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L’isola e il maestro, recensione: emozioni e attualità in una grande storia d’amore

di Stefano Di Maria

E’ una dramedy venata di thriller la serie L’ISOLA E IL MAESTRO, rilasciata da Netflix in nove episodi di circa un’ora. Si tratta di una produzione greca, trasmessa in patria lo scorso autunno e distribuita dal colosso dello streaming a marzo. Appena pubblicato, lo show si è meritato un posto nella top ten, ma purtroppo è stato subito scalzato da altri titoli, rischiando di finire nel dimenticatoio dell’infinito catalogo. E’ quello che vorremmo evitare con la nostra recensione.

L’ISOLA E IL MAESTRO – LA TRAMA

La storia è ambientata nella splendida isola greca di Passo, dove arriva Orestis per organizzare un festival musicale su richiesta di Fanis, candidato sindaco del paese. Nonostante la differenza di età (quasi 30 anni), Orestis s’innamorerà di Clelia, figlia di Fanis, perdutamente ricambiato… Sarà un amore segreto e tormentato. Tutt’attorno ruotano le vicende degli abitanti dell’isola: due ragazzi gay costretti a nascondersi, un medico con cui la moglie di Fanis ha una relazione, una madre costretta a subire le angherie e violenze del marito, un’anziana che si è negata il vero amore in passato…  

L’ISOLA E IL MAESTRO, LA RECENSIONE – Fra temi di attualità e drammi, tanta emozione

 La serie conquista lo spettatore fin dalle prime battute. Complici i paesaggi da sogno di Passo, col suo mare cristallino e la sua natura incontaminata, che agevolano non poco la fotografia, è facile immergersi nell’atmosfera dei suoi luoghi: fra casette in pietra, strade che attraversano campi, il caratteristico centro del paese il suggestivo lungomare.

Un luogo dove la felicità dovrebbe stare a portata di mano, invece la tristezza impregna ogni episodio, dovuta a quel voler fare, quel voler essere qualcun altro “ma non posso”. Il messaggio che vuol trasmettere lo show è proprio questo: quanto il giudizio degli altri possa influenzare o rovinare le vite di chi vorrebbe solo amarsi, senza doverne rendere conto a nessuno. Tutti i personaggi, il cui approfondimento psicologico è ben tratteggiato dalla scrittura che dedica a ciascuno ogni episodio, sono alla ricerca di libertà: quella libertà che loro stessi si negano perché vivono negli ingranaggi degli schemi, delle regole, del “perché così dev’essere”. Fino alle estreme conseguenze.

Se c’è qualcosa che va perdonato a L’ISOLA E IL MAESTRO, a parte qualche vena soap ma neanche troppo, è il crime solo accennato: ci sono scene che raccontano un delitto in un flashforward che si vede solo negli ultimi minuti di ogni episodio, per poi comporre i tasselli del puzzle soltanto nell’ultima mezzora del nono capitolo. Nel complesso, comunque, è una serie che ci sentiamo di promuovere a pieni voti: per com’è girata (convincente la regia di Christoforos Papakaliatis, che interpreta il protagonista Orestis), per la recitazione e per i temi di grande attualità che tratta: accettazione dell’omosessualità e violenze domestiche in primis.

Non sappiamo se c’è in cantiere una seconda stagione, ma già ci manca.  

VOTO: 4/5

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