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La domanda è se ci sono barriere culturali

C'è poi il terzo polo di Azione e Italia Viva che vanta il maggior numero di elette in Parlamento il 25 settembre. Ai ruoli di vertice del partito Italia Viva ha 2 uomini e una donna, Azione ha 2 uomini e 2 donne (anche se le donne sono 'vice'), che porta la componente femminile al 42%. Per le segreterie di questi partiti Italia Viva ha sempre gli stessi 2 uomini e una donna, mentre Azione ha 9 uomini e 4 donne. Anche se i numeri sono piccoli, il terzo polo in totale ha 16 dirigenti di cui 5 donne: il 31%. Volendo sommare tutti i partiti, al vertice abbiamo 33 figure di cui 8 donne che sono il 24% del totale, negli organigrammi ci sono 127 persone, di cui 39 donne ovvero un 30%. "Negli organismi di partito, laddove riusciamo a fare sorellanza, si arriva alla parità, ma va fatto il salto di qualità e serve coerenza", dice dal Pd la deputata Chiara Gribaudo. "Non nascondiamo la polvere sotto al tappeto - aggiunge Debora Serracchiani -, il Pd deve fare un passo in più". Le barriere oggettive all'ingresso "sono diminuite, se non sparite. La domanda è se ci sono barriere culturali", si chiede Giulia Pastorella di Azione.

"C'è il problema della domanda e dell'offerta: quanti sforzi i partiti facciano per includere le donne e quanto le donne stesse si propongano. Molto spesso non lo fanno". La leadership femminile "è diversa da quella maschile", aggiunge Chiara Appendino del M5s. "Oggi manca e va fatta emergere perché donne capaci ci sono: non credo che abbiano paura di esercitare il potere" ma devono sopportare "un carico familiare più pesante. Da sindaca mi sono sentita chiedere spesso: 'Come fa con sua figlia?'". Domanda che ritorna. "Quando mio figlio aveva 9 anni ho iniziato a fare la pendolare Lecce-Roma perché ero entrata nella segreteria nazionale del sindacato", racconta Teresa Bellanova di Iv. "Naturalmente mi domandavano: 'E il bambino?'". "Sono una donna separata. Quando mio figlio aveva 9 anni è stato molto complicato ricoprire con lo stesso impegno due ruoli così fondamentali: mamma e politica", conferma anche Paola Taverna del M5s. Una criticità, a prescindere dal partito politico di appartenenza, che si conferma ancora trasversale.