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La svolta centrista di Keir Starmer fa volare i laburisti nei sondaggi

In attesa di regolare i conti nel prossimo congresso, i dirigenti del Pd dovrebbero guardare cosa sta succedendo nel Regno Unito per capire che direzione dare al loro partito, ormai in crisi di idee e identità.  A Liverpool, il leader laburista Keir Starmer ha celebrato con un discorso solenne il superamento della stagione corbyniana, posizionando il partito al centro, lontano dalle posizioni estremiste del suo predecessore: «Su cambiamento climatico, crescita e responsabilità economica siamo il partito del centro Ancora una volta (saremo) l’ala politica del popolo britannico e potremo realizzare grandi cose».

La conferenza annuale di Liverpool del 27 settembre è solo l’ultimo passaggio di una campagna moderata e centrista che ha fatto guadagnare sempre più consensi ai laburisti. Secondo gli ultimi sondaggi il Labour Party ha 17 punti percentuali di vantaggio sui conservatori (45% a 28%), complice anche il pessimo inizio di governo della neo premier Liz Truss, incapace di risolvere il problema dell’inflazione. 

Percentuali così il Labour Party non le vedeva dal 2001 quando al governo c’era Tony Blair, l’ultimo leader laburista (e uno dei pochi) a vincere le elezioni nel Regno Unito, per giunta per tre volte di fila: nel 1997, 2001 e 2005. Dal 2010 in poi: solo premier conservatori. 

Nel suo discorso durato circa 50 minuti Starmer ha fatto riferimento proprio allo spirito politico del 1997, in vista delle prossime elezioni. «Dobbiamo essere preparati, disciplinati, concentrati. Lavorare ogni giorno per guadagnarci la fiducia del popolo britannico. E fornire la leadership di cui questo paese ha così disperatamente bisogno. Perché come nel 1945, 1964, 1997, questo è un momento laburista».

Come non succedeva da tempo, i laburisti tornano a parlare di proposte economiche concrete e non solo generiche critiche al capitalismo. Starmer promette di risolvere il problema dell’inflazione e soprattutto di creare posti di lavoro, puntando sulla formazione, lo sviluppo della tecnologia e il poteniamento dei servizi per il cittadino, a partire dalla sanità.«Ci vorranno investimenti, ovviamente. Ma serviranno anche riforme».

Un cambiamento radicale dalle posizioni estremiste del precedente leader laburista Jeremy Corbyn, ambiguo anche su molte questioni di politica estera. Starmer ha le idee chiare anche sull’invasione russa: «Non permetteremo mai che le minacce e l’imperialismo di Putin abbiano successo. Staremo al fianco del popolo ucraino», ha detto a Liverpool, chiedendo alla platea laburista di gridare insieme: «Slava Ukraini»