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La battaglia dei missili ipersonici tra Usa, Cina, Corea e le aziende che fanno soldi

È una guerra mediatica oltre che tecnologica e finanziaria quella tra Cina, Russia e Stati Uniti per annunciare l’avanzamento dei programmi missilistici ipersonici. Se soltanto ieri Mosca ha annunciato il successo di lanci da parte unità navali nel mar del Giappone (in acque internazionali), e lo stesso ha fatto qualche giorno prima dalla terraferma la Corea del Nord, ma si trattava di esercitazioni che quasi nulla avevano di sperimentale, ora si scopre che i collaudi fatti dall’aviazione Usa il 13 marzo scorso al largo della California con un'arma ipersonica non sono stati soddisfacenti, come ha ammesso martedì 28 marzo il Segretario di Stato per l’aeronautica Franck Kendall.

Si trattava del collaudo del missile ipersonico aviolanciato Lockheed-Martin Agm-183 Arrw (Air-Launched Rapid Response Weapon, ovvero arma aerolanciata per risposta rapida) cominciato nel 2018 e non ancora terminato, per il quale ora si teme un taglio di fondi in favore di un altro programma ipersonico, lo Hacm della Raytheon (sigla che sta per Hypersonic Attack Cruise Missile – missile da attacco ipersonico da crociera), che sfrutta più tipologie di aeroplani per poter essere lanciato. La decisione finale sarà comunque presa in vista della determinazione del bilancio della Difesa per l’anno 2025, dopo che dovranno comunque essere condotte altre prove per stabilire quale reale distanza ci sia tra i risultati previsti e quelli conseguiti.

Di fatto la notizia dei fallimenti americani è arrivata prima a Mosca e a Pechino che ai media del settore, anche se taluni blog gestiti da militari non riportavano, come invece sempre avviene, messaggi di congratulazioni per la riuscita degli esperimenti.

Le armi ipersoniche viaggiano a velocità superiori a Mach 5 (che al livello del mare e con temperatura di 20 °C sono quasi 6.200 km l’ora), e sono altamente manovrabili, il che le rende difficili da rintracciare e da abbattere, lasciando ben poco tempo al nemico per accorgersi del lancio e contrattaccare. Cina e Russia hanno investito notevoli risorse nello sviluppo di questi sistemi per i loro eserciti e diversi legislatori statunitensi hanno espresso preoccupazione per il fatto che il loro Paese non stia facendo abbastanza per raggiungere gli obiettivi previsti. Nella sua dichiarazione Kendall spiega: “Non abbiamo ottenuto i dati di cui avevamo bisogno da quel test, attualmente lo stiamo esaminando cercando di capire cosa sia successo. Nelle prove de 9 dicembre scorso eravamo stati soddisfatti di quanto ottenuto.”

Per il progetto Arrw l'Aviazione militare americana (Usaf) aveva ricevuto 114,8 milioni di dollari in fondi per ricerca, sviluppo, in calo rispetto ai 308 milioni dell'anno precedente, mentre lo Hacm è stato finanziato con 423 milioni nel 2023 e l'Usaf vuole spenderne quasi 382 per l’avanzamento di quel programma nel 2024, prevedendo una cifra di 1,5 miliardi di dollari in più entro il 2028. In conclusione, alla sua relazione Kendall ha specificato: “Vediamo un ruolo definito per il concetto Hacm, poiché esso è compatibile con diversi dei nostri velivoli e ci darà una maggiore capacità di combattimento in generale”.