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La Germania accoglie i migranti e l'Italia riapre i porti alle Ong

Roma - Riparte il meccanismo di redistribuzione in Europa dei migranti sbarcati in Italia e il Viminale riapre i porti alle Ong. Un cambio inatteso di strategia rispetto alla linea dura ribadita dalla premier Giorgia Meloni a Tirana non più di tre giorni fa, un modo per disinnescare una nuova crisi europea sulla gestione dei flussi migratori e non compromettere il cammino avviato a Bruxelles verso la traduzione in atti legislativi di quello che finora è solo un sostegno politico al Piano di azione sul Mediterraneo che prevede un riequilibrio dei pesi tra i 27 con un meccanismo di solidarietà e responsabilità che metta insieme regole di ingaggio nei soccorsi in mare, meccanismo di redistribuzione ma anche di rimpatri e quote di ingresso legali per i Paesi di origine che collaborano.

In 164 portati a Berlino

«La solidarietà funziona. I primi 164 richiedenti asilo in Italia sono stati accolti in Germania. Abbiamo accolto il maggior numero di migranti dall’Italia attraverso il meccanismo di solidarietà accordato: sono vite, non numeri. Collaboriamo strettamente con l’Italia in questo senso», annuncia su Twitter l’ambasciatore tedesco a Roma Viktor Elbling. Accade dunque che, proprio mentre nuovi scambi al vetriolo tra l’Eliseo e Palazzo Chigi sembrano far risalire la tensione con la Francia, l’Italia punta a mantenere molto saldo il rapporto di collaborazione con la Germania, lo Stato che più di tutti in Europa sostiene l’azione delle Ong.

Le due navi a Salerno e Bari

E così, il Viminale decide di abbandonare, almeno per il momento, la linea dura nei confronti delle navi umanitarie e concede il porto di Salerno alla Geo Barents di Medici senza frontiere e quello di Bari alla Humanity 1, le stesse due navi protagoniste del braccio di ferro di novembre e degli sbarchi selettivi di Catania, tra quelle che il governo considera taxi del mare per la sistematicità dei loro soccorsi. Le navi, che per ripararsi dal maltempo incrociavano da 24 ore in acque internazionali di fronte al porto di Catania, arriveranno a Salerno e Bari solo stasera, altre 24 ore di viaggio in condizioni meteo proibitive, non proprio un regalo per i 509 migranti a bordo tra cui 150 minori, ma pur sempre un porto. A Lampedusa, invece, nella notte, era stata fatta approdare la Louis Michel, un piccolo rimorchiatore di una Ong tedesca con 33 migranti a bordo, considerata un evento Sar, dunque in emergenza per le sue piccole dimensioni che non le consentivano di rimanere in mare. 

La trattativa europea

Una mano tesa, dunque, per favorire la trattativa europea e superare anche le accuse che proprio a Bruxelles ci sono state rivolte sul mancato rispetto delle norme del regolamento di Dublino che dovrebbero evitare i movimenti secondari dai Paesi di primo approdo agli altri. Norme che l’Italia non sempre rispetterebbe omettendo di identificare tutte le persone che sbarcano e lasciandole libere di proseguire il loro viaggio verso il Nord Europa.

La campagna di soccorsi di Natale

Le prossime settimane, però, saranno la cartina di tornasole di questa linea più morbida da parte del governo. Che potrebbe ritrovarsi con diverse navi umanitarie davanti ai porti. La flotta civile ha infatti dato avvio ad una vera e propria campagna di soccorsi di Natale sostenuta anche da personalità del mondo della cultura e dello spettacolo. A cominciare da Richard Gere. L’attore, che nell’estate 2019 salì a bordo della Open Arms durante la lunga attesa davanti Lampedusa e per questo andrà a testimoniare contro Matteo Salvini al processo di Palermo, ha girato uno spot di sostegno alla nuova missione della Open Arms che partirà proprio il 25 dicembre. E andrà a raggiungere l’altra nave della Ong, l’Astral, già in rotta verso il Mediterraneo come la tedesca Sea Eye. A loro la Ocean Viking di Sos Mediterranèe, la nave protagonista del braccio di ferro tra Italia e Francia.
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