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La protesta delle donne iraniane: ecco perché si tagliano i capelli

Le donne iraniane si tagliano i capelli. Lo fanno in segno di protesta per l'uccisione di Mahasa Amini. Questa ragazza curda, di 22 anni, è stata picchiata a morte dalla polizia morale perché non indossava bene il velo, da cui fuoriusciva una ciocca di capelli. La versione ufficiale delle forze di sicurezza è che Amini sia morta per un attacco cardiaco. Questa teoria è stata smentita dalla famiglia, secondo cui Amini riportava delle fratture craniche quando è arrivata in ospedale a Theran, dove è morta dopo tre giorni di coma. 

Il dissenso si sta diffondendo in tutto il Paese, le donne manifestano contro le rigide norme sull’abbigliamento imposte dall'Ayatollah Khomeini nel 1979 e diventate legge nel 1983. Dopo la rivoluzione islamica, le autorità iraniane hanno imposto un codice di abbigliamento obbligatorio che richiedeva a tutte le donne, indipendentemente dalla nazionalità e religione, di indossare il velo e abiti larghi per mascherare le loro figure in pubblico. La polizia morale - conosciuta formalmente come "Gasht-e Ershad" (Pattuglie di orientamento) - ha il compito di garantire che le donne si conformino all'interpretazione dell'abbigliamento "corretto". Anche solo spingere il velo un po' più indietro rappresenta un atto di resistenza

Le donne si tagliano i capelli: i video di protesta sui social network

Tagliarsi i capelli in segno di lutto è un'usanza della cultura curda. Per questo, in memoria di Amini, le donne iraniane si tagliano i capelli, bruciano gli hijab nelle strade e portano avanti la loro battaglia anche online,  pubblicano i video sui social con l'hashtag #Mahasaamini. La prima è stata @ShinD1982 che ha pubblicato un video su Twitter in cui si taglia i capelli con grande coinvolgimento emotivo come atto di opposizione simbolica alla legge. Da allora il video ha accumulato quasi mezzo milione di visualizzazioni. 

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In un altro video diventato virale su TikTok una donna scrive: «Esattamente due anni fa, ho iniziato a indossare il hijab, oggi mi sono tagliata i capelli per #mahsaamini, che era una donna iraniana rimasta senza vita in Iran a causa della legge sull'hijab obbligatorio. Non posso mostrare il video di me che mi taglio i capelli per motivi religiosi (sulla mia storia c'è una versione censurata del video) quindi come simbolo di solidarietà ho realizzato un video dove mi taglio anche il velo per diffondere il messaggio. Indosso una delle nostre tradizionali sciarpe persiane per rappresentare la mia gente come una donna iraniana. Non posso entrare nei dettagli per la mia sicurezza, quindi per favore fate la ricerca e diffondete il nostro messaggio». 

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Così le donne manifestano il proprio dolore e la propria solidarietà. Per le strade, si tolgono e bruciano i loro hijab, protestano con il sostegno anche di alcuni uomini. Non è la prima volta che le donne iraniane bruciano gli hijab in segno di dissenso. Lo scorso luglio, alcune donne hanno condiviso foto e video delle loro teste scoperte in occasione della Giornata nazionale dell'hijab e della castità in Iran. Nel 2018, una protesta di Girls of Revolution Street, un movimento cominciato dopo che una donna si era tolta il velo nel centro di Teheran, ha portato all'arresto di 29 persone.