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La polemica sul condono voluto dal Governo gialloverde sulle case abusive oggi cancellate dal fango

Politica

Asia Buconi|27 Novembre 2022

Conte condono

Mentre gli aggiornamenti dei soccorritori da Ischia parlano di tre vittime accertate, il dibattito politico si sta concentrando adesso sulla sanatoria voluta da Conte e da Salvini che, all’epoca del Governo giallo-verde, consentì la regolarizzazione di pratiche pendenti da quasi 40 anni, comprese quelle per le abitazioni in aree ad alto rischio idrogeologico. All’epoca, era il 2018, arrivarono dalla sola area di Casamicciola e di Lacco Ameno oltre 6mila richieste (28mila in tutta Ischia), pari a quasi mille case, proprio quelle che oggi sono state ingoiate dall’onda di fango che ha sconvolto l’Isola.

L’avvertimento di Renzi nel 2018 sul condono per gli edifici abusivi: “Mi auguro non sarà il vostro prossimo rimpianto”

Nel 2018 #Renzi lanciò monito:
“ L’abusivismo uccide!”

20.000 richieste di condono edilizio dal 2018 ad #Ischia con norma voluta da #Conte, #Salvini , #DiMaio e #M5S.
Le stesse riguardano probabilmente vari edifici investiti ieri dalla #frana.

Questa è la politica dei #condoni pic.twitter.com/6YyzOWVfa6

— Emanuele Cristelli (@manucristelli) November 27, 2022

Alla notizia della frana di Ischia, il leader di Europa Verde Angelo Bonelli denunciava sui propri profili social: “Questi edifici, che per le norme vigenti sono abusivi, non solo venivano sanati ma hanno avuto il completo rimborso dallo stato per la ricostruzione. Solo per Ischia si è voluto un condono per edifici abusivi costruiti in aree a rischio idrogeologico e sismico, con la beffa che sono i soldi pubblici a pagare la ricostruzione”.

E, sempre in queste ore, sta circolando un video risalente al 2018 in cui il leader di Italia Viva Matteo Renzi metteva in guardia il Governo guidato da Giuseppe Conte sulla pericolosità dell’approvazione di quel condono: “Mi auguro dal profondo del cuore che non sia, nei prossimi mesi, il vostro primo rimpianto”. Oggi su Instagram l’ex segretario del Pd ha scritto: “Il disastro di Ischia richiama molti temi che affronteremo nei prossimi giorni, a cominciare dalle scelte del 2018 sul condono e sull’unità di missione. Ma oggi prima di tutto la solidarietà alle famiglie, agli abitanti, ai soccorritori. È il momento del dolore e dei soccorsi. Un pensiero commosso a questa terra così bella e così devastata, oggi più che mai”.

Mentre su Twitter Raffaella Paita, presidente del Gruppo Azione-Italia Viva al Senato, commentando il video di intervento in Aula del 2018 in cui Matteo Renzi contestò a Giuseppe Conte la norma sul condono di Ischia, ha scritto: “Era il 2018: il Governo Conte 1 decise di smantellare Italia Sicura, l’Unità di Missione contro il dissesto idrogeologico. Varò un vergognoso condono edilizio a Ischia. Matteo Renzi li avvisò: di abusivismo si muore”.

Conte replica alle accuse sul condono del 2018: “C’erano perplessità ma il dossier fu ben istruito”

Da parte sua, il presidente pentastellato Giuseppe Conte ha replicato a quanti stanno puntando il dito contro di lui per la sanatoria del 2018 e ha detto ospite a Mezz’ora in più su Rai3:

Quello del 2018 non era affatto un condono. Ci trovammo davanti a un blocco totale. A Ischia ci trovammo con richieste di condono per circa 27mila abitazioni su circa 60mila abitazioni totali nell’isola. Quindi occorreva accelerare pratiche impantanate ma non si è trattato di un condono e nè ci fu alcuna deroga ai vincoli idrogeologici. Cercammo di sbloccare una situazione che era ingestibile ma senza derogare ad alcun vincolo.

Quella di Ischia è una tragedia in territorio molto complicato, molto violentato dal dissesto idrogeologico. Quando mi sono insediato nel 2018 mi sono trovato una unità di missione che ci metteva 9 mesi solo per fare un progetto. Quindi abbiamo fatto ‘Proteggi Italia’, un piano per cui sono stati stanziati 11 mld e mezzo tra Conte 1 Conte 2 a favore delle regioni. Di quegli 11 mld e mezzo però è stata spesa solo una piccolissima parte.

Rifarei quelle norme del 2018? Quel dossier fu istruito molto bene, c’erano delle perplessità perchè la situazione oggettiva di Ischia è molto complicata. Ma è una situazione che deve essere risolta. Non si può dire: ‘abbattiamo tutte le case e diamo alle famiglie un’altra isola dove abitare. Si tratta di inserirsi in un percorso già avviato e abbiamo cercato di sbloccare una situazione.