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La Russia spara a tre spie a 250 km dal confine ma la verità sarebbe un’altra | Uccisi per colpa di un videogioco?

Tre cosplayer del videogioco S.T.A.L.K.E.R sono stati uccisi per errore dal servizio federale russo che li ha scambiati per spie ucraine. Ma la realtà non è sempre come appare ai nostri occhi.

Cosa succede quando realtà e fantasia si sovrappongono pericolosamente, tanto da non riuscire più a distinguere l’una dell’altra? Si muore, ma veramente, proprio come è successo al confine tra Russia e Ucraina, dove la guerra è reale e gli errori da parte dei leader pure.

Stalker

Chi decide di diventare un cosplayer, infatti, si traveste, diventando di volta in volta un personaggio di fantasia. Tra cartoni, anime e videogiochi, sono sempre di più i ragazzi che decidono di essere, anche solo per un giorno, il loro beniamino. Proprio come è successo ai tre ragazzi che avevano scelto come travestimento proprio quello dei soldati di S.T.A.L.K.E.R. 2: Heart of Chornobyl, un videogioco survival horror sparatutto in prima persona, sviluppato e pubblicato dalla software house ucraina GSC Game World. 

I tre cosplayer di STALKER sono stati uccisi nella Russia sudoccidentale, presumibilmente dopo che il servizio federale russo li ha scambiati per spie ucraine. I tre ragazzi, infatti, hanno attirato l’attenzione del Servizio di sicurezza federale (FSB), il principale organo speciale di sicurezza della Federazione Russa dopo il KGB.

Secondo quanto riportato dai media locali, l’intelligence russa ha reso noto come i tre ragazzi indossassero uniformi contrassegnate da una testa di lupo verde, associata a Volya, un oscuro partito nazionalista ucraino di estrema destra. Eppure, secondo quanto riferito, le uniformi in questione erano costumi basati su una delle fazioni del videogioco STALKER, ma il FSB non avrebbe distinto la realtà dalla finzione, parlando addirittura di sabotaggio.

La crisi dei videogiochi, la guerra in Ucraina e la versione ufficiale del governo russo

La guerra in Ucraina ha avuto un impatto significativo anche sull’industria videoludica. Alcuni dei più grandi sviluppatori di giochi del mondo, infatti, come Ubisoft, Gameloft e Crytek operano nella regione, insieme a dozzine di studi più piccoli, molti dei quali si sono visti stravolgere il lavoro di una vita a causa del conflitto. Di conseguenza, l’invasione russa ha causato numerosi ritardi e, cosa più importante, tragiche perdite di vite umane innocenti.

Videogioco uicraino

Il ‘Moscow Times’, infatti, ha riferito che l’FSB ha ucciso tre cosplayer di STALKER dopo scambiati per spie nemiche nell’Oblast di Voronezh, una regione nel sud-ovest della Russia situata a circa 250 chilometri dal confine con l’Ucraina. Ma non finisce qui. Durante la conferenza armena dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva – un’alleanza militare equivalente alla NATO creata da sei Stati indipendenti – le autorità russe hanno affermato che l’FSB aveva sventato con successo un’operazione di “sabotaggio” da parte del Servizio di sicurezza dell’Ucraina (SBU).

Stalker Ucraina

Sempre secondo il resoconto autorizzato dalla Russia, l’operazione di controspionaggio ha provocato tre vittime che stavano pianificando un attacco alle infrastrutture energetiche regionali a Voronezh. Ma il Moscow Times ha prontamente affermato di aver identificato due dei tre deceduti come giocatori di softair che, pur non simpatizzando con il governo di Vladimir Putin, erano semplicemente cosplayer che occasionalmente si travestivano e non spie ucraine come afferma, invece, il governo russo che non ha ritrattato la sua posizione.