Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

L'anarchico Alfredo Cospito resta al 41bis

L'attesa

Il Consiglio dei ministri ha deciso sull'istanza presentata dal legale dell'anarchico, trasferito al carcere di Milano

Non cambia la linea dura e resta al 41bis Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame da oltre cento giorni proprio contro il carcere duro a cui è sottoposto. Continuerà duqnue per lui il carcere come lo faceva in Sardegna anche nel nuovo penitenziario Opera di Milano, dove Cospito è stato trasferito oggi. Questa la linea che emerge a Consiglio dei ministri in corso a Palazzo Chigi. La priorità, come rimarcato oggi da via Arenula, resta la tutela della salute, "e il trasferimento da Sassari a Milano è frutto di quell'attenzione che nel governo c'è" fanno sapere. Tuttavia non sembrerebbero esserci margini per "ammorbidire" il carcere duro per volontà del governo: "tutelata la salute del detenuto, perché dovremmo?", viene rimarcato.

Il "carcere duro" era stato disposto dall'ex ministro Cartabia il 4 maggio 2022 sulla base di presunte connessioni fra ''due realtà associative in stretta connessione con Cospito''. L'anarchico è ricoverato nel padiglione del Servizio assistenza intensificata della struttura carceraria meneghina di Opera in considerazione del suo stato di salute. Lo ha confermato il suo avvocato Flavio Rossi Albertini. Al Sai sono destinati i detenuti affetti da gravi patologie. Ieri il medico di fiducia di Cospito, Angelica Milia, aveva sostenuto che il detenuto era a "rischio fibrillazione", in considerazione del suo calo ponderale, e ne aveva sollecitato il trasferimento. Nel caso in cui le condizioni del recluso dovessero precipitare tanto da richiedere un ricovero, verrebbe trasferito all'ospedale San Paolo "collegato" all'istituto penitenziario.

Per il difensore, le motivazioni della sentenza, depositata il 13 dicembre, ma di cui la difesa ''ha avuto contezza nei primi giorni di gennaio'', ''escludono l'esistenza, presso il centro sociale Bencivenga (a Roma in via Nomentana), di una cellula presuntivamente ritenuta affiliata alla "Fai" (Federazione anarchica informale) proprio per i legami e i confronti epistolari intrattenuti tra gli imputati e Cospito, nonché che Cospito voglia manipolare la personalità'' di uno degli imputati ''e/o strumentalizzare il giovane anarchico facendone veicolo all'esterno della propria posizione politica, e assumono una valenza scardinante del requisito della perduranza della compagine associativa di appartenenza di Cospito, proprio nella misura in cui la tesi accusatoria posta a fondamento del procedimento penale de quo costituiva il principale elemento enfatizzato a tal fine nel decreto ministeriale''.

Sull'istanza di revoca del 41bis disposto per quattro anni nei confronti dell'anarchico è atteso nei prossimi giorni il parere della Dna (Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo) al ministro della Giustizia Carlo Nordio. A quanto si apprende sul punto si sono svolti incontri che hanno coinvolto anche le autorità giudiziarie che si sono occupate di vicende relative all'anarchico. Oltre all'istanza di revoca su cui è chiamato a esprimersi il Guardasigilli, il difensore ha presentato un ricorso anche per Cassazione, con udienza fissata in camera di consiglio il 7 marzo, contro l'ordinanza del tribunale di Sorveglianza di Roma, competente per il 41bis.

Cospito prosegue lo sciopero della fame

Se ci sono dei dubbi che a Milano Cospito possa stoppare il suo sciopero della fame, vengono fugati dal suo legael, che ha detto: "Non accetterà somministrazioni di cibo e continuerà sicuramente lo sciopero della fame. L'unica novità di questo trasferimento è che nella struttura di Opera hanno specialisti in grado di intervenire tempestivamente in caso di emergenza". 

 "Dobbiamo separare la vicenda personale, su cui è competenza del ministro di Giustizia intervenire, e la vicenda che riguarda gli attacchi. Il ministro Nordio si baserà su quello che gli forniscono i magistrati competenti nella lotta al terrorismo. Il governo non tratta o dialoga contro chi usa violenza contro lo Stato e le persone". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani.