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L'attacco di Roccella: "La maternità surrogata? E' un mercato di bambini. Il nostro modello prevede una mamma e papa"

"Non esiste una negazione dei diritti dei bambini. Tutti in Italia hanno gli stessi diritti". Lo assicura, a Mezz'ora in più su Rai3, la ministra per le Pari opportunità, la natalità e la famiglia, Eugenia Roccella. Una risposta alle migliaia di persone che ieri, con le Famiglia arcobaleno, sono scese in piazza a Milano per manifestare contro la bocciatura del centrodestra al Senato della proposta di regolamento per il riconoscimento delle trascrizioni dei figli delle coppie gay nati all'estero.

"Anche per le coppie che hanno fatto ricorso all'utero in affitto vale la stessa cosa - ha aggiunto Roccella alla trasmissione di Lucia Annunziata - quando si torna in Italia, il genitore biologico è riconosciuto. Il problema è che queste coppie a volte non accettano il riconoscimento del padre biologico e chiedono di essere iscritti all'anagrafe entrambi. La Cassazione ha detto che la strada da percorrere è l'adozione in casi particolari. Il secondo genitore può fare questo".

Sulla maternità surrogata la ministra ha annunciato: "Adesso faremo una legge contro l'utero in affitto. "In Italia l'utero in affitto è vietato e ne è vietata anche la propaganda. In Europa ci sono addirittura delle fiere. Oggi può costare sui 100mila euro e alle donne, nei Paesi dove è legale, ne arrivano 15/20 mila. Si tratta di decidere se una maternità possa essere una questione di mercato".

Poi, rispetto alle polemiche sulla frase dell'esponente di FdI Fabio Rampelli che ha parlato di "persone dello stesso sesso che spacciano per figli bambini avuti con la maternità surrogata fuori dai confini dell'Italia", Roccella ha solidarizzato con il vicepresidente della Camera: "'Spacciare' evoca altre cose, magari il termine non è corretto, ma la verità è quella che ha detto Rampelli. La nostra legge dice che per essere adottati ci vogliono un padre e una madre". E ha aggiunto: "Un genitore omosessuale può essere un ottimo genitore ma bisogna vedere che modello vogliamo: noi abbiamo un modello che prevede una mamma e un papà".

Chiarendo che non è che "madre e padre siano concetti dell'identità della nazione. Direi piuttosto che è la nostra intima esperienza, quello che abbiamo provato tutti noi" e "se una donna che ha un figlio, orfano o non riconosciuto da sola, si sposa con un altro uomo, affinché questo bambino sia figlio di quell'uomo c'è bisogno dell'adozione in casi particolari, che è facilitata, perché non c'è il processo dell'idoneità. Vengono date migliori garanzie al figlio".

Durante la discussione discussione a In mezz'ora c'è stato un accesso botta e risposta tra la conduttrice e la ministra. "La politica - ha detto Roccella - serve a dare una visione per il futuro, è la politica che deve decidere se la maternità è una cosa da mercato, dobbiamo dare delle soluzioni, una visione per il futuro". E Lucia Annunziata ha replicato: "Voi avete la responsabilità di farle quelle leggi, c...o.". Poi, si è più volte scusata con la ministra e gli spettatori per il termine che si è lasciata sfuggire.