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Le Borse di oggi, 20 marzo. A metà mattina l'Europa migliora Milano azzera le perdite con Francoforte e Parigi

MILANO - Investitori nervosi dopo che, domenica sera, la Svizzera ha ufficializzato il salvataggio del Credit Suisse grazie a un intervento della rivale Ubs e un assegno da 3 miliardi. Una soluzione-lampo alla quale plaudono Bce e Fed, mentre nelle sale operative ci si chiede se possa bastare a frenare la valanga partita dalla Silicon Valley e atterrata a Zurigo. Per il momento Ubs paga l'operazione, con un calo di quasi 9 punti percentuali in Borsa. A una iniziale reazione ottimistica ha fatto seguito un contraccolpo: l'avvio delle Borse europee è in netto ribasso, con le banche ancora in sofferenza. In Asia le azioni di Hong Kong, Giappone e Australia hanno virato in ribasso dopo che è emerso che i possessori di obbligazioni rischiose del Credit Suisse verranno svanire 17 miliardi, mentre le principali Banche centrali hanno steso una rete di liquidità rendendo quotidiane anziché settimanali le loro operazioni di prestiti in dollari. Tokyo ha chiuso in ribasso dell'1,4% mentre i future sull'Europa e su Wall Street sono deboli e misti. Ma a metà mattina Le Borse europee sono migliorate. Milano, Francoforte e Parigi si sono portate sulla parità. Madrid cede lo 0,33% mentre amsterdam guadagna lo 0,14%. Londra, invece segna un -0,33%.

Saudi National Bank perde oltre 1 miliardo dollari

La Saudi National Bank sta subendo gravi perdite sulla scia del fallimento di Credit Suisse dopo che è stato raggiunto un accordo con Ubs per per l'acquisizione della banca svizzera per 3,2 miliardi di dollari. La Saudi National Bank, il maggiore azionista del Credit Suisse, ha confermato alla Cnbc di avere subito una perdita di circa l'80% sul suo investimento. La banca con sede a Riyad detiene una partecipazione del 9,9% in Credit Suisse, avendo investito 1,4 miliardi di franchi svizzeri (1,5 miliardi di dollari) nell'istituto di credito svizzero a novembre dello scorso anno, pari a 3,82 franchi svizzeri per azione. Secondo i termini dell'accordo di salvataggio, Ubs paga agli azionisti di Credit Suisse 0,76 franchi svizzeri per azione. Lo sconto significativo arriva mentre le autorità di regolamentazione cercano di sostenere il sistema bancario mondiale.
 

Europa migliora, Milano azzera le perdite con Francoforte e Parigi

 Le borse europee sono migliorate a metà mattina. Milano, Francoforte e Parigi si sono portate sulla parità. Madrid cede lo 0,33% mentre amsterdam guadagna lo 0,14%. Londra, invece segna un -0,33%. Stanno rimbalzando i titoli bancari: a Piazza Affari Unicredit ha ridotto i danni all'1%, Banco Bpm allo 0,59%. Corrono inoltre le utility con terna in progresso di oltre il 4%. Hanno imboccato la strada del rialzo anche le Moncler (+1%) e le Ferrari (+0,8%).
 

Europa perde quota con le banche, Londra -1,5%

Le Borse europee non reggono l'urto delle preoccupazioni scatenate dal salvataggio del Credit Suisse e imboccano la strada del ribasso dopo un avvio in leggero calo. Londra cede l'1,5%, Parigi arretra dell'1,3% mentre Francoforte lascia sul terreno l'1%, con il comparto bancario bersagliato dalle vendite: l'indice Dj Stoxx di settore perde il 4,1%.
Commerzbank perde il 6,5%, Standard Chartered il 6,1%, Socgen il 5,7% e barclays il 5,5%

Borse asiatiche: tutte negative, Hong Kong chiude a -2,65%

L'indice Hang Seng della Borsa di Hong Kong ha chiuso con una perdita del 2,65%, condizionato dai timori degli investitori per la crescente incertezza nel settore bancario. L'indice è sceso di 517,88 punti a 19.000,71, mentre l'indice Hang Seng China Enterprises, che misura la performance delle società della Cina continentale quotate alla borsa di Hong Kong, ha perso il 2,21%. Tra i sottoindici, il più colpito è stato ancora una volta quello dei titoli finanziari, che ha perso il 3,22%. La Borsa di Shanghai ha chiuso con una perdita dello 0,48% per terminare a 3.234,91 punti. L'indice di Shenzhen ha perso lo 0,27% per concludere la seduta a 11.247,13 punti. La Borsa di Tokyo ha chiuso con l'indice Nikkei 225 a -1,42% a 26.945,67, mentre l'indice Topix ha perso l'1,54%, o 30,12 punti, a 1.929,30.

Piazza Affari riduce i ribassi

Piazza Affari torna sotto l'1% di calo in una seduta che si sta rivelando estremamente volatile, con gli investitori che analizzano le conseguenze del salvataggio del Credit Suisse. Il Ftse Mib cede lo 0,3%, con le banche che riducono i ribassi: Intesa cede lo 0,1%, Unicredit lo 0,8% mentre Mps cede il 3%, Bper il 2,5% e Banco Bpm il 2,4%. Male Saipem (-2,7%), Diasorin (-2,6%) e Iveco (-2,3%) mentre sostengono il listino le utility: Terna avanza dell'1,9%, A2A dell'1,8% e Snam dell'1,2%

Crolla in Borsa il Credit Suisse, anche Ubs molto debole

Avvio pesante per Ubs alla Borsa di Zurigo dopo l'accordo per il salvataggio del Credit Suisse. Il titolo del colosso elvetico, i cui azionisti non potranno bocciare l'intesa, cede l'8,8% mentre il Credit Suisse sprofonda del 64%, penalizzato dalla valutazione di 3 miliardi di franchi assegnatale nell'ambito dell'operazione.

Avvio debole per le Borse europee. Piazza Affari in calo con le banche. Spread a 200

Avvio di seduta in netto calo per il mercato azionario, all'indomani del salvataggio di Credit Suisse da parte di Ubs. L'indice Ftse Mib segna un -2,05% a 24.973 punti, cedendo posizioni dopo una resistenza iniziale. Piazza Affari resta molto cauta, perdendo più terreno rispetto alle altre borse europee, in una situazione di estrema tensione per possibili nuove ripercussioni sui mercati finanziari. In difficoltà i titoli bancari, con Bpm -4,1%, Bper -4,8%, Intesa -2,6%, Unicredit -3,8%. Giù anche gli altri finaanziari con Azimut -2,4%, Mediolanum -2,8%, Poste -3%. Tengono i titoli dell'energia, con rialzi per Terna (+1,3%), Snam sul +0,2%, come Italgas, A2A +1,4%. Ribassi per il resto del listino con Stellantis -2%, Tim -3,3%.

Lo spread vede quota 200 punti, ma è un effetto dato dalla discesa del rendimento dei decennali italiani sotto il 4% mentre i titoli tedeschi scendono ancora di più.

Tengono meglio le altre: Londra cede lo 0,67% a 7.286, Parigi perde lo 0,57% a 6.885 punti mentre Francoforte arretra dello 0,36%.

Shanghai chiude a -0,4%. Hong Kong perde il 7%

La Borsa di Shanghai ha chiuso con una perdita dello 0,48% per terminare a 3.234,91 punti. L'indice di Shenzhen ha perso lo 0,27% per concludere la seduta a 11.247,13 punti. L'indice di riferimento Hang Seng di Hong Kong perde al momento il 3,19%, a causa dei timori degli investitori per il settore bancario; HSBC crolla del 7,06%.

Crollano ancora i future sulle banche

Crollano i future sul comparto bancario europeo dopo il salvataggio del Credit Suisse da parte di Ubs. I future sull'indice euro Stoxx del settore bancario con scadenza a giugno perdono il 6% mentre ad Hong Kong il colosso Hsbc cede il 7%. Hsbc paga anche l'esposizione verso i bond At1 del Credit Suisse, il cui valore è stato azzerato nell'ambito del salvataggio del colosso elvetico, penalizzando i detentori dei titoli anche rispetto agli azionisti del gruppo svizzero.

Il petrolio sente la crisi, quotazioni in forte calo

Le materie prime soffrono dell'incertezza dei mercati dopo lo scossone Credit Suisse e il petrolio non fa eccezione, arrivando a perdere quasi il 3%. I contratti sul Wti americano per aprile arretrano del 2,77% a 64,89 dollari al barile, mentre il Brent quotato a Londra e con consegna a maggio perde il 2,74% scendendo a 70,97 dollari.

Future deboli per Europa e Wall Street

E' atteso un avvio in ribasso per le Borse europee: l'acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs, con il sostegno della Banca centrale svizzera, annunciato ieri, non pare tranquillizzare i mercati, che guardano alle prossime mosse della Federal Reserve. Così i future sull'indice Dax di Francoforte cedono lo 0,45%, quelli sull'indice Ftse di Londra segnano -0,17% e quelli sull'Euro Stoxx calano dello 0,50%. E' atteso un avvio debole e misto per Wall Street, il giorno dopo l'accordo tra Credit Suisse e Ubs e in attesa della riunione dela Federal Reserve di mercoledì. I future sul Dow Jones cedono lo 0,28%, quelli sullo S&P perdono lo 0,08% e quelli sul Nasdaq sono poco mossi (+0,04%).

Hong Kong perde il 3%

La Borsa di Hong Kong scende del 3% a causa del crollo di HSBC e di altri istituti di credito, con i trader preoccupati per il settore finanziario nonostante l'acquisizione da parte di Ubs di Credit Suisse. L'indice Hang Seng perde il 3,2% a 18,899.00 punti, in linea con la flessione registrata in tutta l'Asia. Lo Shanghai Composite Index arretra dello 0,23%, pari a 7,61 punti, a 3.242,93, invertendo i guadagni iniziali registrati sulla scia della notizia che la Cina aveva tagliato la quantità di contanti che le banche devono tenere in riserva nel tentativo di rilanciare i prestiti. Lo Shenzhen Composite Index, la seconda borsa cinese, cede lo 0,14%. A Hong Kong, HSBC è sceso di oltre il 6%, così come Standard Chartered, mentre la banca Hang Seng ha perso oltre il 2%.

Hsbc pesante, i dubbi sul destino dei bond AT1: un mercato da 275 miliardi

La fine dei bond AT1 del Credit Suisse preoccupa gli investitori. Il salvataggio architettato attraverso Ubs prevede un sostegno straordinario dello Stato, che si traduce in 100 miliardi di liquidità dalla Banca nazionale svizzera e 9 miliardi di garanzie del governo per far fronte a eventuali perdite legate alla banca salvata. Ciò comporta un azzeramento integrale del valore nominale di tutte le obbligazioni AT1 di Credit Suisse, per un importo pari a circa 16 miliardi di franchi e pertanto un incremento dei fondi propri di base.

Gli Additional-tier-1 sono stati creati dopo la Grande crisi finanziaria globale con lo scopo di fornire capitale alle banche ma assicurarsi che eventuali crisi e perdiete fossero sopportate dagli investitori piuttosto che dai contribuenti che avevano già spesato i salvataggi dl passato. Sono in pratica un cuscinetto che si sgonfia quando c'è una crisi, per assorbire le perdite e aumentare la posizione finanziaria della banca riducendone le passività. Questo azzeramento di obbligazioni, scrive la Bloomberg, pesa sui mercati e si vede dall'andamento in Asia di HSBC che è caduta fino al 6,6% ad Hong Kong, maggior calo in sei mesi, con i suoi nuovi bond AT1 che hanno perso oltre 5 centesimi. Il completo bailout di questi strumenti lascia tutti a interrocarsi su quanta protezione sia veramente offerta su questi strumenti che fanno un mercato da 275 miliardi di dollari. Le ripercussioni possono essere importanti, visto che si possono aprire necessità di trovare nuove forme di capitalizzazione e anche registrare perdite di valore nei portafogli di questi titoli emessi da altre controparti. Nel caso dei bond At1 del Credit Suisse, Deutsche bank ha detto di avere una esposizione prossima allo zero.

Tokyo chiude in ribasso dell'1,4%

La Borsa di Tokyo ha chiuso in ribasso, per le preoccupazioni legate al settore bancario mondiale e a seguito del rafforzamento dello yen. L'indice di riferimento Nikkei 225 è sceso dell'1,42%, o 388,12 punti, a 26.945,67, mentre l'indice Topix ha perso l'1,54%, o 30,12 punti, a 1.929,30.

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