riguarda gli enti locali trentini". Queste le parole di Mirko Vicari (Fp Cgil), Maurizio Speziali (Cisl Fp) e Andrea Bassetti (Uil Fpl EE.LL.). "E denunciamo una situazione che ci allarma e per la quale sollecitiamo urgentemente degli stanziamenti per far ripartire la trattativa per il rinnovo del contratto 2022/24 per la parte economica e normativa: ci sono alcune novità a livello nazionale e si rende necessaria una revisione dell'ordinamento professionale ormai anacronistico e che non corrisponde all’evoluzione del lavoro e delle figure professionali".

Il "posto pubblico" nei Comuni e nelle Comunità di valle non appare più appetibile, senza adeguamenti economici e normativi. "A oggi, riscontriamo un’assenza totale e 'imbarazzante' di chi rappresenta i Comuni - dicono Vicari, Speziali e Bassetti - le richieste sono inevase: il presidente del Cal (Consiglio Autonomie Locali), sollecitato dai propri sindaci, per farsi da tramite verso la Giunta, appare inesistente e tutto resta bloccato. Ma è stato trovato il tempo per alzare le indennità dei politici, mentre le famiglie affrontano un momento complesso. La situazione non appare confortante, gli enti sono in difficoltà sul fronte della dotazione organica, i servizi sono al collasso per continue richieste di mobilità verso Provincia e Regione". 

I sindacati evidenziano inoltre che i bandi di concorso spesso finiscono deserti e restano comunque poco attrattivi. "I giovani conoscono molto bene che le responsabilità collegate all’esigenza di coperture a ruolo ma queste non sono compensati da retribuzioni dignitose, soprattutto in assenza dei rinnovi contrattuali".

Urgente, per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl EE.LL., registrare un cambio di marcia per valorizzare chi opera negli enti sul territorio, garanti di servizi indispensabili al cittadino. Non ci si può ammalare per carichi di lavoro fuori controllo oppure “sopravvivere” sperando in un cambiamento.

"Denunciamo nuovamente un atteggiamento, da parte del Consorzio dei Comuni, di permanente contrasto con chi rappresenta lavoratrici e lavoratori, come fosse frutto di un piano precostituito di azzeramento dei rapporti. Necessario il ritorno al confronto costruttivo del passato a risoluzione delle criticità sollevate in Apran", concludono Vicari, Speziali e Bassetti. "Attendiamo ancora una risposta di chiarimento da parte del presidente del Cal per quanto esternato nei mesi passati sul lavoro agile e contratti sottoscritti, a garanzia di ripresa del dialogo tra le parti e reclamiamo la doverosa riattivazione della trattativa 2022/2024. Anche per evitare prossime e inevitabili prese di posizione a tutela e rispetto dei dipendenti del pubblico impiego e del sistema territoriale che sorregge"