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L’importanza dell’allenamento personalizzato per tornare in forma

Fitness

La vita privata spesso influenza i risultati ottenuti in palestra. Per questo, stravolgere drasticamente le abitudini di un individuo porta irrimediabilmente ad allontanarlo dall’attività fisica, creando situazioni di stress e pochi risultati

Avere una vita sedentaria è più dannoso di quanto possiamo immaginare. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’inattività fisica rappresenta infatti il quarto fattore di rischio di mortalità al mondo.

Mantenere quindi un corpo attivo è determinante per favorire il nostro benessere. Ogni persona però è diversa dall’altra, e risponde in maniera soggettiva all’allenamento, a seconda delle proprie caratteristiche corporee, abitudini di vita, ed esigenze individuali. Immaginare quindi l’attività fisica “a taglia unica” può diventare un pericoloso boomerang che scatena effetti controproducenti e malsani.

“Vita privata e allenamento hanno un rapporto bidirezionale – spiega Marco Colciaghi, Personal Trainer e titolare dello studio TTCAGE di Milano - si influenzano vicendevolmente, migliorando o peggiorando la performance sportiva e i risultati sperati. Sia che si voglia dimagrire, aumentare la massa muscolare o più in semplicemente, migliorare il proprio stato psico-fisico. Quindi, stravolgere drasticamente le abitudini di un individuo porta irrimediabilmente ad allontanarlo dall’attività fisica, creando un forte stress e pochi risultati.

Una situazione simile si ha con le diete last minute. Quando, di punto in bianco, ci viene imposto un regime alimentare severo e punitivo, magari riusciamo anche a perdere qualche chilo, ma a quale pro? Rinunciamo a cene con gli amici, ci priviamo di tutto, diventiamo nervosi, per non parlare dei danni alla nostra salute. E appena riprendiamo le vecchie abitudini alimentari, ingrassiamo subito, talvolta anche più di prima. Stesso discorso vale per l’attività fisica. Un approccio che affianca l’allenamento alle abitudini della persona, è il modo più indicato per ottenere dei benefici duraturi nel tempo".

L’importanza di allenarsi in base al proprio stile di vita

Potremmo quindi immaginare l’attività fisica come un vestito su misura. Non è un prodotto realizzato in serie, e sul mercato non ce ne sono due uguali. È un pezzo unico, disegnato e cucito sulle caratteristiche specifiche della persona, che non tiene conto solo dell’aspetto fisico ma anche di quello mentale e motivazionale. Infatti, se fino a qualche tempo fa l’attività sportiva era considerata prevalentemente dal punto di vista della performance, intesa come risultati, oggi non è più così. Negli ultimi anni infatti ha assunto sempre più importanza l’aspetto mentale, e anche l’incidenza che ha sul nostro benessere psico-fisco.

L’attività fisica interagisce positivamente con il nostro corpo e con la nostra mente solo se è vissuta come un piacere, e non come un obbligo per ritrovare a tutti i costi la forma fisica di un tempo - spiega Colciaghi - solo in questo modo la persona sentirà in sé la giusta motivazione, e di sua spontanea volontà sarà più attenta ad avere uno stile di vita sano e attivo. Non servono imposizioni o obblighi. Intervenire a gamba tesa nella sua vita ci porterebbe solo a ottenere effetti contrari. Quando andiamo a sviluppare un allenamento personalizzato, dobbiamo infatti ricordarci che il 99% delle volte non abbiamo a che fare con sportivi professionisti, ma con persone che si dividono tra lavoro, famiglia e mille incombenze di vario tipo. L’allenamento, quindi, deve entrare in sintonia e adattarsi il più possibile ai loro impegni, altrimenti diventa un’ulteriore forma di stress che non porta ad alcun raggiungimento di obiettivi”.

“Dimmi che vita fai e ti tirò qual è il modo migliore per allenarti”

È inutile proporre a un manager, che ogni giorno esce dall’ufficio alle 21.00, di fare dopo il lavoro tre allenamenti settimanali. Oppure una dieta ferrea quando il più delle volte pranza fuori o davanti al pc. “L’approccio giusto è suggerire soluzioni che non interferiscano con la sfera privata e, soprattutto, educare verso uno stile di vita più sano”, prosegue Colciaghi. “Se una persona ha una vita particolarmente impegnata, si possono prevedere percorsi flessibili che comprendano allenamento con EMS (Elettro Mio Stimolazione), in cui una sessione dura venti minuti ma ha l’effetto di due ore di attività, sedute di sauna infrared per rilassarsi e detossinarsi, e sedute di criosauna per recuperare dall’allenamento e stimolare la produzione ormonale e la risposta immunitaria. Anche il tipo di attività fisica dovrà essere diversa a seconda che venga svolto al mattino o alla sera”.

Altro aspetto da tener presente è il tipo di giornata che ha avuto la persona che pratica attività fisica. “Se è stata estremamente positiva, ci sarà maggiore propensione a svolgere un allenamento intenso, al contrario una giornata no, spingerà la persona ad essere meno motivata. È compito del trainer fargli trovare il giusto stimolo e calibrare l’allenamento sul suo stato d’animo”, ribadisce Colciaghi.

Lo stress infatti ha una doppia valenza. Può essere positivo, quindi va sfruttato al massimo nell’allenamento ma se è negativo può risultare controproducente per l’attività fisica, con il rischio anche di incorrere in infortuni. Sta al bravo trainer, parlando di volta in volta con il cliente, capire come è opportuno comportarsi. 

“Dimmi che vita fai – conclude Colciaghi – e ti tirò qual è il modo migliore per allenarti”.